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L’Ue all’attacco di Meta e dei media russi. Ecco perché

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L’Ue apre un’indagine su Meta mentre è pronta ad avviare una nuova stretta sui media russi. Cosa sta succedendo

Un’indagine nei confronti di Meta (perché creerebbe ‘dipendenza social nei bambini’) e l’inserimento nella black list di quattro media statali russi (per provare ad arginare la propaganda e la disinformazione di Mosca). La Commissione europea cerca così di correre ai ripari su due temi slegati tra di loro ma che da tempo mettono sotto pressione i vertici istituzionali comunitari anche in vista delle prossime elezioni Europee.

L’INDAGINE DELL’UE SU FACEBOOK E INSTAGRAM (DI META), SOSPETTO CREINO DIPENDENZA NEI BIMBI

In particolare Bruxelles ha avviato un’indagine approfondita nei confronti di Meta per la possibile violazione delle norme Ue contenute nel Digital Services Act (Dsa) a tutela dei minori. Si teme che “i sistemi di Facebook e Instagram, compresi i loro algoritmi, possano stimolare dipendenze comportamentali nei bambini” e “creare effetti” di isolamento e depressione rischiosi per la loro salute mentale. La Commissione ha deciso di aprire l’indagine perché nutre dei “dubbi” sulle spiegazioni date dalla società riguardo ad alcuni aspetti riguardanti la tutela dei minori. Per l’indagine “non ci sono scadenze”: la Commissione potrà richiedere ulteriori informazioni, effettuare ispezioni, adottare misure temporanee e accettare impegni da parte di Meta.

La procedura guarda a diverse cose, anzitutto al rispetto da parte di Meta degli obblighi previsti dal Dsa in merito alla valutazione e mitigazione dei rischi causati dalla progettazione delle interfacce online di Facebook e Instagram. Le interfacce potrebbero sfruttare i punti deboli e l’inesperienza dei minori, causando comportamenti di dipendenza, e/o rafforzare il cosiddetto effetto “conigliera”. Sotto la lente anche la conformità di Meta ai requisiti del Dsa in relazione alle misure di mitigazione, per impedire l’accesso da parte di minori a contenuti inappropriati. Sotto la lente, in particolare, gli strumenti di verifica dell’età utilizzati da Meta, che potrebbero “non essere ragionevoli, proporzionati ed efficaci”.

PORTAVOCE META: “IN ULTIMI ANNI SVILUPPATI STRUMENTI E POLICY PER PROTEGGERE MINORI”

“Vogliamo che gli adolescenti abbiano esperienze online sicure e adatte alla loro età. Per questo – è la replica di Meta attraverso un portavoce – nell’ultimo decennio abbiamo sviluppato oltre 50 strumenti e policy pensate proprio per proteggerli. Questa è una sfida che tutto il settore si trova ad affrontare e siamo pronti a condividere maggiori dettagli sul nostro lavoro con la Commissione Europea”.

UE: IN VISTA NUOVE SANZIONI CONTRO PROPAGANDA RUSSA

Nel frattempo l’Ue prepara nuove sanzioni contro la Russia. Ne parla un articolo di Eurofocus, il nuovo format multicanale di Adnkronos sull’Europa e dall’Europa. Quattro media statali russi verranno aggiunti alla lista nera dell’Unione Europea. Si tratta di Voice of Europe, Ria Novosti, Izvestija e Rossiyskaya Gazeta, annuncia su X la commissaria per i Valori e la trasparenza Vera Jourova. Le conseguenze di avere il proprio nome nella blacklist Ue non sono ancora chiare. Si sa, però, che i media russi già sanzionati per la propaganda, come Sputnik e RT, non possono più trasmettere i propri programmi in Ue.

Impossibile non pensare alla minaccia hacker rappresentata dalla Russia per l’Ue, su cui anche Ursula von der Leyen ha richiamato l’attenzione al Summit per la Democrazia di Copenaghen di due giorni fa. La presidente della Commissione, in caso di nuova nomina, ha promesso uno scudo per la democrazia per difendere l’Ue dalla disinformazione russa.

Leggi anche: A rischio l’integrità delle Europee? L’assalto di von der Leyen a Meta e TikTok

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