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Sette cose da sapere su Chernobyl

Chernobyl

Considerato il peggior disastro nucleare della storia, 35 anni fa esplodeva uno dei reattori di Chernobyl, la cui centrale verrà completamente dismessa solo nel 2064

Esplodeva 35 anni fa il reattore della centrale nucleare di Chernobyl. Era il reattore n. 4, l’ultimo ad essere commissionato per l’impianto. Il disastro avvenne nella notte del 26 aprile 1986, a circa 100 km a nord da Kiev che oggi chiede di inserire la centrale ucraina e i suoi dintorni tra i siti patrimonio dell’umanità e protetti dall’Unesco.

PERCHÉ SI VERICÒ L’INCIDENTE

L’incidente avvenne durante un test di sicurezza sul reattore n. 4, il personale decise di aumentare potenza e temperatura del nocciolo violando le norme di sicurezza. Le cause dell’incidente furono attribuite non solo a problemi strutturali dell’impianto, ma anche alla carenza di personale tecnico e dirigente.

LE INDAGINI DI LEGASOV

Valerij Legasov, chimico e fisico a capo della commissione che ha indagato sul disastro nucleare di Chernobyl, ma anche vicedirettore dell’istituto che ha progettato i reattori, nell’agosto 1986 fece una presentazione dettagliata del rapporto degli investigatori sovietici su Chernobyl all’International Atomic Energy Agency.

Il rapporto attribuiva la colpa dell’incidente a un errore umano e non a un’attrezzatura difettosa. Due anni più tardi, a pochi giorni dal secondo anniversario dell’incidente, Legasov si suicidò a 51 anni.

Nonostante il Politburo abbia riconosciuto colpevoli sei dirigenti dell’impianto, non ha mai ammesso nessun difetto di progettazione del reattore, in quanto avrebbe minato la credibilità dell’Unione Sovietica.

CHI LANCIÒ L’ALLARME

La nube di materiale radioattivo che ne fuoriuscì raggiunse tutta l’Europa e alcune code arrivarono addirittura fino alle coste orientali del Nord America. Non fu però l’Unione Sovietica a lanciare l’allarme bensì la Svezia che, dalle proprie centrali nucleari, si accorse dell’innalzamento dei livelli di radiazione.

PEGGIO DI HIROSHIMA

Secondo alcuni studi, è stato calcolato che l’incidente di Chernobyl ha rilasciato una quantità di radiazioni pari a 400 volte a quelle rilasciate dalla bomba caduta su Hiroshima nel 1945.

LA FORESTA ROSSA

Gli effetti del disastro furono devastanti anche per la flora e la fauna. In seguito all’incidente, una zona di circa 6 chilometri quadrati divenne conosciuta come la Foresta Rossa a causa del colore che presero gli alberi, morti poi poco dopo per aver assorbito altissimi livelli di radiazioni.

LA RADIOFOBIA

Un’altra delle conseguenze fu anche la radiofobia che portò tra 100 e 200 mila donne ad abortire secondo quanto riportato dall’International Atomic Energy Agency. Le vittime da radiazioni di Chernobyl risultarono inoltre colpite da depressione, ansia e sindrome post traumatica da stress quattro volte di più rispetto al resto della popolazione.

IL NUMERO DELLE VITTIME

Le vittime accertate furono 65, ma come ormai ben sappiamo le conseguenze devastanti del disastro nucleare hanno avuto un fortissimo impatto anche negli anni a venire. Secondo le stime dell’Onu ci furono 4.000 decessi dovuti a tumori e leucemie; Greenpeace parla addirittura di un numero di decessi pari a 6 milioni di persone nel mondo in 70 anni, tenendo conto di tutti i tipi di tumori riconducibili al disastro.

Sebbene i rapporti ufficiali dicano che gli effetti a lungo termine della nube dureranno un arco di 80 anni, ritengono anche che non sarà possibile associarli direttamente al disastro.

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