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L’intelligenza artificiale sta prendendo troppo Spazio?

Intelligenza Artificiale Spazio

Nel prossimo futuro l’Intelligenza artificiale (AI) potrebbe aiutare a pilotare droni, assistere un pilota umano o persino, un giorno, pilotare in autonomia un aereo. Nel frattempo, l’Intelligenza artificiale si sta dimostrando un alleato fondamentale delle aziende nel settore aerospaziale

Nel prossimo futuro l’Intelligenza artificiale (AI) potrebbe aiutare a pilotare droni, assistere un pilota umano o persino, un giorno, pilotare in autonomia un aereo. Nel frattempo, l’Intelligenza artificiale si sta dimostrando un alleato fondamentale delle aziende nel settore aerospaziale, di per sé altamente frammentato dal momento che serve vari settori, dall’aviazione commerciale all’esplorazione spaziale fino alla difesa. L’Intelligenza artificiale può aiutare le aziende a semplificare la produzione, razionalizzare e semplificare la gestione del sistema, il servizio clienti affrontando anche i problemi di sicurezza.

Secondo la società di analisi di mercato Straits Research, la dimensione del mercato globale dell’Intelligenza artificiale aerospa- ziale è stata valutata a 467 milioni di dollari nel 2021. Si prevede che raggiungerà 11,67 miliardi di dollari entro il 2030, crescendo a un CAGR del 43% durante il periodo di pre- visione (2022-2030). Al momento l’industria aerospaziale è nella sua fase iniziale di ado- zione dell’Intelligenza artificiale. Tuttavia, il settore sta assistendo a un aumento delle applicazioni e si prevede che nel corso degli anni verranno sviluppati modelli di AI più dirompenti.

La AI nel settore aerospaziale può aiutare le aziende a semplificare la produzione. Molti dei problemi del comparto aerospazio e di- fesa negli ultimi 10-15 anni sono stati causa- ti dall’inefficienza della catena di fornitura, che ha creato sforamenti dei costi, ritardi e persino fallimenti. In tutto il settore, i problemi della catena di approvvigionamento sono costati alle aziende decine di miliardi di dollari.

TEMPEST, IL CACCIABOMBARDIERE DI SESTA GENERAZIONE

L’uso dell’Intelligenza artificiale nel settore aerospaziale può anche aiutare a creare una gamma di applicazioni in grado di risparmia- re/monitorare il carburante, migliorare le prestazioni operative e assistere nel controllo del traffico aereo. E i colossi aerospaziali mondiali hanno iniziato a sfruttare i vantaggi dell’Intelligenza artificiale. Raytheon, General Dynamics e Northrop Grumman hanno an- nunciato progetti di sviluppo basati sull’Intelligenza artificiale negli ultimi anni. Basti pen- sare che la britannica BAE Systems, l’italiana Leonardo e la giapponese Mitsubishi Heavy Industries stanno lavorando al progetto Tem- pest, il cacciabombardiere di sesta genera- zione, frutto della collaborazione tra Regno Unito, Italia e Giappone. Una caratteristica del velivolo sarà uno strumento di Intelli- genza artificiale per assistere il pilota umano quando è sopraffatto o sotto stress estremo. I sensori nel casco del pilota monitoreranno i segnali cerebrali e altri dati medici. Quindi, nei voli successivi, l’AI accumulerà un enorme database di informazioni biometriche e psicometriche. Pertanto, l’AI di bordo sarà in grado di intervenire e assistere se i sensori indicano che potrebbe aver bisogno di aiuto. Allo stesso modo, aziende come Lockheed Martin, Airbus e Boeing hanno investito in start-up AI attraverso i loro rami di venture capital.

Boeing ha sviluppato, tra l’altro, modelli di machine learning e usato algoritmi genetici per aumentare l’efficienza delle apparecchiature di automazione di precisione che realizzano gli aerei. Sempre Boeing ha ottenuto progressi nell’assemblaggio delle sezioni della fusoliera del proprio velivolo 787, mi- gliorando la produttività delle macchine per il fissaggio del rivestimento, attrezzature già altamente ingegnerizzate e specializzate nel- la produzione aerospaziale.

Inoltre, le aziende aerospaziali attribuiscono grande importanza alla sostenibilità e an- che una piccola diminuzione del consumo di carburante degli aeromobili può avere un impatto enorme sui profitti e sulle emissioni di un’azienda. Il volo commerciale standard consuma circa 4 litri al secondo, 240 litri al minuto e 14.400 litri all’ora. I sistemi basati sull’Intelligenza artificiale contribuiscono a ridurre il consumo di carburante dal 5 al 7%.

L’INELLIGENZA ARTIFICIALE CONTROLLERA’ IL PILOTAGGIO?

Nel prossimo futuro l’Intelligenza artificiale (AI) potrebbe aiutare a pilotare droni, assistere un pilota umano o persino, un giorno, pilotare in autonomia un aereo. Nel frattempo, l’Intelligenza artificiale si sta dimostrando un alleato fondamentale delle aziende nel settore aerospaziale to non hanno piloti seduti al loro interno, ma sono ancora supervisionati da un pilota da terra. Tali droni hanno una stazione di terra che presenta aspetti di una cabina di pilotaggio riproposta su una scrivania, con un essere umano che pilota il drone a distanza. La futura progressione da questo stato è la piena autonomia, in cui un sistema di Intelligenza artificiale valuta e reagisce costantemente allo spazio aereo e prende decisioni per agire in conformità con la sua missione. L’impulso per un volo completamente autonomo è lo stesso che a terra.

La stessa European union aviation safety agency (Easa) – organo deputato alla sicurez- za aerea dell’Ue – ha presentato le roadmap industriali che evidenziano l’uso evoluto dell’Intelligenza artificiale nell’aeronautica. “Le prime certificazioni di assistenza ai piloti sono attese per il 2025, con una graduale ac- celerazione verso la piena autonomia intorno al 2035”, specifica. “Sebbene l’automazione della cabina di pilotaggio e l’AI siano due ar- gomenti diversi, quest’ultima può assistere l’equipaggio fornendo consulenza su attività di routine”, evidenzia Easa.

Ancora, l’Intelligenza artificiale può assistere le compagnie aeree, migliorare il coinvolgimento dei clienti e fornire un’assistenza clienti esemplare. I chatbot sono un esempio: piattaforme automatizzate basate sull’Intelligenza artificiale in grado di rispondere alle richieste dei consumatori in tempo reale e in modi simili a quelli umani.

AL SERVIZIO DEI CONSUMATORI

Secondo un sondaggio Sita, fornitore globa- le di tecnologia per il trasporto aereo, il 14% delle compagnie aeree e il 9% degli aeroporti attualmente utilizzano i chatbot, con il 68% delle compagnie aeree che prevede di imple- mentare a breve chatbot basati sull’Intelli- genza artificiale. E le compagnie aeree e gli aeroporti potranno beneficiare del supporto della tecnologia AI anche per la gestione dei bagagli. Nel 2036 voleranno oltre 8,7 miliardi di bagagli con l’Intelligenza artificiale, secon- do il report Intelligent Tracking: A Baggage Management Revolution redatto dalla già citata Sita. Grazie alla tecnologia, il traspor- to aereo negli ultimi dieci anni è riuscito a dimezzare i costi derivanti dalle irregolarità

L’Intelligenza artificiale è fondamentale per gestire i cambiamenti in questo settore nei prossimi 10 anni. Uno di questi sarà l’immi- nente introduzione di droni e aerotaxi, spesso noti come sistemi di mobilità aerea urbana. Pertanto, il secondo caso d’uso è la creazione di un controllore del traffico aereo AI.

Oggi, la gestione del traffico aereo è gene- ralmente gestita da persone. Sulla base di molte proiezioni di questo settore in crescita, tra 15 o 20 anni ci sarà un volume di traffico aereo 30 volte superiore a quello attuale su una grande città come Los Angeles. Gli esseri umani avrebbero difficoltà a gestire quell’e- norme quantità, tanto che potrebbe essere addirittura impossibile.

Infine assisteremo a veicoli completamente autonomi in futuro grazie all’AI. Ogni giorno siamo inondati di notizie sull’auto a guida autonoma. Bisogna però distinguere l’espe- rienza di guida autonoma da quella senza equipaggio. I droni odierni a pilotaggio remo nella gestione dei bagagli, che da 4,22 miliardi di dollari sono scesi a 2,1 miliardi.

Infine, anche nel nostro Paese c’è una forte attenzione all’AI nel settore aerospaziale tan- to che è nato il Centro per l’Intelligenza artifi- ciale applicata all’automotive e all’aerospazio con ruolo nazionale. Il Centro è stato istitui- to a Torino dal Decreto legge del 25 maggio 2021, con una dotazione di 20 milioni di euro di risorse all’anno. Tuttavia, al momento non sono state impegnate perché la fondazione che dovrebbe gestirle non è stata ancora costituita. Lo scorso novembre la ministra dell’Università e ricerca, Anna Maria Bernini, si è detta convinta che “in tema di ricerca il ministero debba agevolare un partenariato pubblico-privato, perché non è possibile rea- lizzare una ricerca qualificata, molto legata a nuove evidenze tecnologiche, solo con fondi pubblici”.

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