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Le Pen punta alle europee per arrivare all’Eliseo nel 2027. E sceglie ancora Salvini rispetto a Meloni

Marine Le Pen, Rassemblement National

Intervistata da La Repubblica, la leader del Rassemblement National plaude a Macron per il terzismo espresso su Usa, Cina e Taiwan e si dice non convinta dalla premier italiana sul sostegno a Kyiv

Tra Meloni e Salvini meglio il secondo, Macron fa bene a criticare gli Usa e a puntare sull’autonomia europea verso la Cina, lasciamo stare Pechino su Taiwan, sui migranti voglio essere drastica, le europee saranno le mie mid term per il voto francese del 2027.

Non le manda a dire Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, ex FN, e volto ormai storico della destra estremista francese. Ecco i passaggi chiave del suo colloquio con La Repubblica.

IL GIUDIZIO DI LE PEN SUL GOVERNO MELONI

Dando uno sguardo all’operato di questi primi cinque mesi e mezzo dell’esecutivo a guida Fratelli d’Italia, il più a destra della storia della Repubblica italiana, Marine Le Pen dice al quotidiano romano che “Meloni sta governando senza attirare le critiche agitate dalla demonizzazione in atto prima della sua elezione” e che questo potrà favorire l’ascesa del suo RN in Francia. “Quando andremo al potere, la gente vedrà che non arriva l’apocalisse, ma anzi una politica di buon senso”, un po’ come sta avvenendo nel Belpaese insomma.

MA TRA SALVINI E LA PREMIER MEGLIO IL PRIMO

Ma Le Pen non ama, e non da oggi, Meloni. E conferma ancora oggi di preferire piuttosto Matteo Salvini. “Non è la mia sorella gemella”, dice sulla premier italiana. A incidere, su questo punto, è il posizionamento euro-atlantico. “Resto euroscettica, e ogni giorno che passa lo divento di più. Non sono scettica sull’Europa, ma sull’organizzazione politica dell’Ue. Inoltre, la Francia ha un’eredità politica e un’indipendenza a livello internazionale. Meloni è favorevole alla Nato perché è italiana. Ci sono parti del suo progetto che non condivido. Politicamente mi sento più vicina a Matteo Salvini e non adatto il mio discorso ai risultati elettorali: sono una persona leale”.

Per Le Pen, che guarda al 2027 passando per le elezioni europee del prossimo anno e plaude alle dichiarazioni non filo-Usa di Macron dello scorso weekend, “abbiamo delle differenze con Meloni. Nonostante questo, la preferisco al suo predecessore. E poi si sa: in Italia la politica gira veloce”. Forse più che in Francia, dove a ogni elezione la leader del RN promette – e lo fa ancora oggi – di arrivare al vertice del Paese ma poi finisce sempre per sbattere contro la realtà di risultati elettorali ben diversi, che non la premiano mai.

 

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