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Perché l’Ue fa mugugnare i produttori di smartphone (e non solo) coi caricabatterie

Caricabatterie Ue

Secondo stime della Commissione europea, l’introduzione del caricabatterie universale Ue dovrebbe far risparmiare  ai consumatori 250 milioni di euro ed evitare 11 mila tonnellate di rifiuti elettronici (RAEE) ogni anno

Se ne parla da anni ma dall’autunno 2024 potremmo essere di fronte alla più grande rivoluzione per quanto riguarda i cellulari dai tempi del roaming (ossia la cosiddetta ‘eurotariffa’, che permette di chiamare e inviare messaggi in qualsiasi Paese membro alla stessa tariffa nazionale applicata dal gestore). L’Ue va infatti verso l’uniformazione dei caricabatterie.

IL MERCATO EUROPEO

Attualmente dominano il mercato europeo degli smartphone la coreana Samsung, che detiene stabilmente il 32%, la statunitense Apple, cresciuta dal 22% del 2020 al 26% dello scorso anno, la cinese Xiaomi con il 20, Oppo l’8%, realme il 2%, vivo l’1 mentre tutti gli altri, si spartiscono una quota dell’11%. Il mercato smartphone in Europa è cresciuto nel 2021 di 8 punti percentuali.

 

Tra USB B e C, ogni volta che si cambia smartphone occorre cambiare anche caricabatterie. Ad accrescere la confusione, è noto, ci pensa anche Apple, con accessori proprietari e prese uniche nel suo genere. Cosa significa tutto questo? Che i consumatori devono spendere di più per dotarsi dei caricabatterie adatti e che non si contano quelli che finiscono in discarica benché funzionanti o restano a riposare nel fondo dei cassetti, col loro tesoro di materie prime e terre rare. Fate mente locale: quanti caricabatterie avete, perfettamente funzionanti ma inutilizzati, in casa vostra?

I PRODUTTORI MUGUGNANO SUL CARICABATTERIE UNIVERSALE UE

L’iniziativa, amica dell’ambiente e del consumatore, in realtà non è mai piaciuta troppo ai consumatori, che hanno sempre utilizzato accessori ad hoc per aumentare la fidelizzazione dell’utente. Molti, difatti, al momento dell’acquisto di un nuovo modello potrebbero decidere di evitare di cambiare marca per continuare a usare tutti gli accessori del vecchio smartphone. In particolare, l’americana Apple aveva sostenuto che tale decisione fosse contraria al progresso tecnologico.

COME SARA’ IL CARICABATTERIE UNIVERSALE UE

L’accordo raggiunto nelle ultime ore, che dovrà però essere prima approvato dal Parlamento europeo dopo la pausa estiva e dal Consiglio in autunno, imporrà a tutti i produttori, entro 24 mesi, di mettersi in regola di dotare tutti i dispositivi elettronici (non solo smartphone, ma anche tablet, fotocamere, e-reader e cuffie) di una porta USB-C,  già adesso usata dai dispositivi Android più recenti. Finisce così, nonostante le resistenze, l’era in cui Apple si ostinava a non dare spazio alle USB.

Inoltre, avranno tutti il medesimo voltaggio e la stessa velocità di ricarica, così il caricabatterie del tablet potrà essere usato anche per ricaricare le cuffie wireless e altri accessori. L’accordo include anche i computer portatili, ma in tal caso i produttori avranno 40 mesi di tempo per uniformarsi. Secondo stime della Commissione europea, l’introduzione del caricabatterie universale Ue dovrebbe far risparmiare 250 milioni di euro ai consumatori ed evitare 11 mila tonnellate di rifiuti elettronici ogni anno.

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