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La stretta sui media in Polonia spacca il governo e fa arrabbiare Usa e Ue

Media Polonia

In Polonia il premier licenzia il suo vice e l’alleanza di governo si spacca sulla legge che imbavaglia i media. Una grana interna per la Ue che fa infuriare anche gli Stati Uniti

Martedì scorso il premier polacco Mateusz Morawiecki ha espulso dal governo il suo vice e ministro dello Sviluppo economico, Jaroslaw Gowin, che a sua volta ha annunciato che il suo partito Accordo sarebbe uscito dall’esecutivo. Il motivo? Il partito di Gowin si era opposto alla riforma fiscale e soprattutto alla legge che prevede di limitare la libertà e l’indipendenza dei media.

IL LICENZIAMENTO DI GOWIN

“Il primo ministro Mateusz Morawiecki ha chiesto al presidente Andrzej Duda di licenziare Jaroslaw Gowin dai posti di vice primo ministro e di ministro dello sviluppo, del lavoro e della tecnologia”, aveva annunciato il portavoce del governo Piotr Muller in conferenza stampa all’inizio della scorsa settimana.

La settimana precedente, come ha ricordato Reuters, Morawiecki aveva già licenziato il vice ministro dello Sviluppo, del lavoro e della tecnologia Anna Kornecka per aver criticato le riforme fiscali del governo.

LA QUESTIONE FISCALE

Il partito Diritto e Giustizia (PiS), di cui Morawiecki fa parte, ha annunciato che le sue riforme fiscali garantiscono ai contribuenti condizioni migliori, ma in molti tra i critici sostengono che potrebbe punire la classe media creando il rischio di una forte inflazione.

LA STRETTA SUI MEDIA

Accordo, il partito di Gowin che faceva parte della maggioranza di governo con il PiS, si era opposto fermamente anche a quella legge sulle trasmissioni radiotelevisive che sembra essere un tentativo di mettere a tacere quei mezzi di informazione critici nei confronti del governo.

Migliaia di polacchi hanno protestato contro il progetto di legge nella giornata di martedì 10 agosto, ma il giorno seguente la legge è passata comunque alla Camera. Nonostante il caos che si è creato in aula durante la votazione e all’interno della coalizione di governo, adesso la legge passa al Senato.

Secondo Morawiecki, la legge ha l’obiettivo di evitare che i media polacchi vengano venduti a investitori russi, cinesi o arabi, ma, secondo Gowin, la proposta mette invece “chiaramente a rischio il principio della libertà dei media”.

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Il premier polacco Mateusz Morawiecki

IL RUOLO DEGLI STATI UNITI

La questione ruota intorno al fatto che la stretta sui media concede solo una presenza di minoranza per gli investitori stranieri nei mezzi di informazione polacchi. Questa limitazione viene considerata un’ulteriore giro di vite sulle libertà dei media e sulla loro indipendenza, che si sono progressivamente ridotte da quando il PiS è salito al governo nel 2015.

Come ha scritto il Post, “la legge sui media sarebbe orientata soprattutto a rafforzare il controllo del governo su TVN, la televisione nazionale che è controllata dal gruppo statunitense Discovery. TVN, che gestisce tra gli altri il popolare canale di notizie TVN24, ha infatti più volte infastidito il governo polacco, divenuto da tempo semi-autoritario, raccontando le notizie in maniera indipendente”. Per questo gli Stati Uniti hanno minacciato anche di togliere investimenti che erano stati destinati alla Polonia.

IL CONFLITTO CON LA UE

Gowin ha preso le distanze dal PiS rompendo di fatto la maggioranza di governo, dichiarando che “non avrebbe senso entrare in conflitto con l’Ue” anche sulle riforme giudiziarie proposte dal PiS, riforme sulle quali la Ue ha da tempo criticato il tentativo di “politicizzare” la magistratura. “Questo licenziamento è la rottura de facto della coalizione di governo e la fine de facto di Destra Unita”, aveva spiegato in settimana Gowin ai giornalisti.

Secondo il portavoce del governo Muller, la coalizione Destra Unita potrebbe ancora essere in grado di governare con una maggioranza in parlamento anche dopo il licenziamento di Gowin, poiché alcuni legislatori di Accordo sosterrebbero comunque le riforme del governo. “Sono convinto che ci saranno persone in Destra Unita e nel resto del parlamento polacco che sosterranno le riforme benefiche che abbiamo proposto”, ha concluso.

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