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Perché Israele difende i drusi in Siria

Israele ha attaccato la Sede dello Stato maggiore siriano per difendere i drusi, da giorni vittime di attacchi di beduini ed esercito siriano. I drusi sono una popolazione di poco più di un milione di persone dislocata tra Siria, Libano, Israele, Giordania e Turchia

L’esercito israeliano (Idf) ha attaccato la sede dello Stato maggiore del regime siriano nell’area di Damasco. L’Idf è intervenuto in difesa dei civili drusi nel sud della Siria e “in accordo con le direttive dei vertici politici, stanno attaccando l’area e sono preparate a vari scenari”. Israele apre, quindi, un nuovo fronte della sua guerra in Medioriente. Gli attacchi in Siria, infatti, seguono quelli in Libano e in Iran, e affiancano le ostilità, tutt’ora in corso, nel territorio della Striscia di Gaza.

 

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GLI SCONTRI TRA I DRUSI E I BEDUINI

Il casus belli, in questo frangente, riguarda le ostilità tra la comunità dei drusi e quella dei beduini. Secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Haaretz nel fine settimana si sarebbero registrate violenze a seguito del rapimento di un membro della comunità drusa. I combattimenti sarebbero iniziati venerdì, dopo che alcuni beduini armati avrebbero attaccato e derubato un giovane druso in viaggio verso Damasco. A quel punto alcuni uomini della comunità drusa, come rappresaglia, avrebbero rapito dieci membri di alcune tribù beduine. Lunedì scorso il Governo siriano avrebbe inviato truppe dell’esercito regolare a Suwayda, dove alla popolazione era stato imposto il coprifuoco. A un instabile cessate il fuoco sarebbero seguiti saccheggi, esecuzioni e violenze a danno dei civili, che in parte sono fuggiti. Monib Saba, capo della città drusa di Isfiya, ha dichiarato che non si tratterebbe di uno scontro locale ma di “una pulizia etnica mirata, un’estinzione silenziosa” ai danni dei drusi.

CHI SONO I DRUSI

La comunità dei drusi conta circa un milione di persone. L’85% è distribuito tra Siria e Libano mentre il restante 15% è in Israele. I drusi sono un gruppo “etno-religioso sincretico nato dall’islam sciita ismailita” ma negli anni si sono allontanati dall’Islam, la loro fede incorpora fondamenti delle tre religioni monoteiste, cristianesimo, ebraismo, islam, integrati con elementi dell’induismo e della filosofia greca. In Israele la popolazione drusa è stimata attorno ai 150.000 persone e la stragrande maggioranza vive nel nord, tra Galilea e Golan. Circa 700mila fedeli drusi vivono in Siria, 250mila in Libano, 120mila in Israele, circa 20mila in Giordania e alcune migliaia sparsi in Iraq e Turchia. La comunità dei drusi è rimasta ai margini della guerra civile scoppiata nel 2011 in Siria ma, come scrive l’Ispi, “gruppi drusi, come la Brigata al-Jabal, hanno partecipato alle offensive del 2024 che hanno portato alla caduta Assad (dicembre 2024), contribuendo alla conquista di Suwayda e Daraa”. Il nuovo governo, sebbene abbia rassicurato le minoranze, non è riuscito a proteggere gli alawiti e i drusi da episodi di violenza settaria.

L’INTERVENTO DELL’IDF A SOSTEGNO DEI DRUSI

L’IDF ha colpito le forze siriane “per proteggere le comunità druse, alla luce dei profondi legami tra i cittadini drusi di Israele e i loro fratelli siriani”, come enunciato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz in una dichiarazione congiunta.

PERCHÉ ISRAELE DIFENDE I DRUSI IN SIRIA 

Nel corso degli anni la comunità dei drusi che risiede sulle alture del Golan si è progressivamente avvicinata a Israele. Un’approssimazione che, come ha sottolineato la giornalista di Haaretz Allison Kaplan Sommer, si è intensificata dopi “il massacro di Hamas del 7 ottobre” e “la diffusione della guerra sul fronte settentrionale”. Questi due eventi “hanno avuto un effetto di “israelizzazione” sulle comunità druse nel Golan”. L’Idf, inoltre, ha anche addestrato guardie locali druse. “Un altro passo nel processo di cooperazione e armonia tra l’esercito e la nostra comunità nei villaggi del Golan, in considerazione della nostra necessità di essere pronti a proteggere i residenti”, come dichiarato dal sindaco di Majdal Shams, Dolan Abu Saleh.

Leggi anche: Cosa dice il report ONU sulle imprese coinvolte nell’occupazione israeliana

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