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Negoziati Russia – Ucraina. Un accordo è possibile? Cosa chiedono Kiev e Mosca

Negoziati Russia - Ucraina

Nel pomeriggio di ieri nuovo incontro. Finora si è trovato un accordo sui corridoi umanitari. Putin non sembra credere troppo ai negoziati tra Russia e Ucraina e Macron avverte: “Vuole conquistare l’intera nazione”

Alla fine, con quasi un giorno di ritardo, per via delle difficoltà logistiche, poco prima delle 16 di ieri si è tenuto il secondo giro di negoziati tra la Russia e l’ Ucraina. La delegazione dello stato invasore si è presentata impomatata e in giacca e cravatta, quella ucraina, che ha peraltro avuto serie difficoltà a raggiungere il punto dell’incontro – una località segreta nella regione di Brest, in Bielorussia -, in abiti informali, esibendo barbe incolte.

Finora i negoziati tra Russia e Ucraina non hanno raggiunto grandi risultati a eccezione di un’intesa sulla creazione di corridoi umanitari con un cessate il fuoco temporaneo. Al termine del secondo round Kiev torna a mostrarsi pessimista, dicendo che dai colloqui “non sono sono stati ottenuti i risultati attesi”. Mosca parla invece di “sostanziali progressi”. Le due parti hanno comunque concordato di prestarsi allo svolgimento di un terzo giro. Nelle stesse ore in cui le delegazioni provavano a trovare una soluzione diplomatica al conflitto, il presidente russo Vladimir Putin rimarcava le distanze tuonando: “Non ritornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo” e rimarcando che “l’operazione speciale” in Ucraina “è condotta in accordo con i nostri programmi. Stiamo raggiungendo gli obiettivi e avendo successo”.

 

Sul fronte opposto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha allungato la mano all’omologo russo, sebbene lo abbia fatto con tono di sfida: “Siediti con me per negoziare, ma non a 30 metri” di distanza, ha detto l’ex attore, riferendosi alle recenti foto degli incontri di Putin con Macron e poi con Scholz al lunghissimo tavolo del Cremlino. “Io non mordo. Di cosa hai paura?”, ha detto Zelensky in conferenza stampa. Il presidente ucraino ha poi sottolineato che nell’attuale situazione “ogni parola è più importante degli spari”. “Devo parlare con Putin perché è l’unico modo per fermare questa guerra”, ha detto Zelensky, dicendo di essere “aperto” e “pronto ad affrontare tutte le questioni”.

Ma che Putin non sia seriamente intenzionato a far concludere positivamente i negoziati tra Russia e Ucraina lo ha ammesso perfino l’Eliseo, secondo cui il presidente russo mira all’occupazione dell’intero Paese. “Il peggio deve ancora venire, Putin vuole conquistare tutta l’Ucraina”, ha infatti detto il presidente francese Emmanuel Macron, dopo una telefonata con il Cremlino. “Se noi dovessimo scomparire, che Dio ci protegga, allora sarà il turno della Lettonia, della Lituania, dell’Estonia ecc… Fino al muro di Berlino, credetemi”, ha rincarato il presidente ucraino Zelensky, rinnovando le proprie richieste d’aiuto all’occidente.

Putin non sembra nemmeno più chiedere che l’Ucraina e tutta la comunità internazionale riconoscano la Crimea come territorio russo e che Kiev si “demilitarizzi”, restando terza e neutrale rispetto all’Unione europea e soprattutto alla Nato. Kiev, dal canto suo, chiede che Mosca ritiri le truppe dall’Ucraina e che l’assalto alle città cessi immediatamente. Non si conosce la sua risposta alla richiesta di indipendenza o annessione delle regioni filorusse, ma più analisti sostengono che potrebbe accettare, anche se ormai ci sarebbe la consapevolezza che Putin mira a sottomettere tutta la nazione.

 

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