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Quali sono le basi di Gb, Francia e Usa in Medio Oriente

Tra potenza militare e scacchiere geopolitica, ecco dove si muovono le pedine occidentali

Nella guerra scoppiata tra Israele e Iran, Teheran ha lanciato nelle scorse ore il proprio avvertimento: “Pronti 2mila missili, colpiremo anche le basi Usa, francesi e britanniche” in Medio Oriente. Non si tratta di semplici avamposti: sono vere e proprie chiavi di accesso strategico a una delle regioni più instabili e cruciali del pianeta. Con la crisi di Gaza e il rischio concreto di uno scontro diretto tra Israele e Iran, queste basi militari sono tornate sotto i riflettori. E non solo per motivi tattici: Teheran ha già minacciato rappresaglie se Londra, Parigi o Washington interverranno a difesa di Tel Aviv.

GLI STATI UNITI E LA RETE DI BASI PIU’ ESTESA

Gli Usa vantano una presenza capillare nella regione, con oltre 50mila militari schierati e otto basi permanenti in paesi chiave come Egitto, Kuwait, Bahrain, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar. Proprio il Qatar ospita il Central Command, quartier generale delle operazioni statunitensi in Iraq, Afghanistan e Siria, con circa 10mila militari.

Particolarmente strategica è la base di Al-Dhafra, negli Emirati, considerata un hub per la raccolta di intelligence e – secondo alcune ipotesi – possibile punto di supporto logistico per le recenti operazioni israeliane contro l’Iran. A Bahrain, invece, si trova la sede della Quinta Flotta americana, attiva tra Golfo Persico e Oceano Indiano. I siti militari americani nella regione, tra basi permanenti e temporanee, ammontano a 19.

LA GRAN BRETAGNA TRA PASSATO COLONIALE E NUOVA PROIEZIONE

Il Regno Unito conserva una presenza rilevante, in parte ereditata dalla lunga stagione coloniale. Tra i presìdi più importanti c’è la base di Sultan Qaboos in Oman, operativa sin dall’Ottocento, da cui vengono spesso coordinate missioni congiunte con l’esercito locale. Nel 2018, Londra ha inoltre inaugurato una nuova base a Manama, in Bahrain, per rafforzare la sua influenza in un Paese storicamente attraversato da tensioni settarie tra sunniti e sciiti.

LA FRANCIA GUARDA A GIBUTI (E NON SOLO)

Per trovare il cuore della presenza francese nel “Medio Oriente allargato” bisogna in realtà spostarsi in Africa. A Gibuti, piccolo Stato affacciato sullo stretto di Bab el-Mandeb – snodo cruciale tra Mar Rosso e Golfo di Aden – Parigi mantiene una base militare con oltre 1.500 uomini, articolata in reparti terrestri, navali e aerei. Dal 2008 la Francia ha anche un secondo avamposto negli Emirati Arabi Uniti, frutto di un accordo bilaterale con Abu Dhabi. La base ospita circa 700 unità, tra militari e civili, ed è parte integrante del dispositivo di sicurezza francese nel Golfo.

In un Medio Oriente sempre più attraversato da tensioni, le basi occidentali rappresentano tanto una garanzia di stabilità quanto un potenziale bersaglio. Il fragile equilibrio della regione rischia di spezzarsi da un momento all’altro.

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