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L’Unione europea si compatta contro le minacce esterne

Il 19 novembre si è tenuta la seconda videoconferenza tra leader europei per discutere l’andamento della pandemia e soluzioni da adottare nelle settimane e nei mesi a venire. Ampio spazio è stato dedicato anche al terrorismo, che ultimamente ha rigettato nella paura un’Europa già profondamente scossa dalla Covid-19. L’articolo di Gloria Mignini

Il virus continua la sua corsa nel continente europeo. Nonostante ciò l’aggiornamento della WHO per la settimana dal 9 al 15 novembre mostra un decremento del 10%, grazie al rafforzamento delle misure anti-Covid e dei sistemi sanitari nazionali. Va però tenuto in considerazione che il quadro generico del continente è mutato: se nei Paesi più colpiti dalla seconda ondata fino a questo momento che hanno adottato misure molto restrittive il tasso di contagi è diminuito, in quelli dove sono stati presi provvedimenti più blandi si assiste ora a un incremento del numero di infezioni, ricoveri e morti. L’Europa si trova ancora nel bel mezzo della nuova ondata dell’infezione.

In questo contesto si è tenuta la seconda videoconferenza tra leader dell’UE sulla Covid-19. Durante il primo briefing, svolto in forma telematica il 29 ottobre, l’attenzione è stata focalizzata sul sistema di test, tracciamento e quarantena, sulla distribuzione dei vaccini quando saranno disponibili e sulla ripresa economica post pandemia.

IL BRIEFING DEL CONSIGLIO EUROPEO DEL 19 NOVEMBRE: LOTTA ALLA PANDEMIA

Il secondo briefing, tenutosi in forma telematica il 19 novembre, ha seguito due differenti filoni di discussione, entrambi fondamentali in questo particolare momento storico: la pandemia e il terrorismo. Nel corso della videoconferenza sono state affrontati il reciproco riconoscimento dei test antigenici, la diffusione dei vaccini e un piano comune per la revoca delle misure restrittive nei vari Stati membri. Per quanto riguarda la questione dei test i leader europei si trovano d’accordo sulla necessità di adottare una linea comune per il loro utilizzo. Tale obiettivo è in linea con la raccomandazione del 18 novembre della Commissione Europea sull’uso dei test antigenici rapidi: gli Stati membri sono invitati a eseguire i test, così che si possa garantire la libertà di movimento degli individui pur contenendo la diffusione del virus.

Sulla tematica dei vaccini i leader europei si trovano concordi sulla necessità di accelerare la messa a punto dei piani nazionali per una distribuzione equa dei vaccini tra l’intera popolazione. Nelle ultime settimane, inoltre, si stanno levando sempre più voci dalla società civile che esprimono diffidenza verso questi vaccini messi a punto in così poco tempo e che sembra saranno pronti alla distribuzione nel breve periodo. In tale contesto risulta di grande rilievo mettere a punto una comunicazione efficace a livello europeo circa l’importanza della vaccinazione contro la Covid-19.

Infine il Consiglio Europeo si trova d’accordo sull’importanza di procedere nei vari Stati a un allentamento delle restrizioni progressivo e dettato da linee comuni. Si dovrebbero evitare scenari futuri in cui i Paesi si muovono in ordine sparso, adottando misure differenti che comporterebbero difficoltà nel garantire la sicurezza e la libertà di movimento degli individui all’interno dei confini europei.

IL BRIEFING DEL CONSIGLIO EUROPEO DEL 19 NOVEMBRE: LOTTA AL TERRORISMO

Parte della videoconferenza, come già accennato, è stata dedicata alla tematica del terrorismo. Tale minaccia ha ripreso vigore nelle ultime settimane: i molteplici attacchi a Parigi e l’attentato di Vienna lo dimostrano. Alle due nazioni i membri del Consiglio Europeo esprimono la propria vicinanza e l’impegno a combattere questa minaccia comune. L’obiettivo da perseguire a livello europeo viene individuato nella lotta all’ideologia alla base del terrorismo. L’arena è anche online, dal momento che un importante canale di reclutamento e organizzazione è costituito dal web. Nelle prossime videoconferenze verrà dato spazio non solo alla lotta alla pandemia, ma anche alla lotta al terrorismo. L’intenzione è definire delle posizioni più rigorose circa il controllo delle piattaforme online, nell’ottica di indebolire il principale mezzo di reclutamento, organizzazione e comunicazione dei gruppi estremisti.

Articolo pubblicato su ilcaffegeopolitico.net

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