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Maternità surrogata, come è regolamentata all’estero?
Solidale o retribuita, in 66 paesi la maternità surrogata è regolamentata. Nell’Unione europea la Convenzione di Oviedo proibisce lucro ‘su parti del corpo’
La maternità surrogata come reato universale è ormai realtà in Italia. La legge Varchi, approvata definitivamente dal Senato il 16 ottobre, entrerà in vigore lunedì 18 novembre, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il provvedimento il 4 novembre, poco prima della sua partenza per la Cina.
Con questa nuova norma, la gestazione per altri o utero in affitto (a seconda delle narrazioni) – già vietata in Italia – sarà punibile anche se praticata all’estero. Le coppie che ricorreranno a questa pratica in Paesi in cui è consentita potranno essere incriminate, rischiando pene dai tre mesi ai due anni di carcere e multe fino a un milione di euro. Questo provvedimento ha generato grande preoccupazione tra le famiglie che hanno già fatto ricorso alla Gpa o che stavano pianificando di farlo.
Secondo l’Associazione Luca Coscioni, oltre 50 coppie si sono già rivolte ai loro legali in cerca di supporto: “Questa legge rischia di distruggere i progetti di vita di molte famiglie”, hanno dichiarato Marco Cappato e Filomena Gallo, esponenti dell’associazione.
QUALE E’ LA SITUAZIONE ALL’ESTERO?
Mentre in Italia si rafforzano le restrizioni, in altri Paesi la gestazione per altri è regolamentata e consentita in varie forme. Sono 66 i Paesi in cui questa pratica è permessa, sia in modalità solidale (gratuita e altruistica) sia a pagamento. Tuttavia, ogni Stato adotta regole specifiche, spesso introducendo restrizioni per evitare il cosiddetto “turismo procreativo”.
Ad esempio, alcuni Paesi permettono la Gpa solo a coppie eterosessuali o a cittadini locali. Nell’Unione europea, la Convenzione di Oviedo proibisce ogni forma di lucro sul corpo umano, limitando la Gpa a forme esclusivamente solidali. È il caso di Paesi come la Repubblica Ceca, i Paesi Bassi, l’Ungheria, il Belgio e la Danimarca. In Portogallo, la pratica è consentita solo per gravi problemi di salute, mentre in Grecia e nel Regno Unito la Gpa altruistica è regolamentata da diversi anni.
In altri contesti internazionali, la regolamentazione è più permissiva. La Russia, la Georgia, l’Armenia e alcuni Stati degli Stati Uniti permettono entrambe le forme di GPA, sia solidale sia retribuita. L’Ucraina, prima dell’invasione russa, era una meta privilegiata per questa pratica, così come l’India, che però ha successivamente imposto severe restrizioni, consentendola solo gratuitamente.
Anche in America Latina, Oceania e Africa la situazione è varia. In Brasile, Nuova Zelanda, Canada e in alcuni stati australiani, la GPA è legale solo in forma altruistica. In Sudafrica e Benin è regolamentata con modalità simili. Paesi come la Thailandia e Cuba prevedono invece una forma retribuita, ma con vincoli specifici per chi può accedervi.
UNA QUESTIONE APERTA
Il dibattito sull’utero in affitto rimane vivo in tutto il mondo, diviso tra il riconoscimento dei diritti individuali e la tutela dei principi etici. La decisione italiana di introdurre il reato universale segna un punto di svolta che potrebbe avere ripercussioni legali e sociali per molte famiglie. Sullo sfondo, la regolamentazione internazionale continua a offrire modelli diversi, alimentando un confronto che non sembra destinato a risolversi nel breve termine.