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Spray nasale all’eparina per vincere il Covid?
In caso di contatti con un infetto, lo spray all’eparina sarà facile da usare: due spruzzi ogni narice, tre volte al giorno
Presto la lotta al Coronavirus potrebbe avere un alleato in più. Uno spray nasale con eparina, comunemente usato come anticoagulante del sangue, si sta dimostrando efficace anche nel prevenire la trasmissione del Covid-19 , incluse le varianti emergenti e la stessa Omicron, bloccando sul nascere la diffusione del Coronavirus all’interno di organismi umani entrati in contatto con contagiati.
Il farmaco è sotto la lente d’ingrandimento dei ricercatori delle università australiane di Melbourne e Monash, e di quella di Oxford, che hanno avviato una sperimentazione di sei mesi in 340 nuclei familiari, dopo aver confermato i risultati di ricerche internazionali, che indicano come l’eparina possa bloccare la trasmissione del Covid-19 e prevenire il contagio.
DUE SPRUZZI CONTRO IL COVID?
Nella sperimentazione, nei nuclei familiari in cui un componente risulta positivo al virus, entro 24 ore dalla diagnosi viene somministrato a metà dei conviventi lo spray nasale di eparina e agli altri un placebo. I risultati, finora, sembrano essere davvero promettenti, tanto che il direttore del Centro di ricerca sulla salute polmonare dell’Università di Melbourne, Gary Anderson, alla guida il progetto, spiega attraverso il sito dell’ateneo che lo spray sarà facile da usare: due spruzzi ogni narice, tre volte al giorno. “Quando il virus entra nel naso, si lega alla molecola detta eparan che anche è presente nelle membrane nasali, e se il virus si muta in quel punto non si può legare altrove. L’eparina è così vicina come struttura all’eparan che lega ad essa e quindi paralizza il virus, gli impedisce di infettare la persona e anche di contagiare altri”.
COS’È LO SPRAY ALL’EPARINA
Lo spray riveste le superfici all’interno del naso ma non raggiunge i polmoni. E’ già il secondo farmaco più ampiamente utilizzato al mondo e ha la più alta densità di carica negativa tra tutte le biomolecole conosciute. Rimane stabile in temperatura ambiente per più di tre mesi e può quindi essere ampiamente distribuito.