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Nucleare, scuola e sociale. Il programma di Emmanuel Macron per riavvicinarsi ai francesi

Macron Programma

Incalzato dai Gilet gialli che lo hanno accusato di essere lontano dalle fasce più povere della popolazione, Emmanuel Macron ha virato il suo programma verso il sociale

Durante tutta la lunga lotta con i Gilet gialli, solo in parte silenziati dall’emergenza pandemia, Emmanuel Macron è stato spesso accusato di essere indifferente ai problemi quotidiani dei francesi. Probabilmente anche per questo il suo programma dedica ampio spazio a riforme in ambito sociale.

IL COSTO DEL PROGRAMMA ELETTORALE DI MACRON

Il presidente francese promette di mettere sul tavolo, per le riforme, una cifra pari a 50 miliardi di euro se i francesi gli permetteranno di restare all’Eliseo. Quindici miliardi saranno destinati al taglio delle tasse, il resto da spartire tra la Sanità – dato che in piena pandemia la Francia s’è scoperta, come molti altri Paesi europei, senza mascherine e altri DPI prodotti internamente -, all’Istruzione, passando per il mercato del lavoro per approdare alla riforma delle pensioni.

L’INCOGNITA DEI GILET GIALLI

Può sembrare assurdo, ma in campagna elettorale la vera avversaria di Macron non è stata Marine Le Pen, bensì Jacline Mouraud, la signora di mezza età che ha dato vita al movimento dei Gilet gialli. Le proteste partirono per caso, con un video pubblicato sui social nei quali la futura attivista si lamentava per l’aumento delle accise per la benzina, la decisione di abbassare il limite di velocità sulle strade statali da 90 a 80 chilometri orari, l’aumento dei pedaggi autostradali e l’incremento del numero dei radar per le multe. Motivi piuttosto futili, che nel corso della settimana si sono ampliati fino ad arrivare ad abbracciare  i temi più disparati: dalla scuola al salario minimo (che in Francia è di 1300 euro), passando per temi di portata sociale per diminuire la sperequazione, inclusa l’invisa riforma delle pensioni.

AIUTI PER 20 MILIONI DI FRANCESI

Macron sa bene, dunque, che i Gilet gialli sarebbero disposti a votare tutti fuorché riconfermarlo, per questo ha rispolverato una promessa elettorale del 2017, ovvero voler “semplificare” gli aiuti in modo che tutti i francesi che ne hanno diritto possano riceverli. Tale semplificazione, definita dal presidente come un sistema di “solidarietà alla fonte”, si sostanzierebbe in aiuti per “20 milioni di francesi” che si sostanzieranno in vari bonus e assegni famigliari, incluso l’Rsa, equivalente del nostro reddito di cittadinanza.

SCUOLA, UN NUOVO PATTO CON GLI INSEGNANTI

Nel suo secondo quinquennio da presidente della Repubblica francese, Macron prevede di riformare da zero l’istruzione, chiamando  “un’ampia consultazione”. Vuole insomma smentire le accuse di essere un’autocrate e promette di “rivoluzionare metodo collettivamente” iniziando “con un’ampia consultazione per discutere il modo migliore per raggiungere gli obiettivi portando tutti gli stakeholder attorno al tavolo”.

Nel suo programma elettorale, Macron promette “un nuovo patto con gli insegnanti” che consisterà nell’aumentare anzitutto “in modo significativo la retribuzione”. L’aumento sarà legato alla “definizione di nuovi obiettivi”. Mentre viene garantito il pugno di ferro con i docenti assenteisti e promessa una scuola capace di procedere rapidamente con la “sostituzione degli insegnanti assenti perché dobbiamo ai nostri studenti e ai loro genitori l’intero orario di lezione”.

IL PROGRAMMA DI MACRON SU ENERGIA E NUCLEARE

Contrariamente ad altri Paesi europei, la Francia non è particolarmente esposta, in tema energia, alla crisi diplomatica con Mosca, ma i recenti fatti hanno consentito a Macron di ribadire l’impegno a costruire sei nuovi reattori nucleari entro il 2050, mentre per altre otto centrali atomiche saranno avviati gli studi di fattibilità. Quanto alle energie rinnovabili, “la potenza solare sarà moltiplicata per dieci” e, sempre per il 2050, la Francia avrà “cinquanta parchi eolici in mare”, ha promesso in più occasioni il presidente ai francesi. Si colloca su tutt’altro fronte la sua rivale, Marine Le Pen, che ha invece promesso di fermare tutti i progetti in merito e ha più volte ventilato l’idea di rimuovere i parchi eolici già esistenti. L’attuale inquilino dell’Eliseo vuole poi supportare l’acquisto di auto elettriche, attraverso “meccanismi di leasing per accompagnare i nuclei più modesti e consentire loro di cambiare i loro veicoli”. “Dispiegheremo un’offerta abbordabile di veicoli elettrici”, aveva detto presentando il programma alla stampa.

SANITÀ, SI PUNTA SULLA PREVENZIONE

Sul fronte della sanità, che Emmanuel Macron ha più volte indicato al vertice della propria ventura e futuribile agenda di governo per i prossimi 5 anni, nel programma elettorale viene promesso il miglioramento dell’ “accesso alle cure di emergenza” anche attraverso “la semplificazione dell’ospedale e la sua governance” col fine di migliorare “la politica di prevenzione”. Partendo proprio dall’esperienza maturata negli anni della pandemia, il presidente francese ha in più occasioni ripetuto che “occorre riuscire ad andare molto più lontano, più velocemente e più forti”. Per questo il ministro della Salute, Olivier Vèran, ha promesso l’organizzazione di “una grande conferenza” sul sistema sanitario se Macron sarà rieletto.

RIFORMA DELLE PENSIONI E SUCCESSIONI

Macron vuole poi intervenire per completare l’avversata riforma delle pensioni che prevede il pensionamento all’età di 65 anni invece di 60, offrendo in cambio la riduzione dell’imposta di successione.

DIFESA E SICUREZZA

Non lo ha messo nero su bianco, ma presentando il suo programma Macron aveva detto di voler portare il bilancio della Difesa a 50 miliardi di euro nel 2025, aumentando i riservisti. Il fondatore di En Marche intende “investire in tecnologie di punta e rafforzare gli investimenti per poter garantire ad una guerra di alta intensità che può tornare sul nostro continente” e, sul fronte sicurezza, per non lasciare il campo libero alla rivale, ha promesso di aumentare agenti e gendarmi. Ha inoltre parlato di un metaverso europeo per rendere indipendente l’Ue dai fornitori di tecnologia cinesi e statunitesi.

RELIGIONE E LAICITÀ

Particolarmente scottante il tema, spesso cavalcato con successo dall’avversaria di destra Le Pen. “Voglio una Francia che lotta risolutamente contro il separatismo islamista – ha recentemente dichiarato Macron -, ma che attraverso la laicità permette a ciascuno di credere o di non credere, di esercitare il proprio culto. E non una Francia che impedisce ai musulmani o agli ebrei di mangiare come prescrive la loro religione”.

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