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Quanti sono gli eurodeputati dopo la Brexit e perché tornano a salire

gruppi parlamento europeo

Dalla prossima legislatura si passa da 705 a 720 eurodeputati. Numero invariato per l’Italia, 76 parlamentari europei

Manca un mese alle elezioni Europee. La campagna elettorale inizia ogni giorno di più a surriscaldarsi. Dopo la chiusura delle liste, che al solito porta con sé strascichi di mugugni e mal di pancia all’interno dei singoli partiti, assisteremo agli ultimi sondaggi sul consenso delle varie forze politiche e alle varie proiezioni sulla composizione del prossimo Parlamento europeo.

DA GIUGNO IL PE PASSA DA 705 A 720 EURODEPUTATI

Dalla prossima legislatura l’Eurocamera avrà 15 deputati in più. Il Parlamento europeo infatti, a causa dei cambiamenti demografici occorsi in Europa da inizio legislatura, ha stabilito che il numero di parlamentari passerà dai 705 attuali a 720.

La scorsa tornata elettorale il Parlamento europeo ne aveva eletti 751, il massimo consentito dai Trattati Ue. Nel 2020, con l’uscita del Regno Unito dall’Ue, dei 73 seggi che si sono liberati 27 sono stati redistribuiti ad altri Paesi, mentre i restanti 46 sono stati riservati a eventuali futuri allargamenti. Si è passati dunque da 751 seggi a 705. Nel 2019 all’Italia spettavano 73 eurodeputati, saliti a 76 dopo la Brexit, con l’ingresso di: Vincenzo Sofo, candidato nelle liste della Lega ma poi passato a FdI, Salvatore De Meo di Forza Italia e Sergio Berlato di Fratelli d’Italia.

Cresce quindi il numero di inquilini nella casa della democrazia europea ma il cambiamento non toccherà gli equilibri elettorali di tutti i Paesi. Nessun cambiamento ad esempio arriva per l’Italia, dove gli eurodeputati rimarranno 76.

NUMERO INVARIATO PER I RAPPRESENTANTI ITALIANI

Stando alla media degli ultimi sondaggi, come riportato da LaPresse – gli unici a guadagnare seggi nella prossima legislatura del Parlamento europeo sono Fratelli d’Italia e il Movimento Cinque Stelle, oltre alle due nuove formazioni Stati Uniti d’Europa e Alleanza Verdi/Sinistra, che dovrebbero superare la soglia di sbarramento del 4%.

Secondo l’aggregatore di sondaggi Europe Elects pubblicati da Euractiv, Fratelli d’Italia è data al 28% con 23 seggi (ne aveva ottenuti 5 nel 2019, uno lo aveva conquistato dopo la Brexit e ora ne conta 10), il Pd al 20% (17 seggi contro i 19 presi nel 2019, ora scesi a 14), il M5S viene dato al 16% (tornerebbe ai 14 seggi presi cinque anni fa, ma che nel corso della legislatura si erano ridotti a 5 per le fuoriuscite), Forza Italia prenderebbe l’8% (7 seggi contro i 6 del 2019, più uno acquisito dopo la Brexit, 10 i seggi attuali), a cui va aggiunto il seggio per le minoranze assegnato a Südtiroler Volkspartei (sempre del gruppo Ppe).

La Lega rimarrebbe invece di poco sopra Forza Italia, ma scendendo al 9% prenderebbe lo stesso numero di seggi dei forzisti: 7. Un brusco calo rispetto al 34% del 2019, risultato che le aveva conferito 28 seggi, a cui ne va aggiunto uno acquisito dopo la Brexit, fino ai 23 di ora.Stati Uniti d’Europa prenderebbe il 5% pari a 4 seggi, di cui 3 a Italia Viva e uno a Più Europa. Infine, Alleanza Verdi e Sinistra supererebbe la soglia di sbarramento e porterebbe a casa 2 seggi per i Verdi e uno per Sinistra italiana.

LE VARIAZIONI NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI, CHI GUADAGNA SEGGI

Per quanto riguarda la ripartizione dei seggi tra gli altri Stati dell’Ue, senza variazione – ricorda l’Ansa – anche la Germania con 96 rappresentanti, la Polonia con 53 o la Svezia con 21. A crescere di un seggio invece grazie alla loro variazione demografica saranno il Belgio, che passerà così a 22, la Danimarca che sale a 15, l’Irlanda a 14, la Lettonia a 9, l’Austria a 20, la Polonia a 53, la Finlandia a 15, la Slovenia a 9 e la Slovacchia a 15.

Premiati con due seggi in più invece la Spagna che passa così a 61, i Paesi Bassi che passano a 31 e la Francia che vola a 81. Invariata la quota dei rappresentanti dei microstati Ue, Cipro, Malta e Lussemburgo, che mantengono quota 6 eurodeputati.

Per quel che riguarda i sistemi di voto, Italia, Polonia e Belgio sono gli unici Paesi ad avere più circoscrizioni elettorali, con lo stivale diviso in 5: Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud e Isole. A circoscrizione unica gli altri Paesi Ue con una maggioranza di Stati, tra cui Spagna, Francia e Germania anche a liste chiuse e senza preferenze.

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