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Quanto pesano le restrizioni 2021 sui Paesi dell’Ocse?

Ocse

La contrazione nell’area Ocse è stata netta in Germania (-1,7%), Regno Unito (-1,5%) e, a sorpresa, pure in Giappone (-1,3), dove pure non c’è stato alcun lockdown. L’Italia ha segnato nuovamente un calo (-0,4%), ma meno pronunciato rispetto al precedente trimestre

La reviviscenza della pandemia si fa sentire, non solo sui bollettini ospedalieri, ma anche sulla (mancata) crescita del Pil dell’area Ocse, che riunisce i 37 Paesi industrializzati, ha registrato un rallentamento a +0,3% nel primo trimestre 2021, dopo +1% nel precedente e +9,3% nel terzo trimestre 2020 ed essere caduto del 10,4% nel secondo, nel momento peggiore della crisi del Covid-19. A frenare l’attività nei primi tre mesi dell’anno sono state in particolare le nuove misure di contenimento della pandemia introdotte da alcuni Paesi, spiega l’Ocse. Nelle economie del G7 il Pil ha registrato un aumento dello 0,4% in media, dopo +0,9% nel quarto trimestre del 2020, ma con traiettorie assai diverse tra i Paesi.

LA SITUAZIONE NELL’AREA OCSE

La contrazione è stata netta in Germania (-1,7%), Regno Unito (-1,5%) e, con stupore rileviamo pure in Giappone (-1,3), dove pure, a differenza dei primi due Paesi, non sono stati fatti lockdown. Una situazione in contrasto con la crescita registrata nel trimestre precedente (+0,5%, +1,3% e +2.8% rispettivamente).

Per quanto riguarda il nostro Paese, l’Italia ha segnato nuovamente un calo (-0,4%), ma decisamente meno pronunciato rispetto al precedente trimestre (-1,8%). La crescita è rimasta positive in Canada e Usa (+1,6% in entrambi i Paesi), dopo +2,3% e +1,1% rispettivamente ed è tornata in territorio positivo la Francia, segnando +0,4% dopo -1,4% nel quarto trimestre del 2020.

Se si paragona l’attività economica del primo trimestre del 2021 rispetto ai livelli pre-pandemia (quarto trimestre del 2019), il Pil dell’area Ocse resta ancora in difetto del 2,6%. La caduta maggiore rispetto all’ante-Covid è del Regno Unito (-8,7%), seguito dall’Italia (-6,9%), mentre la contrazione più contenuta è quella degli Usa (-0,9%). La Germania segna -4,9% e la Francia -4,4%. Al Pil canadese manca ancora all’appello l’1,7% e a quello giapponese il 2,3%

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