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Ramzan Kadyrov, chi è il macellaio ceceno e cosa significa il fatto che sia a Kiev
Ramzan Kadyrov non è solo un militare che guida i suoi uomini in battaglia, in prima linea, come gli antichi guerrieri, ma anche un governatore spietato, accusato dagli Stati Uniti e dall’Unione europea di ripetute violazioni dei diritti della popolazione a maggioranza musulmana che amministra con la medesima crudeltà dimostrata in guerra
Ramzan Kadyrov. Un nome che, da solo, terrorizza interi plotoni. Non solo tra gli ucraini, pure tra i russi. Segno che il suo inquietante soprannome, ‘il macellaio’, se lo è meritatamente guadagnato sul campo. Si sa, del resto, che i ceceni combattono avendo cura di indossare simboli particolari, così da riconoscersi tra loro mentre attorno la battaglia infuria: tutto il resto che si muove ma che non è contraddistinto da quegli emblemi viene semplicemente annientato. Con Ramzan Kadyrov in campo, la guerra in Ucraina rischia insomma di non fare prigionieri. Non solo, ma potrebbe significare che Vladimir Putin imputa al proprio esercito i ritardi e i rallentamenti che stanno allungando i tempi della conquista, forse perché i russi sono poco motivati a sterminare una popolazione che ritengono sorella.
PERCHE’ LA SUA PRESENZA FA PAURA
Spietato sul campo di battaglia, ma anche esperto comunicatore. Ramzan Kadyrov usa infatti Telegram per annunciare il proprio arrivo a Kiev: «L’altro giorno eravamo a circa 20 chilometri da voi nazisti, ora siamo ancora più vicino», dice in un filmato il leader ceceno, sostenendo di essere già a Gostomel, situato nell’oblast’ di Kiev. Il sindaco del paese è stato ucciso una settimana fa, mentre distribuiva generi di prima necessità alla popolazione, stremata dai continui bombardamenti russi per distruggere il vicino aeroporto. Nel video fatto girare su Telegram, Ramzan Kadyrov torna a prendere di mira il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Puoi rilassarti un momento, perché non devi cercarci: ti troveremo noi», quindi lo minaccia: «Meglio arrendersi e stare al nostro fianco, come ho suggerito più di una volta, o arriverà la tua fine. L’offerta è ancora valida. Ma non per molto».
UNA GUERRA COMBATTUTA CON LE TAGLIE…
Non è la prima volta che Ramzan Kadyrov fa annunci eclatanti sul conflitto ucraino: tempo fa aveva promesso una taglia di 500.000 dollari «per la testa di ciascuno degli ufficiali» del battaglione Azov, formazione di estrema destra composta in gran parte da volontari e poi integrata nella Guardia nazionale ucraina, particolarmente temuta dai russi.
…ANCHE DALL’UCRAINA
Una carta giocata ora, anche se non ufficialmente, anche dall’Ucraina. L’ex parlamentare ucraino Yevhen Rybchynsky ha promesso “una casa con un appezzamento di terreno” vicino a Kiev a chi riesca a uccidere Kadyrov. Lo ha postato su Facebook, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ucraina Unian. “Se Kadyrov è davvero vicino a Kiev, allora ogni combattente delle forze armate e della difesa terroristica deve porsi l’obiettivo di distruggere questa vergogna del popolo ceceno. Prometto che la testa di Kadyrov è una casa di 40 acri vicino a Kiev”, ha scritto Rybchynsky.
CHI È RAMZAN KADYROV
Sono poche le informazioni biografiche su Ramzan Kadyrov: è più temuto sul campo di battaglia che noto su Internet. Si sa che ha 45 anni e che è fedele a Putin, anche perché dal Cremlino arrivano fiumi di denaro. Si vocifera perfino di un suo diretto coinvolgimento nell’omicidio, nel 2015, dell’oppositore ed ex vice premier russo sotto Boris Eltsin negli Anni Novanta, Boris Nemtsov, grande critico di Putin assassinato mentre attraversava il ponte sulla Moscova, che costeggia il Cremlino. I sospetti erano ricaduti anche su Ruslan Mukhudinov, ex ufficiale del battaglione ceceno Sever. Un altro sospettato, Beslan Shavanov, anche lui membro del Sever, si era invece suicidato prima di essere arrestato a Grozny,
Ramzan Kadyrov non è solo un militare che guida i suoi uomini in battaglia, in prima linea, come gli antichi guerrieri, ma anche un governatore spietato, accusato dagli Stati Uniti e dall’Unione europea di ripetute violazioni dei diritti ai danni della popolazione a maggioranza musulmana che governa con la medesima crudeltà dimostrata in guerra. Nominato da Vladimir Putin nel 2005 quale presidente reggente della Repubblica cecena, ha subito introdotto la Sharia e disposto la sua applicazione per mezzo di tribunali religiosi.
Si circonda di una milizia speciale, i kadyrovtsy, ritenuta responsabile di crimini di guerra di ogni tipo, come torture, rapimenti, stupri e arresti arbitrari. In tempo di pace, malmenano e fanno scomparire gli oppositori politici, i giornalisti scomodi e i boiardi di stato non troppo allineati. In particolare, avrebbero attuato una durissima campagna contro gli omosessuali, denunciata e documentata nel 2017 dal giornale Novaya Gazeta a cui Kadyrov rispose con la frase «Non ci sono gay in Cecenia. E se anche ci fossero, li eliminiamo, li mandiamo in Canada».