skip to Main Content

In Gran Bretagna picco di variante indiana. Ma l’UK sconsiglia viaggi in Italia

Gran Bretagna Variante Indiana

La Gran Bretagna è alle prese con 3mila casi circa di variante indiana ma per il momento vieta ai sudditi di Sua Maestà di visitare l’Europa per turismo

C’è qualcosa che non torna in Gran Bretagna: proprio nelle stesse ore in cui i dati certificavano un nuovo picco di casi di variante indiana, il premier Boris Johnson ha sconsigliato ai concittadini di mettersi in viaggio per il Vecchio Continente, Italia inclusa. Sono infatti saliti a quota 2967 i casi di variante indiana del Covid (ceppo B1617.2) individuati finora nel Regno Unito, con un incremento del 30% dalla settimana scorsa.

QUEI NUMERI DELLA VARIANTE INDIANA CHE IMPENSIERISCONO LA GRAN BRETAGNA

Lo rende noto alla Camera dei Comuni il ministro della Sanità, Matt Hancock, confermando peraltro che «la corsa fra il virus e i vaccini» è ora più ravvicinata, mentre il Paese supera ufficialmente il 70% il totale di adulti over 18 cui nel Paese è stata somministrata la prima dose vaccinale e il 40% di chi ha ricevuto anche il richiamo. In precedenza Boris Johnson aveva detto ai deputati che la tenuta a livelli bassi degli ultimi dati aggiornati su contagi, ricoveri e decessi complessivi rafforza in effetti «la fiducia» degli scienziati della Gran Bretagna nell’efficacia dei vaccini come arma chiave per frenare la variante indiana.

 

Gli ultimi dati sulla presenza della variante indiana in Gran Bretagna potrebbero persino far slittare la famosa road map verso l’uscita dalle restrizioni dall’emergenza Covid. Anche per questo, le nuove norme sui viaggi dal Regno Unito non modificano la raccomandazione di non viaggiare nei 170 Paesi e territori inseriti nelle cosiddetta lista arancione – fra cui l’Italia e tutta l’Unione europea tranne il Portogallo – se non in «circostanze eccezionali», come visitare familiari gravemente ammalati, e comunque per ora non per turismo. Lo ha detto il premier Johnson ai Comuni, respingendo l’accusa del leader dell’opposizione Starmer di aver alleggerito troppo le regole malgrado i timori sulla variante indiana e su «altre varianti future».

L’UK VERSO LA TERZA DOSE DI VACCINO IN UN ANNO

E proprio per prevenire il rischio epidemia legato alla diffusione della variante indiana, il Regno Unito ha annunciato l’avvio della prima sperimentazione su vasta scala sull’efficacia di un terzo richiamo del vaccino anti Covid. L’iniziativa è stata illustrata nel briefing di giornata a Downing Street che ha coinvolto il ministro della Sanità Hancock e il premier. Il Primo ministro ha evocato il coinvolgimento di migliaia di volontari in questa sperimentazione, esaltando il ruolo da battistrada rivendicato di nuovo dal Regno sul fronte della corsa vaccinale. Secondo la Bbc, nel trial saranno usati vaccini aggiornati di Oxford-AstraZeneca, Pfizer-BioNTech e Moderna – già approvati dall’autorità di farmaco britannica – nonché di Novavax, Valneva, Janssen e Curevac che sono al momento in via di valutazione per l’uso generalizzato.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top