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Perché i sovranisti europei esultano per il voto in Georgia

Orban

I filorussi di “Sogno Georgiano” vincono in Georgia, per la presidente Zourabichvili è “una frode”. Domani Orban a Tbilisi

Le elezioni in Georgia sono state vinte dal partito di governo “Sogno Georgiano”, generando tensioni e proteste sia a livello interno che internazionale. Il partito, accusato dall’opposizione di avere legami con la Russia, ha ottenuto il 54,08% dei voti, assicurandosi 91 seggi su 150 nel Parlamento georgiano. L’opposizione, composta da partiti filo-europei, ha denunciato presunte irregolarità elettorali, sostenendo che i risultati siano stati manipolati. La presidente georgiana Salomé Zourabichvili, rifiutando di riconoscere il voto, ha dichiarato che la Georgia è vittima di una “operazione speciale russa”, definendo la situazione una “moderna guerra ibrida” contro il paese.

LE OSSERVAZIONI DELLE MISSIONI INTERNAZIONALI

Le missioni di osservatori dell’OSCE, della NATO e del Parlamento europeo, pur riconoscendo che i candidati hanno avuto libertà di condurre la propria campagna e che le operazioni di voto sono state organizzate in modo adeguato, hanno espresso preoccupazione per le “pressioni” esercitate sugli elettori. La missione ha riportato che nel 24% dei seggi la segretezza del voto è stata compromessa da procedure inadeguate e che diversi rappresentanti di partito, specialmente di “Sogno Georgiano”, hanno filmato le operazioni di voto, esercitando una forma di intimidazione. Bruxelles ha manifestato apprensione per la situazione e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha annunciato che le presunte irregolarità saranno discusse durante il prossimo summit europeo.

APPELLO ALLA PIAZZA E LA REAZIONE DI SAAKASHVILI

L’ex presidente georgiano filo-occidentale, Mikheil Saakashvili, attualmente detenuto, ha lanciato un appello per “manifestazioni di massa” contro quello che definisce un “voto rubato”. Anche la presidente Zourabichvili ha invitato i cittadini a scendere in piazza, alimentando ulteriormente la tensione nel Paese. Diversi leader dell’opposizione, tra cui Tina Bokuchava e Nika Gvaramia, hanno definito le elezioni “falsificate” e accusato il partito di governo di aver “usurpato il potere” attraverso un “colpo di Stato costituzionale”. Al contrario, il premier Irakli Kobakhidze ha descritto la vittoria come “impressionante” e ha accusato l’opposizione di voler destabilizzare il Paese. Kobakhidze ha sostenuto che il voto per “Sogno Georgiano” rappresenti un rifiuto del conflitto con la Russia, tema chiave della campagna elettorale.

IL SUPPORTO DEI SOVRANISTI EUROPEI, IL RUOLO DI VIKTOR ORBAN

La vittoria di “Sogno Georgiano” è stata accolta con entusiasmo dai sovranisti europei, che vedono così una conferma della loro influenza in Europa orientale. In prima linea tra i sostenitori del partito georgiano c’è il premier ungherese Viktor Orban, che ha elogiato il successo di “Sogno Georgiano” e si recherà a Tbilisi per una visita ufficiale. Orban considera questo risultato come un’opportunità per promuovere una maggiore apertura verso la Russia, minando così le prospettive di adesione della Georgia all’Unione Europea.

QUALI CONSEGUE NZE PER L’ADESIONE DELLA GEORGIA ALL’UE?

La vittoria di “Sogno Georgiano” e il suo orientamento verso la Russia rappresentano un colpo per le ambizioni della Georgia di avvicinarsi all’Europa. La Commissione europea aveva visto nelle elezioni un’opportunità per consolidare i rapporti con Tbilisi, ma il risultato elettorale rischia di far deragliare questo percorso. Il presidente del Consiglio Charles Michel e l’Alto Rappresentante Josep Borrell hanno espresso la necessità di chiarire le irregolarità del voto e di proteggere il percorso democratico del Paese. Tuttavia, alcuni Stati membri dell’UE stanno valutando l’opzione di sospendere il regime di liberalizzazione dei visti per i cittadini georgiani, mentre la Francia cercherà di mediare tra chi vuole interrompere i rapporti con la Georgia e chi desidera mantenere aperto il dialogo.

IL SUMMIT DI BUDAPEST E LA STRATEGIA DEI SOVRANISTI EUROPEI

La questione della Georgia sarà affrontata durante il Consiglio europeo informale di Budapest, guidato da Orban, che attualmente detiene la presidenza di turno dell’UE. Orban, che spera anche in una vittoria di Donald Trump nelle imminenti elezioni presidenziali statunitensi, punta a creare un’alleanza transatlantica di leader sovranisti che metta in discussione la politica di isolamento di Mosca promossa dall’UE. La presidente von der Leyen, che non ha commentato ufficialmente i risultati, si trova ora di fronte alla necessità di rivedere la strategia dell’UE nei confronti della Georgia e di evitare che il Paese scivoli completamente sotto l’influenza russa.

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