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Perché New York fa causa a TikTok, Facebook e YouTube?

Ha fatto il giro del mondo la notizia che i principali social media siano finiti nel mirino del sindaco di New York, con l’accusa di manipolare e portare alla dipendenza ragazzi e adolescenti. L’Analisi di Riccardo Pennisi

La città di New York porta in tribunale i social media, accusandoli di provocare disturbi mentali nei giovani. Il sindaco Erik Adams sostiene che Facebook, Instagram, YouTube, Snapchat, TikTok “manipolano intenzionalmente ragazzi e adolescenti per portarli alla dipendenza, danneggiandone la salute mentale”.

Cinque cose da sapere 👇

⭕1. Negli USA il funzionamento dei social è oggetto di seria discussione pubblica da anni, anche per le ripercussioni politico-sociali del loro utilizzo. La cacciata di Trump dall’ex Twitter – accusato di diffondere odio e notizie false – è solo un esempio. Sempre Trump è accusato di aver vinto le elezioni del 2016 grazie alla profilazione abusiva (usata a fini di propaganda) degli elettori, attraverso i dati raccolti dai social.

[ in Europa se ne parla molto meno. La politica, i media e gli influencer usano anche da noi i social a mani basse per guadagnare o diffondere i propri messaggi. Ma il loro contenuto e funzionamento è raramente oggetto di critica o analisi, finché – sorpresa – non ci si accorge che qualcosa non andava ]

⭕2. I padroni di alcuni social, come Elon Musk e Mark Zuckerberg, sono molto presenti nell’arena politica. Per Zuckerberg, il 20° compleanno di Facebook è stato amaro: in una recente audizione al Senato USA si è dovuto scusare davanti a un gruppo di madri “per l’impatto delle reti sociali sui giovani”. Può consolarsi, però, sapendo che 3,1 miliardi di esseri umani usano ogni giorno almeno uno dei suoi social.

⭕3. Il “Surgeon General” USA, portavoce del governo per le questioni sanitarie e capo di tutti i corpi speciali civili e militari legati alla salute, ha da poco definito i social media potenziali responsabili di gran parte del disagio giovanile. Provocherebbero insicurezza e disperazione specie tra donne, omosessuali, neri e latinos – per i disturbi legati all’immagine corporale e alla competizione sociale.

⭕4. Scienziati ed esperti sottolineano come le reti sociali siano soprattutto uno strumento. Se usato in maniera corretta (ad esempio, proprio come il cibo), comportano benefici. Gli accusatori argomentano invece che Meta, Alphabet, X, eccetera, siano concepite perché sia impossibile farne un’esperienza davvero positiva (ad esempio, proprio come le industrie alimentari diffondono cibo-spazzatura nocivo e mirato a creare dipendenza).

⭕5. In ottobre, 33 Stati USA hanno denunciato insieme Meta, accusandola di intrappolare gli utenti in una rete di contenuti tossici e nocivi, scroll infinito, notifiche persistenti, per sfruttarne illegalmente i dati. Meta ribatte di avere l’obiettivo opposto: proteggere gli adolescenti e farli controllare dai genitori. Le indagini erano partite nel 2021, quando Zuckerberg aveva annunciato la nascita di Instagram Kids (ora sospesa), indirizzato a utenti minori di 13 anni.

Leggi anche: Social e web: cosa prevede il Digital service act per la tutela dei minori

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