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von der Leyen

L’Ue si accorge del Mar Nero: la strategia dei 27

La strategia europea per il Mar Nero: sicurezza della navigazione, connettività, sviluppo economico-sociale e resilienza ai cambiamenti climatici 

A tre anni di distanza dall’inizio della guerra in Ucraina l’Unione europea si dota, finalmente, di una strategia per il Mar Nero e prova a strutturare il suo ruolo geopolitico nella regione. Il piano con il quale l’Ue prova a parlare con una voce sola in una zona critica da un punto di vista economico, geopolitico e sociale vuole rafforzare i collegamenti tra l’Europa, il Caucaso meridionale, l’Asia centrale e il Mediterraneo orientale. Il Vecchio continente, nelle intenzioni, vuole avvicinarsi e rafforzare la cooperazione con Ucraina, Repubblica di Moldavia, Georgia, Turchia, Armenia e Azerbaigian, promuovendo la cooperazione regionale in materia di connettività.

I TRE PILASTRI DELLA STRATEGIA UE PER IL MAR NERO

La cooperazione tra l’Ue e la regione del Mar Nero sarà articolata su tre pilastri principali:

  • Rafforzare sicurezza, stabilità e resilienza
  • Promuovere la crescita sostenibile e la prosperità
  • Tutelare l’ambiente, potenziare la resilienza ai cambiamenti climatici e la protezione civile.

La strategia, come spiegato anche dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, riunirà tutti gli strumenti e le politiche pertinenti dell’UE, mobilitando investimenti in linea con la Global Gateway Strategy e nello spirito del Team Europe – vale a dire, la cooperazione tra le istituzioni dell’UE, gli Stati membri e le istituzioni finanziarie europee. Affrontando le sfide regionali, l’UE intende promuovere sicurezza a lungo termine, prosperità condivisa e resilienza nella regione del Mar Nero. “Un ruolo attivo dell’Unione Europea è fondamentale per promuovere la sicurezza e la pace nella regione, soprattutto di fronte alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina – ha detto la presidente von der Leyen -. Lavoreremo a stretto contatto con i nostri vicini per rafforzare la sicurezza e la stabilità nella regione. Insieme possiamo costruire un futuro più forte e prospero per tutti”.

LA GUERRA IN UCRAINA E LA CENTRALITÀ DEL MAR NERO

Il Mar Nero è tornato centrale nella politica internazionale anche a causa della guerra in corso tra Ucraina e Russia. “Il Mar Nero, fin dalla fine dell’ultima guerra mondiale, è sempre stato una zona piuttosto caotica e attiva, soprattutto per i paesi della regione.  Tuttavia, l’attenzione dei paesi occidentali, in particolare dell’Europa, è stata altalenante”, ha spiegato a Policymakermag il prof. Mustafa Aydin, professore di relazioni internazionali presso Kadir Has University (Istanbul) e presidente dell’International Relations Council of Turkey”. L’Ue, fino ad oggi, non ha mai sviluppato una vera strategia per il Mar Nero. “Le cose sono cambiate quando è scoppiato un conflitto che potrebbe minacciare la sicurezza degli europei. Quindi, recentemente, dopo l’attacco dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, il Mar Nero è stato trasformato in una zona di conflitto. Così buona parte dei Paesi europei ha iniziato a guardare, e a parlare, di più del Mar Nero. Per altri paesi della regione, come la Turchia o la Romania, la gestione del Mar Nero è sempre stato un argomento di dibattito”, ha chiarito il prof. Aydin.

LA CENTRALITÀ DEL MAR NERO NELLE RELAZIONI TRA UNIONE EUROPEA E TURCHIA

La strategia Ue rimette al centro della politica estera europea il rapporto (difficile) con la Turchia di Erdogan, che del Mar Nero detiene le chiavi.  “Il Bosforo è centrale nel trasferimento delle merci, principalmente il grano, di cui fruisce tutto il mondo, Medio Oriente e Africa in primis, e poi anche altri paesi, tra cui l’Italia – ha spiegato a Policymakermag Marco Ansaldo, giornalista, esperto di Turchia, analista geopolitico e consigliere scientifico della rivista Limes -. Tra l’altro ricordiamo tutti la crisi che c’è stata all’inizio della guerra, nel 2022, poi si arrivò a un accordo, favorito da Erdogan, e il commercio del grano tornò a defluire regolarmente permettendo all’Ucraina di non vedere marcire le sue provviste e ai paesi che avevano bisogno di acquistarlo. Da qui si capisce la centralità, l’importanza del Mar Nero. I tre paesi principali sono Turchia, Russia e Ucraina, tre paesi che si confrontano e che possono determinare le sorti della pace o della guerra. Quindi un mare cruciale nel quale accadono cose interessantissime”.

I PROGETTI UE 

Difatti, l’Ue ha in agenda la creazione di un hub per la sicurezza marittima del Mar Nero, finalizzato a proteggere le infrastrutture marittime critiche e dell’ambiente marino, includendo anche la cooperazione regionale sullo sminamento e la gestione dei rischi ambientali. Ma non solo. Della strategia del club dei 27 fa parte anche un’agenda dedicata alla connettività che, in linea con le reti trans-europee estese (TEN-T), svilupperà le reti di trasporto, energia e digitali, valorizzando il Mar Nero come corridoio strategico tra Europa e Asia centrale. A questo si affiancherà anche il contributo allo sviluppo economico e sociale delle comunità costiere e “dei settori dell’economia blu per affrontare i danni ambientali legati alla guerra, i rischi climatici e per cogliere le opportunità di crescita sostenibile”.

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