La Commissaria von der Leyen non rischia, davvero, di cadere per il voto sulla mozione di censura. I pericoli più grandi sono per la sua maggioranza che potrebbe scoprirsi divisa
Il voto sul futuro della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen appare scontato e favorevole alla Presidente. Tuttavia, più di un’indicazione potrebbe arrivare alla Presidente della commissione dalle possibili astensioni di europarlamentari che fanno parte della sua maggioranza.
LE REGOLE DEL VOTO SULLA MOZIONE DI CENSURA CONTRO URSULA VON DER LEYEN
Dalle ore 12 del 10 luglio inizieranno le votazioni si svolgeranno per appello nominale (dunque le dichiarazioni di voto saranno pubbliche) e sarà valido solo se approvato da una doppia maggioranza: i due terzi dei voti espressi e almeno 361 voti favorevoli complessivi.
I SOCIALISTI AL FIANCO, CON RISERVA, DI VON DER LEYEN
Se il PPE è, chiaramente, compatto al fianco della presidente von der Leyen lo stesso non si può dire degli altri partiti che compongono la maggioranza Ursula. “Come presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici, voglio chiarire fin da subito che questa mozione, guidata dall’estrema destra, non riceverà il nostro sostegno. Non perché difendiamo la linea della Commissione, ma perché non daremo un solo voto a coloro che, come Orbán, Le Pen o Abascal, vogliono distruggere l’Unione europea”. Con queste parole, Iratxe Garcia Perez, capogruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, ha chiarito quella che “in teoria” dovrebbe essere la direzione dei socialisti. La segretaria del Pd, Elly Schlein ha parlato di un “negoziato molto delicato perché è al voto giovedì a Strasburgo una mozione di sfiducia, mozione a cui non voteremo a favore perché presentata da estrema destra e neonazisti con cui noi non mischiamo i nostri voti ma stiamo discutendo”. Difatti potrebbero esserci delle astensioni, in questo modo, non si consentirebbe alle forze di destra che hanno promosso l’iniziativa di raggiungere un numero sufficiente di consensi per sfiduciare von der Leyen e, allo stesso tempo, si lancerebbe un segnale politico ai vertici del Berlaymont.
MOZIONE DI CENSURA CONTRO URSULA VON DER LEYEN: I MALUMORI DI RENEW
Malumori anche in Renew, formazione liberale in rappresentanza della quale lacapogruppo Valerie Hayer ha accusato von der Leyen di avere creato un “impasse consentendo al Ppe di favorire alleanze di comodo con l’estrema destra”. Valerie Hayer ha sostenuto che la Commissione sarebbe “sclerotizzata e il Parlamento europeo sta vivendo un’instabilità che ci impedisce di ottenere risultati, nonostante la nostra buona volontà di democratici e liberali”. Renew Europe sarebbe in “stallo a causa del fallimento di una metodologia, dove l’ideologia prevale sugli accordi politici, qualcosa deve cambiare e lei deve rimettere ordine nella sua famiglia politica”. Anche Renew, quindi, potrebbe scegliere la strada dell’astensione.
LE DIVISIONI DI ECR: C’È CHI È CONTRO VON DER LEYEN E CHI TUTELA DI RAFFAELE FITTO
Il gruppo senz’altro più provato da questa votazione è l’Ecr, proprio il gruppo di Gheorge Piperea, primo firmatario della mozione di censura. Secondo una fonte contattata da Euronewsfino a 50 eurodeputati dei 79 membri dell’Ecr potrebbero finire per appoggiare la mozione di censura. Tanto che, ufficialmente, Ecr ha lasciato libertà di coscienza per i suoi europarlamentari. “Questa mozione è destinata a fallire, non si avvicina nemmeno alla soglia richiesta. È un regalo ai nostri avversari politici”, ha dichiarato il copresidente dell’Ecr Nicola Procaccini durante il suo intervento. Le divisioni saranno soprattutto di carattere nazionale. Aur e i polacchi di Diritto e giustizia (Pis) sono tra i firmatari della mozione di censura; invece, i membri di Fratelli d’Italia non voteranno a favore della mozione, poiché hanno da difendere la posizione del commissario Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione per la Coesione e le Riforme.
ESTREMA DESTRA ED ESTREMA SINISTRA SI INCONTRANO SUL NO A URSULA VON DER LEYEN
Chi sicuramente voterà a favore della mozione di censura sono i rappresentanti di: Movimento 5 Stelle, Partito del Lavoro del Belgio, Partito Comunista e Bloco de Esquerda. A differenza di La France insoumise e Linke che non vogliono votare insieme all’estrema destra. A destra di Ecr, infatti, i Patrioti per l’Europa (PfE) e l’Europa delle nazioni sovrane (Esn) esprimeranno voti a favore della mozione che chiede le dimissioni della Commissione. René Aust, di Alternativa per la Germania, ha detto che il suo gruppo intende mandare la von der Leyen “in pensione immeritata”.