I dazi al 15% tra Usa e Usa mettono fine alle tensioni economiche e commerciali tra due partner strategici e tra due delle economie più floride al mondo. Il punto di AmCham in Italy, la Camera di commercio americana in Italia
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il Presidente Usa Donald Trum domenica scorsa in Scozia hanno siglato un accordo che prevede l’imposizione di dazi al 15% per le merci europee esportate negli Usa.
L’ACCORDO SUI DAZI METTE FINE ALLE TENSIONI TRANSATLANTICHE
“L’accordo rappresenta infatti un passo importante verso la fine delle tensioni commerciali e il rafforzamento della cooperazione economica transatlantica; dunque, una tregua concreta a beneficio delle imprese – si legge in una nota della Camera di Commercio americana in Italia – Dopo mesi di incertezza si restituisce stabilità al contesto economico transatlantico, offrendo un quadro più chiaro e prevedibile per le aziende italiane e americane che operano in mercati fortemente interconnessi. In un momento in cui la certezza delle regole è un valore competitivo, la scelta del dialogo e del compromesso è da considerarsi un risultato positivo”.
COS’È LA CAMERA DI COMMERCIO AMERICANA IN ITALIA
La Camera di commercio americana in Italia, fondata nel 1915, è un ente che ha lo scopo di ha lo scopo di sviluppare e favorire le relazioni economiche e culturali tra gli Stati Uniti d’America e l’Italia.
DAZI AI PRODOTTI MADE IN UE: IL LAVORO SULLE ESENZIONI
Restano ancora diversi punti aperti circa l’imposizione di tariffe tra le due potenze e partner commerciali, come la possibilità di operare alcune esenzioni o rimodulazioni per alcuni settori. ”Il dazio medio del 15%, che ha sostituito misure potenzialmente più gravose, si inserisce in una struttura differenziata e flessibile che prevede esenzioni per diversi settori strategici – dall’aerospazio ai semiconduttori, fino ai prodotti farmaceutici e chimici – a testimonianza dell’alto livello di integrazione tra le economie USA e UE – spiega l’American Chamber of Commerce in Italy -. Alcuni comparti, come acciaio e alluminio, restano soggetti a tariffe più elevate, mentre sull’automotive si apre uno spazio negoziale che potrebbe portare a una significativa riduzione delle barriere”.
COSTRUIRE RAPPORTI ECONOMICI E COMMERCIALI SU BASI PIÙ SOLIDE
L’accordo, secondo l’associazione italo americana, offre l’opportunità “di costruire su basi più solide un rapporto economico strutturato, inclusivo e orientato alla competitività comune”. E in questo contesto il nostro paese può giocare un “ruolo strategico: gli Stati Uniti sono il primo investitore estero nel nostro Paese e, al contempo, il principale mercato di destinazione degli investimenti italiani nel mondo”.
REGOLE CHIARE E ORIZZONTE COMUNE
La chiusura della nota di AmCham Italy è comunque ottimista. “In un contesto globale complesso, accordi come questo rappresentano un segnale importante – conclude -: le imprese hanno bisogno di stabilità, regole chiare e un orizzonte di fiducia su cui costruire investimenti, rafforzare relazioni e pianificare il proprio sviluppo.