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Cosa succede al Congresso Usa e perché sono a rischio gli aiuti a Israele e Ucraina

Congresso

Il Presidente Biden ha chiesto al Congresso un’autorizzazione di spesa da 106 miliardi di dollari, ma la fragile maggioranza repubblicana potrebbe rinviare tutto. Il post di Samuele Mosconi per il blog Geopolitica e politica estera 

Il Presidente Biden chiede al Congresso un’autorizzazione di spesa da 106 miliardi di dollari per sostenere l’Ucraina e Israele e rafforzare la sicurezza al confine meridionale. La richiesta è stata inoltrata allo Speaker pro tempore McHenry che tuttavia non ha il potere di richiedere una votazione con la Camera bloccata dalle intense lotte in seno al Partito Repubblicano per aggiudicarsi il martelletto dello Speaker. Nonostante la maggioranza dei legislatori democratici e repubblicani sostenga il proseguo degli aiuti bipartisan all’Ucraina una crescente fazione di conservatori si oppone alimentando le paure riguardo il fatto un nuovo Speaker Repubblicano decida di non calendarizzare un voto su ulteriori aiuti a Kyiv.

LA RICHIESTA DI BIDEN ALLA PROVA DELLA DIVISA MAGGIORANZA REPUBBLICANA AL CONGRESSO

Nel mentre al Senato dove i repubblicani ostili a nuovi aiuti all’Ucraina sono molti meno che alla Camera è in pieno svolgimento un lavoro per una proposta bipartisan per la formulazione di un nuovo grande pacchetto di finanziamenti a Kyiv. Il Consigliere alla Sicurezza Nazionale Jake Sullivan avverte i deputati della Camera, Vladimir Putin conta sulle divisioni interne agli americani per cercare di volgere a suo favore la guerra in Ucraina. Previsti nella richiesta della Casa Bianca più di 60 miliardi di dollari a Kyiv di cui 44 in spese militari.

Israele sarà invece destinatario di più di 14 miliardi di dollari e 9,5 miliardi saranno invece ripartiti in aiuti umanitari alle popolazioni civili di Israele, della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Proponendo un pacchetto di aiuti unico Biden provoca la fragile e divisa maggioranza repubblicana alla Camera mentre al suo interno si combatte un aspra guerra civile per la carica di Speaker e la stessa ridefinizione dell’establishment repubblicano.

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