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Ilaria Salis immunità

Perché l’Ungheria vuole revocare l’immunità a Ilaria Salis

La richiesta di revoca dell’immunità di Ilaria Salis da parte degli eurodeputati di Fidesz, il partito di Orbán. Come funziona la revoca dell’immunità parlamentare 

Gli eurodeputati ungheresi i Fidesz, il partito del Premier Orban, hanno chiesto di revocare l’immunità parlamentare per Ilaria Salis. A darne comunicazione su X è stata la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, prima dei voti in plenaria a Strasburgo “Ho ricevuto la richiesta delle autorità competenti in Ungheria per la revoca dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis. La richiesta è stata inoltrata alla commissione Affari legali”, ha scritto.

L’ACCUSA DI KOVACS: “SALIS ARRESTATA PER AGGRESSIONE”

La richiesta degli eurodeputati magiari è motivata dal fatto che Ilaria Salis sarebbe una “delinquente comune”, come descritta più volte dal portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs. L’eurodeputata, secondo Kovacs, sarebbe stata arrestata non per le sue idee politiche, ma per aver aggredito con violenza dei cittadini ungheresi durante una manifestazione a Budapest. “Tutta questa farsa è una barzelletta – ha detto Kovacs – non sei una democratica e non sei una martire. Lasciatemi chiarire ancora una volta: non sei stata arrestata per le tue ‘opinioni politiche’, sei stata arrestata e processata per casi di aggressione a mano armata contro ungheresi innocenti!. Sei una delinquente comune”.

Al contrario, secondo quanto riferito dagli avvocati di Salis, l’arresto e il processo sono stati strumentali, mirati a colpire la sua attività politica e le critiche che ha mosso contro il governo Orbán. Tuttavia, le immagini di Salis portata in aula con mani e piedi incatenati hanno scosso l’opinione pubblica italiana ed europea, a prescindere dall’appartenenza politica di Salis.

LA RICHIESTA UNGHERESE DOPO L’INTERVENTO DI SALIS IN PLENARIA CONTRO ORBAN

La richiesta ungherese è arrivata il 10 ottobre scorso, il giorno successivo all’intervento di Salis in merito al governo Orban. “Non è una coincidenza che la trasmissione della richiesta al Parlamento sia avvenuta il 10 ottobre, il giorno successivo al mio intervento in Plenaria sulla presidenza ungherese, quando ho criticato duramente l’operato di Orban. Evidentemente, i tiranni faticano a digerire le critiche – ha scritto l’eurodeputata di AVS sui social -. Come ho già detto più volte, auspico che il Parlamento scelga di difendere lo Stato di diritto e i diritti umani, senza cedere alla prepotenza di una ‘democrazia illiberale’ in deriva autocratica che, per bocca anche dei suoi stessi governanti, in diverse occasioni mi ha già dichiarato colpevole prima della sentenza”.

IL CASO DI ILARIA SALIS: PERCHÉ È STATA ARRESTATA IN UNGHERIA

Ilaria Salis è stata arrestata nel 2023 a Budapest per aver partecipato a scontri contro cittadini ungheresi, esponenti dell’estrema destra. Dopo quindici mesi di detenzione cautelare, Salis, che di professione è una maestra, è stata candidata da Alleanza Verdi-Sinistra (Avs) alle elezioni europee ottenendo un seggio al Parlamento Europeo nel giugno 2024. L’elezione all’europarlamento le ha regalato l’immunità parlamentare cosa che le ha permesso di lasciare gli arresti domiciliari in Ungheria.

REVOCA DELL’IMMUNITÀ PARLAMENTARE: COME FUNZIONA

La questione è ora al vaglio della commissione giuridica del Parlamento Europeo, che deve stabilire se esistano i presupposti per revocare la protezione garantita dall’immunità che, come riporta l’AGI, “è una garanzia di indipendenza del Parlamento in quanto istituzione e dei deputati che lo compongono e non un privilegio personale del deputato” e serve a “proteggere il Parlamento e i deputati che lo compongono da procedimenti penali relativi ad attività svolte nell’esercizio del mandato parlamentare e che non possono essere disgiunte da tale mandato”.

Ora il primo passaggio è nella commissione giuridica (Juri) del Parlamento europeo che non esaminerà la colpevolezza di Salis ma si limiterà a stabilire se “dalla necessità di salvaguardare l’indipendenza del Parlamento discenda un ostacolo per il procedimento giudiziario”. Così come non esamina i meriti relativi dei sistemi giuridici e giudiziari nazionali. Le audizioni in merito si svolgeranno a porte chiuse, comprende una presentazione iniziale a cura del relatore in commissione, un’eventuale audizione del deputato interessato, uno scambio di opinioni e sarà poi la plenaria a esprimersi con un voto definitivo.

IL SOCCORSO DI BONELLI, FRATOIANNI E SCHLEIN

In soccorso di Salis sono arrivati i suoi compagni di partito Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni che hanno affermato, in una nota, che “le autorità ungheresi hanno più volte dimostrato di aver già emesso una sentenza di condanna prima ancora che il processo avesse inizio. Ora tocca al Parlamento Europeo ribadire la democrazia e la tutela dei diritti non possono essere messe in discussione”. Anche Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha definito la richiesta di revoca dell’immunità un “accanimento”, impegnandosi a votare contro in sede europea.

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