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Israele, Netanyahu ora si alleerà con l’ultradestra?
Nella notte Netanyahu ha dichiarato una “vittoria enorme” alle quarte elezioni di Israele in due anni, ma da solo non può farcela e per il suo sesto mandato tende la mano all’ultradestra di Yamina
Il Likud del premier uscente, Benjamin Netanyahu, si conferma il primo partito alle elezioni in Israele che si sono svolte ieri. Secondo gli exit poll, il partito di Bibi, però, raggiungerebbe la maggioranza nel Knesset (il Parlamento di Gerusalemme) solo con il sostegno del partito di estrema destra Yamina di Naftali Bennett.
NETANYAHU SI PROCLAMA VINCITORE
Già nella notte Netanyahu ha dichiarato una “vittoria enorme”. Il Likud, secondo i dati forniti dal Jerusalem Post, ha ottenuto finora 31 seggi in Parlamento con quasi l’80% dei voti scrutinati. “La gente ha dimostrato di volere la destra al potere ed è quello che le daremo” ha detto il Primo ministro uscente. Tuttavia, per procedere con il suo sesto mandato e non restare impantanato nello stallo politico, ha bisogno di alleati per formare una coalizione.
L’ULTRADESTRA DI CUI BIBI HA BISOGNO
Netanyahu, per formare un governo ed evitare le quinte elezioni, si è già messo in contatto con Yamina, partito della destra radicale che può sancire la sua vittoria. Il suo leader, Naftali Bennett, già ministro della Difesa di Netanyahu, non ha mai escluso di entrare nella coalizione, ma durante la campagna elettorale ha anche definito Bibi “un leader fallimentare”. Nella telefonata tra i due, Bennett ha risposto che vuole attendere il risultato finale, ma che “agirà per il bene di tutti i cittadini di Israele”. Yamina, però, secondo alcuni scenari, potrebbe addirittura passare all’opposizione.
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La coalizione necessaria al premier uscente comprenderebbe, inoltre, gli ultraortodossi e politici estremisti con posizioni razziste e omofobe. Anche loro sono stati contattati per sondare la disponibilità. Il quotidiano progressista Haaretz ha scritto che se questo scenario si realizzasse il risultato potrebbe essere un governo di destra tra i più radicali che lo Stato ebraico abbia mai visto, definendolo un “incubo”.
IL BLOCCO ANTI-BIBI
I risultati provvisori confermano, inoltre, il centrista Yesh Atid di Yair Lapid come il secondo partito più votato e il buon posizionamento del Partito laburista e della formazione Blu e Bianco di Benny Gantz, che temeva di non superare la soglia minima.
L’affluenza alle quarte elezioni che si sono tenute a Israele in due anni è stata del 67,2%, la più bassa dal 2013. Il risultati definitivi sono attesi per il pomeriggio.