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Un nuovo consenso cresce nell’Ue: la diffidenza verso la Cina

Ue Cina

Le ragioni della crescente diffidenza della Ue verso la Cina sono il tema dell’ultima ricerca dell’ECFR, a cura di Janka Oertel, Direttrice del programma Asia

Tra i principali risultati della ricerca dello European Council on Foreign Relations (ECFR), si registra un nuovo consenso tra gli europei: il calo della fiducia nei confronti di Pechino. La ricerca fa notare che la presidenza del Consiglio tedesca potrebbe sfruttare lo slancio offerto dal nuovo consenso anti-Cina per creare strutture istituzionali che migliorino la capacità d’azione dell’Ue in quest’ambito. A tal riguardo, secondo la direttrice Janka Oertel, “sarà fondamentale evitare il predominio franco-tedesco e consentire a tutti gli Stati membri di contribuire equamente nella definizione del futuro approccio dell’Ue nei confronti della Cina”.

HONG KONG E XINJIANG

Dall’inizio della crisi Covid-19, c’è stata una nuova convergenza di valutazione degli Stati membri dell’Ue sulle sfide che la Cina pone all’Europa. Le relazioni economiche sino-europee mancano di reciprocità e all’interno dell’Ue vi sono crescenti preoccupazioni circa l’approccio assertivo della Cina all’estero, così come le violazioni degli impegni giuridici internazionali e le massicce violazioni dei diritti umani a Hong Kong e nello Xinjiang.

EUROPEI SINOSCETTICI

Nel complesso, Oertel mette in evidenza come vi sia un crescente scetticismo sulla traiettoria futura delle relazioni, “che offre l’opportunità di una politica più solida e coerente dell’Ue nei confronti della Cina. Nei mesi futuri, la presidenza tedesca del Consiglio potrebbe sfruttare questo slancio per creare strutture istituzionali che migliorino la capacità d’azione dell’Ue. In questo modo, sarà fondamentale alleviare le preoccupazioni sul predominio franco-tedesco nell’agenda della Cina – in particolare quelle dei Paesi dell’Europa orientale e meridionale – e consentire a tutti gli Stati membri di impegnarsi maggiormente nella definizione del futuro approccio dell’Ue nei confronti della Cina”.

COMMERCIO E PANDEMIA

Le relazioni tra gli Stati membri dell’Ue e la Cina stanno subendo una trasformazione che la crisi del Covid-19 ha accelerato. Mentre gli sforzi per migliorare il commercio e gli altri legami economici continuano a svolgere un ruolo importante nella relazione – soprattutto a causa dell’impatto finanziario della pandemia – i paesi di tutta Europa stanno diventando sempre più scettici nei confronti delle intenzioni di Pechino. Stanno discutendo di ridurre la loro dipendenza dalla Cina per le forniture di beni critici e sono sempre più preoccupati per il futuro delle relazioni in un ambiente geopolitico in rapida evoluzione, caratterizzato da una crescente rivalità tra Stati Uniti e Cina”.

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