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Israele, Netanyahu e Gantz verso il governo di unità nazionale

Israele

L’articolo a cura del Cesi sul prossimo governo di Israele. Dalla caduta dell’esecutivo nel mese di dicembre del 2018, si sono succedute tre elezioni anticipate

Lunedì 20 Aprile, Benjamin Netanyahu, Premier uscente e leader del partito Likud, e Benny Gantz, ex Capo di Stato Maggiore e leader di Blu e Bianco, hanno annunciato la finalizzazione dell’accordo che prevede la formazione di un Governo di Unità Nazionale. Secondo alcune fonti, l’assetto dell’esecutivo vedrebbe la poltrona di premier ruotare ogni 18 mesi, per un mandato complessivo di tre anni.

Sembrerebbe proprio Benjamin Netanyahu il primo a insediarsi a Beit Aghion, mentre Gantz verrebbe assegnato alla Difesa. Le due fazioni otterranno ugual numero di Ministeri, 16 a testa, che diventeranno 18 allo scadere dei sei mesi di “fase emergenziale” causata dal coronavirus.

Le 14 pagine che definiscono l’intesa segnano la fine della crisi politica più lunga nella storia di Israele.

TRE ELEZIONI ANTICIPATE DAL 2018

Infatti, dalla caduta dell’esecutivo nel mese di dicembre del 2018, si sono succedute tre elezioni anticipate, tutte segnate da infruttuose negoziazioni. In un primo tentativo di compromesso, Gantz aveva accettato l’opzione di un governo di unità nazionale, a patto che Netanyahu ne restasse fuori, fedele al suo slogan “Anyone but Bibi”.

Ma a fronte della pressione sociale e al limbo legislativo legato all’epidemia di Covid-19, il leader di Blu e Bianco ha fatto un passo indietro, accettando il governo di coalizione con Netanyahu.

IN VISTA DEL PROCESSO CONTRO NETANYAHU

Snodo cruciale dell’accordo sarà la formazione della Commissione per la nomina dei giudici che guideranno il processo contro Netanyahu, previsto per il 24 maggio. Gantz aveva costruito la sua campagna elettorale, nonché l’identità del suo partito, su forti principi anti-corruzione denunciando l’inadeguatezza del rivale come premier sotto inchiesta.

Questo ha determinato una grave frattura all’interno del suo stesso partito, perdendo 15 deputati ma ancor di più la fiducia di alleati come Yair Lapid e Moshee Yaalon. Un indebolimento da tenere in considerazione, in quanto potrebbe rivelarsi strumentale e determinare squilibri di potere nei prossimi 18 mesi di governo Netanyahu.

 

Articolo pubblicato su cesi-italia.org

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