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Quanto valgono i rapporti tra Italia e ASEAN

Italia Asean

Il Sud-est asiatico è una regione in forte sviluppo economico. Il commercio tra Italia e ASEAN sta crescendo, ma il volume resta ancora basso. Roma però vuole recuperare il ritardo

“Grazie al voto favorevole dei 53 ministri degli Esteri dell’#ASEAN, l’Italia è divenuta Partner di Sviluppo dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico”.

Il tweet – poi corretto – è di Manlio Di Stefano, sottosegretario di Stato agli Affari esteri già fattosi notare per le sue gaffe social: stavolta confonde il numero dell’edizione della riunione (la 53esima) con quello dei paesi partecipanti (10).

Al di là della confusione e del tono trionfalistico del tweet, però, quanto contano effettivamente i rapporti tra l’Italia e le nazioni del Sud-est asiatico?

IL SUD-EST ASIATICO: UNA REGIONE IN FORTE SVILUPPO

Il Sud-est asiatico è una regione in forte sviluppo economico. Da anni l’Associazione Italia-ASEAN promuove i contatti e il dialogo tra il nostro paese e quelli dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico: ovvero Filippine, Indonesia, Malaysia, Singapore, Thailandia, Brunei, Vietnam, Birmania, Laos e Cambogia. Se fossero un paese solo, avrebbero il settimo PIL più grande al mondo, che diventerebbe il quarto nel 2050.

In un’intervista pubblicata su China Files, Alessia Mosca, segretario generale dell’Associazione Italia-ASEAN, spiega che il Sud-Est asiatico cresce e si conferma come una delle regioni più vivaci al mondo: “con una popolazione giovane e dinamica, la regione rappresenta un’importante alternativa alle catene di approvvigionamento cinesi, oltre che un mercato in espansione che conta più di 600 milioni di consumatori”.

Assieme a Francia e Germania, l’Italia è stata una delle prime nazioni europee a formalizzare i rapporti con l’ASEAN. Si tratta di un passo importante, secondo Mosca, che consente all’Italia un maggiore accesso a quel mercato e le permette di sostenere sostenere lo sviluppo della regione attraverso la realizzazione di progetti di capacity building e di integrazione.

QUANTO VALGONO I RAPPORTI ECONOMICI ITALIA-ASEAN

Secondo un recente rapporto redatto dal ministero dello Sviluppo economico e dall’ICE, che analizza la presenza delle imprese italiane nell’ASEAN, l’Italia non ha ancora sfruttato pienamente le potenzialità di questo territorio, concentrando l’export prevalentemente sui settori dei macchinari, della chimica e dei prodotti petroliferi. Ma nella regione sta emergendo una classe media numerosa e ambiziosa, che apre tutta una serie di possibilità per le aziende nostrane, anche nell’ottica di diversificare i rapporti commerciali.

Secondo i dati del Segretariato generale dell’ASEAN, dal 2009 al 2019 le esportazioni italiane verso i paesi ASEAN sono passate da 7,14 a 13,29 miliardi di dollari, mentre le importazioni sono passate da 5,27 a 9,65 miliardi di dollari. Se l’Italia – come visto – esporta soprattutto macchinari e prodotti chimici, i paesi ASEAN esportano in Italia principalmente computer, prodotti elettronici e alimentari.

Nonostante la crescita, il volume degli scambi tra Italia e ASEAN resta però ancora basso, soprattutto se lo si paragona ad altri paesi europei. Il blocco ASEAN è infatti il 14° partner commerciale dell’Italia in termini di export, import e investimenti diretti esteri, mentre l’Italia è oltre il 20° posto tra i partner dell’ASEAN, molto dopo Germania, Francia, Regno Unito e persino Paesi Bassi e Svizzera.

La partnership politica recentemente siglata, però, segnala l’intenzione di Roma di voler recuperare il ritardo accumulato finora.

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