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Macron Palestina

La Palestina è uno Stato? Perché il riconoscimento di Macron è un atto politico

Il Presidente Macron ha promesso di riconoscere la Palestina come Stato a partire da settembre. Ma cosa dice il diritto internazionale e perché quello di Macron è un atto politico?

Il presidente Emmanuel Macron ha annunciato che riconoscerà ufficialmente lo Stato di Palestina. L’occasione sarà la prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, prevista a settembre 2025. Se Macron manterrà fede alle sue parole, la Francia diverrà il più grande e influente Paese dell’Unione Europea a riconoscere lo stato palestinese. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha ricevuto una lettera da Parigi nella quale Macron ha spiegato che la decisione nasce da un rinnovato impegno della leadership palestinese, pronta a riformare l’ANP, a indire elezioni e a spingere per la liberazione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza prendendo le distanze da Hamas.

COS’È UNO STATO

Secondo la definizione classica lo Stato viene tradizionalmente concepito come la risultante di tre elementi costitutivi: il territorio, il popolo, la sovranità. “Ogni ordinamento statale presuppone un territorio, che rappresenta il segno esteriore e visibile per riconoscere ed identificare lo Stato. Inoltre, l’entità statuale non può prescindere dal popolo, ossia da una collettività organizzata giuridicamente e sottoposta all’autorità di un governo. Infine, il terzo elemento costitutivo è rappresentato dalla sovranità, che richiama due aspetti fondamentali dell’ordinamento: l’originarietà e l’indipendenza sul piano esterno, la supremazia su quello interno” (“Il principio libertà nello stato costituzionale”, Paolo Ridola, ed Giappichelli).

L’ATTO POLITICO DI MACRON

La definizione classica suggerisce, quindi, dubbi, in punta di diritto, circa l’esistenza dello stato di Palestina. Per questo l’annuncio di Macron acquisisce una valenza politica molto rilevante, soprattutto in relazione ai rapporti con gli Stato Uniti.  La Francia, infatti, diventerebbe il primo paese del G7 a riconoscere la Palestina. Occorre ricordare, come fa Il Foglio, che in Franca c’ è “la più grande popolazione ebraica d’Europa e la più grande popolazione musulmana dell’Europa occidentale” e che spesso i conflitti in medio oriente si sono trasformati “in proteste o altre tensioni interne”. A questo va aggiunta una riflessione sul ruolo che la Francia ha provato a ritagliarsi sul piano internazionale, provando a essere protagonista anche nella soluzione della guerra tra Ucraina e Russia.

L’ANNUNCIO DI MACRON DOPO IL FALLIMENTO DEI NEGOZIATI PER LA TREGUA IN PALESTINA 

L’annuncio di Macron è arrivato all’indomani del fallimento dell’ennesimo round negoziale per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. I governi di Israele e Stati Uniti hanno richiamato le rispettive delegazioni dai negoziati di Doha sul cessate il fuoco a Gaza, accusando Hamas di non agire in buona fede.  “Hamas è l’ostacolo a un accordo per il rilascio degli ostaggi. L’inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff ha ragione” – ha scritto su X il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu -. Insieme ai nostri alleati statunitensi, stiamo ora valutando opzioni alternative per riportare a casa i nostri ostaggi, porre fine al regime terroristico di Hamas e garantire una pace duratura per Israele e la nostra regione”. Il testo dell’accordo sul quale le parti hanno provato, senza successo, a trovare un’intesa prevedeva il cessate il fuoco di 60 giorni, il rilascio di 10 ostaggi vivi e le spoglie di altri 18, in cambio di prigionieri palestinesi detenuti da Israele. Sono ancora 50 le famiglie israeliane che aspettano di riabbracciare i loro cari, rapiti da Hamas nel disastroso attentato del 7 ottobre 2023.

SPAGNA, IRLANDA E NORVEGIA RICONOSCONO LO STATO DI PALESTINA

Se alle parole di Macron dovessero seguire i fatti, come detto, la Francia sarebbe il più grande (e influente) tra i paesi europei a riconoscere la Palestina. Parigi seguirebbe l’esempio di Spagna, Irlanda e Norvegia, che nel 2024 hanno già compiuto questo passo. Il Belgio e la Slovenia si sono espresse a favore del riconoscimento ma non hanno formalizzato la decisione. Il Parlamento greco ha approvato una risoluzione per il riconoscimento, ma il governo non ha ancora agito. Il Regno Unito, con il nuovo governo guidato da Keir Starmer, sta valutando la possibilità di unirsi al club dei paesi che hanno riconosciuto la Palestina. Qualche difficoltà la riscontrano Germania, Italia e Paesi Bassi che continuano a sostenere la soluzione dei due stati ma ritengono che il riconoscimento dello stato di Palestina debba essere condiviso con Israele.

PRIMA DI MACRON NEL MONDO 143 PESEI HANNO RICONOSCIUTO LO STATO DI PALESTINA

Nel resto del mondo 143 dei 193 Stati membri dell’ONU riconoscono già la Palestina come Stato sovrano. Tra i membri del G20, Cina, Russia, India, Brasile, Indonesia, Arabia Saudita e Sudafrica hanno già formalizzato il riconoscimento. L’ostacolo più grande a una piena adesione della Palestina all’ONU è rappresentato dagli Stati Uniti, grazie al loro potere di veto al Consiglio di Sicurezza. Anche Washington sostiene la soluzione dei “due Stati” e che il riconoscimento debba essere il frutto di un accordo negoziato tra Israele e Palestina.

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