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Perché Biden ha chiamato Putin assassino

Biden Putin Assassino

Biden che chiama Putin ‘assassino’, oltre a segnare la rottura dei rapporti Usa-Russia portati avanti dall’amministrazione Trump, dimostra che gli Stati Uniti non temono il Cremlino e che forse non ne hanno nemmeno bisogno. Quella di ieri è una dichiarazione che segna una nuova Guerra fredda?

Non fanno che crescere le tensioni tra Stati Uniti e Russia. In seguito alla notizia del report dell’intelligence statunitense, che afferma che il presidente russo Vladimir Putin avrebbe autorizzato interventi per interferire con le elezioni presidenziali americane di novembre 2020 – promuovendo Donald Trump e screditando il futuro presidente e lo stesso processo elettorale – il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, non ha fatto attendere la sua risposta. Ha infatti assicurato che il leader del Cremlino “pagherà un prezzo caro”.

L’AVVERTIMENTO DI BIDEN

Nell’intervista di ieri, Biden ha ricordato di aver sentito Putin a gennaio, dopo l’insediamento alla Casa Bianca. “Abbiamo parlato a lungo, lo conosco relativamente bene”, ha ricordato. “Gli ho detto ‘Ti conosco e tu conosci me. Se stabilisco che (l’interferenza) c’è stata, preparati’”. La conferma da parte dell’intelligence ha inevitabilmente portato “al caro prezzo” che Mosca dovrà pagare.

LA STESSA DOMANDA POSTA A TRUMP

L’intervista di ieri è la conferma della netta rottura con la vecchia amministrazione Trump. La domanda del giornalista di Abc News, George Stephanopoulos, posta ieri al Presidente Usa, ovvero: “Pensa che Putin sia un assassino?” e a cui Biden ha risposto: “Sì, lo penso”, fu rivolta nel 2017 anche al suo predecessore Trump, il quale rispose: “Ci sono un sacco di killer, pensa che il nostro Paese sia così innocente?”.

I (NUOVI) RAPPORTI USA-RUSSIA

Biden, tuttavia, si è detto convinto che sia possibile “lavorare insieme” a Mosca, laddove ci sono “interessi comuni”. Un esempio è l’estensione dell’accordo per il controllo delle armi nucleari New Start, tra i primi passi intrapresi dalla nuova amministrazione Usa.

“Le nostre relazioni con la Russia saranno diverse. Saremo diretti, discuteremo con loro i temi che ci preoccupano”, ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, a seguito del richiamo dell’ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, per analizzare le prospettive delle relazioni con gli Usa.

LE REAZIONI DI MOSCA

A Mosca le parole di Biden hanno creato due blocchi. Da una parte un coro di critiche da parte dei fedelissimi di Putin, come il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, e dall’altra l’apprezzamento degli attivisti legati all’oppositore Aleksei Navalny, vittima di un tentato avvelenamento per cui Biden ha accusato direttamente il capo del Cremlino.

Leggi anche: Chi è Alexei Navalny, la mente della rivoluzione russa contro Putin

“La nuova amministrazione americana è al potere da quasi due mesi, manca poco alla soglia simbolica dei 100 giorni, e questo è un buon motivo per provare a valutare cosa funziona e cosa no nella squadra di Joe Biden”, ha fatto sapere il ministero degli Esteri russo, Sergej Lavrov, definendo i rapporti con Washington “in un vicolo cieco”.

“Per noi – continua il comunicato – la cosa principale è determinare quali sono i modi per correggere i legami russo-americani che sono in uno stato difficile e che Washington ha portato a un punto morto negli ultimi anni. Siamo interessati a non far arrivare le nostre relazioni a un degrado irreversibile, se gli americani sono consapevoli di quali rischi questo comporti”.

LE CONSEGUENZE

Ma Washington teme davvero la rottura dei rapporti con Mosca? Quello di Biden è stato un affronto diretto a Putin, che da tempo cerca un trattamento alla pari dagli Stati Uniti, o almeno il riconoscimento di nemico numero uno di Washington. E invece, come ha sottolineato La Stampa, per la Russia “farsi minacciare significa anche venire trattato da irrilevante: non c’è niente (gas, Sputnik, pace in Siria) che Mosca possa offrire, né minaccia che possa esercitare”.

Secondo indiscrezioni della stampa americana nuove sanzioni contro Mosca potrebbero arrivare già la prossima settimana.

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