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Migranti, a chi piace e a chi no in Ue il modello Albania

Migranti Albania

Il modello Albania sui migranti proposto dal governo Meloni inizia a fare breccia presso altri paesi Ue, anche se si deve scontrare con le pronuncia della giustizia italiana

Mentre impatta sulla politica italiana la decisione del Tribunale di Roma di non convalidare il trattenimento dei migranti all’interno del centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania, a Bruxelles la premier Giorgia Meloni nella serata di giovedì ha riunito 11 Paesi per discutere proprio del modello Albania nella gestione dei migranti.

QUALI PAESI HANNO PARTECIPATO ALL’INCONTRO PROMOSSO DALL’ITALIA

All’incontro hanno partecipato Danimarca, Olanda, Polonia, Cipro, Repubblica Ceca, Austria, Grecia, Ungheria, Malta, Slovacchia e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. L’Italia propone centri di accoglienza e rimpatrio in Albania per ridurre le pressioni migratorie sull’Europa, un piano simile a quelli in corso tra Olanda-Uganda e Danimarca-Kosovo.

SOSTEGNO E PROPOSTE ALTERNATIVE

I Paesi presenti, accomunati da una visione più restrittiva sull’immigrazione, hanno mostrato apertura verso le soluzioni extra-UE. L’idea di Meloni è di utilizzare questi hub per trattenere i migranti in attesa che venga completata la valutazione delle richieste di asilo, cercando di scoraggiare partenze irregolari e traffici illegali. Questo approccio ha trovato il favore di Paesi come la Polonia e la Danimarca, interessati a una gestione più rigida dei flussi migratori.

LA FERMA OPPOSIZIONE DEI GOVERNI SOCIALISTI DI GERMANIA E SPAGNA

La proposta italiana ha incontrato forti resistenze da parte di alcuni “grandi” dell’UE. Tra questi il premier spagnolo Pedro Sanchez, che ha definito il piano non solo inefficace ma anche rischioso per l’equilibrio tra diritti umani e sicurezza. Anche la Germania si è detta contraria, puntando sull’applicazione del regolamento di Dublino, che prevede che i migranti restino nei Paesi di primo approdo.

IL CORTOCIRCUITO IN GERMANIA

Tra i grandi, resta l’incognita francese. Fonti di Renew, guidato di fatto da Emmanuel Macron, hanno spiegato di non volere “scorciatoie” sulla migrazione, replicando al plauso del Ppe al modello Albania. Ma da Parigi hanno fatto sapere che la Francia potrebbe firmare accordi simili a quelli di Meloni e Edi Rama. Mostrando così tutte le distanze che segnano il rapporto tra il premier Michel Barnier e l’inquilino dell’Eliseo.

QUALI I POSSIBILI PROSSIMI PASSI DELLA COMMISSIONE UE

La Commissione Europea presenterà presto una revisione della direttiva sui rimpatri, cercando di trovare un compromesso tra le diverse visioni. Tuttavia, la spaccatura rimane evidente: da un lato l’Italia e i Paesi “like-minded”, dall’altro i principali sostenitori di un approccio più solidale e coordinato a livello europeo.

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