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Mar Rosso, dieci cose da sapere sul conflitto con gli Houthi

Mar Rosso Houthi

Chi sono gli Houthi, perché è scoppiato il conflitto e quali le prime conseguenze dal blocco del Mar Rosso

Una mappa fatta a mano e 10 cose da sapere sul nuovo conflitto nel Mar Rosso con gli Houthi.

Nel braccio di mare tra il Canale di Suez e lo Stretto di Bab El Mandeb passa il 12% delle merci mondiali e il 75% dell’export europeo.

Gli Houthi sono un movimento armato, attivo dal 2014 nella guerra civile in Yemen. Ormai insediati nella capitale Sanaa, grazie alla fornitura dell’#Iran hanno un ottimo arsenale di droni e missili.

Così come Hamas, sono infatti affiliati all’asse politico-internazionale guidato da Teheran. Contro USA, Israele e Arabia Saudita.

In ritorsione all’attacco israeliano su Gaza, hanno cominciato a puntare e colpire con il loro materiale balistico le porta-container delle compagnie di navigazione occidentali (viste come complici di Israele) che incrociano nel Mar Rosso, sulla rotta che dai porti industriali asiatici conduce alle piattaforme commerciali in Europa.

Navi militari USA-UK hanno immediatamente raggiunto la zona e tentato prima di intercettare i missili degli Houthi (secondo gli Stati Uniti, questi sono informati sul passaggio delle navi da imbarcazioni iraniane che stazionano nella zona), e poi di colpire i punti di lancio nel loro territorio.

Si tratta di un obiettivo meno facile di quanto si creda – d’altronde anche Hamas resta capace di lanciare i suoi missili, benché in questi mesi la Striscia sia stata quasi rasa al suolo, proprio perché si tratta di operazioni logisticamente molto flessibili. Inoltre gli Houthi tengono in #ostaggio il cargo britannico-israeliano Galaxy Leader e i 25 membri dell’equipaggio nel porto di Hodeida.

Gli Houthi, durante la guerra in Yemen, hanno colpito città (Jizan, Gedda, e la capitale Ryadh), #oleodotti e raffinerie in Arabia Saudita – paese guida della coalizione a loro opposta. Lo hanno fatto in maniera tanto efficace che i sauditi hanno dovuto accettare una #tregua, e l’insediamento degli Houthi nella capitale yemenita – sebbene la loro espansione in Yemen si sia bloccata.

Per le porta-container, la chiusura del Mar Rosso significa 6000 km in più di viaggio per raggiungere l’Europa, doppiando il Capo di Buona Speranza in Sudafrica. Ritardi, e aumento dei prezzi, anche grazie ai maggiori premi assicurativi e al carburante supplementare.

Per l’Egitto, perdere i diritti di passaggio a Suez è un disastro: il traffico nel Mar Rosso è diminuito del 22%, a causa delle deviazioni delle porta-container occidentali, quelle prese di mira dagli Houthi. Il traffico portuale di Eilat, in Israele, è diminuito dell’85%.

I Paesi arabi – tranne il Bahrein – hanno per ora tutti rifiutato di partecipare alla coalizione USA-UK contro gli Houthi, “Prosperity Guardian”. Anche molti paesi europei dubitano, per evitare di essere etichettati come sostenitori dell’operazione di Israele a Gaza. Le navi da guerra anglo-americane sparano contro il territorio yemenita controllato dagli Houthi dall’11 gennaio.

Leggi anche: Cosa c’entra la guerra di Gaza con il blocco del Mar Rosso

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