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Perché Macron e von der Leyen fanno irritare (ancora) Meloni

Asse Ue-Parigi contro Trump: “Scienziati, venite da noi”. L’irritazione di Roma

Parigi la nuova capitale della scienza? Alla Sorbona, nella capitale francese, Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen lanciano un appello ai ricercatori in fuga da contesti ostili: investimenti, incentivi e una visione condivisa per fare dell’Europa un polo scientifico mondiale.

L’obiettivo è chiaro: fare dell’Europa un porto sicuro per la scienza e i suoi protagonisti, soprattutto in un momento in cui, secondo i promotori, la libertà accademica viene minacciata in alcune grandi democrazie, prima fra tutte gli Stati Uniti sotto la nuova amministrazione Trump.

“L’EUROPA DIVENTI UN RIFUGIO PER LA SCIENZA”

Macron, nel suo intervento alla  conferenza “Choose Europe for Science”, ha lanciato un messaggio diretto: “Teniamoci cara la scienza libera”, citando in particolare la ricerca medica e climatica. Ha denunciato i “diktat” che consentono a un governo di vietare certi ambiti di studio, in chiara polemica con i tagli e le restrizioni statunitensi. Per rafforzare questa visione, la Francia ha annunciato un investimento aggiuntivo di 100 milioni di euro, finanziato dal programma “Francia 2030”, a sostegno dei ricercatori stranieri che vogliano trasferirsi nel paese.

ITALIA GIA’ ATTIVA, MA C’E’ IRRITAZIONE PER L’INIZIATIVA FRANCESE

All’evento ha partecipato anche l’ambasciatrice italiana a Parigi, Emanuela D’Alessandro, in rappresentanza del Ministero dell’Università e della Ricerca. Fonti diplomatiche hanno sottolineato l’impegno italiano a favore della libertà di ricerca e dell’attrazione di talenti, ricordando le misure già adottate: incentivi fiscali, infrastrutture avanzate e, soprattutto, un bando da 50 milioni di euro dedicato a ricercatori all’estero titolari di Starting e Consolidator Grants dell’Erc (European Research Council). Il Ministero italiano ha fatto trapelare irritazione per l’iniziativa francese, definendola tardiva rispetto alle azioni concrete già messe in campo da Roma.

UNA SFIDA TRA VISIONI E SOVRANITA’ SCIENTIFICA

La conferenza non ha avuto solo un valore accademico, ma anche geopolitico. Macron e von der Leyen hanno voluto rispondere alla crescente instabilità mondiale con un appello all’unità e alla competitività europea. “La nostra prosperità – ha affermato von der Leyen – dipenderà dalla nostra capacità di creare solidi partenariati e rafforzare il nostro mercato interno”. Anche Renew Europe, attraverso la capogruppo Valérie Hayer, ha sostenuto l’iniziativa sottolineando come la libertà della scienza sia oggi minacciata dal populismo in varie parti del mondo.

In quest’ottica l’Italia guarda al prossimo Consiglio Competitività e Ricerca, in programma il 23 maggio a Bruxelles, come occasione per definire strategie comuni a livello Ue. L’idea è superare le logiche nazionali per costruire un modello europeo sostenibile, capace di trattenere e attrarre i migliori cervelli della ricerca globale. Ma i buoni propositi sull’asse Roma-Parigi spesso e volentieri, si sa, si infrangono dinanzi alla realtà.

 

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