L’operazione, attribuita al Mossad, ha colpito più di 5mila esponenti di Hezbollah, causando almeno 20…
Le analisi (impietose) della stampa israeliana dopo l’attacco di Hamas
Come i giornali israeliani stanno commentando in queste ore il brutale attacco di Hamas
Riportiamo di seguito alcuni passaggi di editoriali e commenti pubblicati in queste ore dopo il brutale attacco di Hamas sulla stampa israeliana, dai principali giornali per notorietà e diffusione-
HAARETZ: “NETANYAHU E’ IL RESPONSABILE DI QUESTA GUERRA”
Haaretz è un quotidiano indipendente ma vicino al centro-sinistra. Fondato a Gerusalemme nel 1919, è un importante riferimento per politici e intellettuali. L’editoriale porta la firma del board del giornale.
The disaster that befell Israel on the holiday of Simchat Torah is the clear responsibility of one person | Haaretz Editorialhttps://t.co/xnfNC9fHX8
— Haaretz.com (@haaretzcom) October 8, 2023
“Il disastro che si è abbattuto su Israele durante la festività di Simchat Torah è chiaramente responsabilità di una persona: Benjamin Netanyahu. Il primo ministro, che si vantava della sua vasta esperienza politica e della sua insostituibile saggezza in materia di sicurezza, non è riuscito a identificare i pericoli verso i quali stava consapevolmente conducendo Israele quando ha istituito un governo di annessione ed esproprio, quando ha nominato Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir a posizioni chiave, abbracciando al tempo stesso una politica estera che ignorava apertamente l’esistenza e i diritti dei palestinesi”.
THE JERUSALEM POST: “NETANYAHU HA FALLITO SULLA SICUREZZA DEGLI ISRAELIANI”
The Jerusalem Post è un quotidiano in lingua inglese fondato nel 1932. Testata autorevole, ha un orientamento moderato di centro-destra e compete, sulla scena nazionale, con il quotidiano Haaretz. L’opinione è a firma di David A. Halperin.
“Come è possibile che l’intelligence militare abbia fallito in modo così colossale? Che le basi dell’IDF (le Forze di difesa israeliane, ndr) siano state occupate così facilmente? Come hanno potuto gli abitanti di Gaza bombardare Israele dall’alto, dalla terra e dal mare? (…) Questi eventi influenzeranno l’eredità del primo ministro Benjamin Netanyahu. Una volta ribattezzato come Mr. Security, Netanyahu e il governo israeliano non sono riusciti a soddisfare i bisogni di sicurezza più elementari dei cittadini israeliani.
Once Mr. Security, Netanyahu failed to meet Israelis’ most basic security needs. How? #OPINION | #IsraelUnderAttack | #Gaza https://t.co/sagegU0tNd
— The Jerusalem Post (@Jerusalem_Post) October 7, 2023
(…) Per quasi un anno, insieme ad altri colleghi dell’Israel Policy Forum abbiamo espresso preoccupazione sulla natura del governo di estrema destra israeliano, che ha assurdamente posto Itamar Ben-Gvir come ministro della sicurezza nazionale con autorità sulla polizia di frontiera israeliana nonostante la sua storia di radicalismo e la sua mancanza di esperienza e requisiti in materia di sicurezza.
(…) Ora, anche il futuro politico è oscuro: potrà questo governo procedere così come è attualmente costituito in risposta all’assalto di Hamas? (…) Come andrà a finire è profondamente incerto. Questo round, lanciato da un orrendo attacco di Hamas, sarà ricordato per sempre come l’ennesimo storico fallimento dell’intelligence israeliana, ma anche per l’orribile brutalità delle azioni dei terroristi, che non saranno presto dimenticate da un Israele traumatizzato.
(…) Siamo arrivati a un punto di svolta. Quanto durerà l’attuale crisi, se e come sopravvivranno gli attuali leader israeliani e palestinesi e cosa verrà dopo per il popolo israeliano e palestinese, sono tutti argomenti profondamente in discussione. Ciò che non è in discussione: il cambiamento sta arrivando”.
ISRAEL HA-YOM: “IL FALLIMENTO DELL’IMMAGINE DI ISRAELE SU HAMAS”
Free press indipendente, spesso vicino alle posizioni del governo, tra i più letti in Israele. Il commento è a firma di Yoav Limor, giornalista veterano ed esperto di Difesa.
“Proprio come i combattenti della linea Bar Lev furono lasciati a se stessi nel 1973, così sono stati anche gli israeliani nelle comunità del sud a causa di un’errata valutazione della situazione. (…) A questo proposito, è forse ancora più grave del fallimento del 1973. Israele oggi è molto più forte sul piano dell’intelligence e sul piano operativo, soprattutto contro un nemico debole e limitato come Hamas, e non dovrebbe subire una sorpresa tattica e strategica del genere,
(…) Gaza non può essere più immune da qualsiasi tipo di attività o risposta, e questo conflitto deve finire con la sconfitta di Hamas e la morte o la cattura dei suoi leader. Se ciò non accade, Israele diventerà un sacco da boxe e pagherà un prezzo insopportabile per il rilascio dei suoi prigionieri.
OPINION: Just like the Bar Lev line fighters were left to their own devices in 1973, so to were Israelis in southern communities because of a flawed understanding of the state of play. https://t.co/qFtIFPc5lj
— Israel Hayom English (@IsraelHayomEng) October 7, 2023
(…) La polizia e i leader delle comunità – sia ebrei che arabi – devono ora affrontare una sfida eccezionale di leadership e comando per cercare di mantenere la calma il più possibile. Questo sarà un compito particolarmente difficile alla luce della sensazione che Israele sia molto più fragile di prima; Gaza (e forse il Libano) si trovano ad affrontare una campagna israeliana che probabilmente causerà molte vittime; e Hamas che giustifica il suo assalto terroristico con il falso titolo di salvataggio della moschea di Al-Aqsa.
(…) L’equilibrio è stato rotto sabato mattina e Israele deve ripristinarlo rapidamente. Si tratta di una sfida di leadership e di comando di prim’ordine, in un periodo in cui la società e l’opinione pubblica israeliane sono lacerate dall’interno. Tutto questo deve essere messo da parte ora e dobbiamo concentrarci sulla missione finale: la vittoria e il ripristino della calma. Dopodiché verrà il momento di trarre lezioni e conclusioni, e ce ne saranno molte.”