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Da maggio telefonare in Europa costerà meno

Il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo al pacchetto telecomunicazioni che oltre a fissare un tetto per le chiamate, rende possibili le reti 5G per il 2020 e crea un sistema per le emergenze.

Tetto massimo di 19 centesimi al minuto per chiamate transfrontaliere all’interno dell’Ue e di 6 centesimi per sms dal da 15 maggio del 2019. E ancora: spettro radio compatibile con il 5G disponibile entro il 2020 e sistema obbligatorio di allarme cellulare per le emergenze (il cosiddetto “112 al contrario”). Sono le novità approvate in via definitiva dal Parlamento europeo e contenute nel pacchetto telecomunicazioni (qui il testo approvato) confermando l’accordo provvisorio raggiunto in giugno con i Ministri Ue (Consiglio) sul Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche (EECC) con 584 voti in favore, 42 voti contrari e 50 astensioni e sull’Organismo dei Regolatori europei delle Comunicazioni Elettroniche (BEREC) con 590 voti in favore, 63 voti contrari e 23 astensioni. Le nuove norme offriranno ai cittadini la connettività ad alta velocità e renderanno le chiamate sicure e accessibili all’interno dell’UE, garantendo al contempo la necessaria prevedibilità per gli operatori di telecomunicazioni per stimolare gli investimenti nella rete internet ad alta velocità.

PREZZI PIÙ BASSI, MAGGIORE VELOCITÀ E MAGGIORE SICUREZZA PER GLI UTENTI DI SMARTPHONE

La politica del “Roam Like at Home” ha posto fine alle tariffe di roaming nel 2017. La nuova legislazione limiterà il costo delle chiamate intra-Ue a 19 centesimi al minuto e a 6 centesimi per gli SMS a partire dal 15 maggio 2019. (Qui lo studio della Commissione sulle chiamate intra-UE in 15 Stati membri) La normativa, inoltre, protegge meglio gli utenti di smartphone, compresi gli utenti di servizi basati sul web (Skype, WhatsApp, ecc.) e rafforza i requisiti di sicurezza, inclusa la crittografia. Introduce il diritto di conservare il proprio numero di telefono fino a un mese dalla rescissione del contratto e il diritto al rimborso del credito prepagato non utilizzato al momento della risoluzione del contratto, nonché un indennizzo in caso di ritardo o abuso nel passaggio a un altro operatore. Infine, gli Stati membri dovranno facilitare l’introduzione del 5G, mettendo a disposizione uno spettro adeguato entro il 2020, al fine di raggiungere l’obiettivo della “Roadmap UE 5G” di avere una rete 5G in almeno una delle principali città di ogni Paese dell’UE entro il 2020.

UN SISTEMA DI “112 AL CONTRARIO”

In caso di grave emergenza o catastrofe, i cittadini colpiti potranno essere avvisati tramite SMS o applicazioni mobili. Gli Stati membri avranno 3 anni e mezzo di tempo per mettere in funzione il sistema dopo l’entrata in vigore della direttiva.

MAGGIORE PREVEDIBILITÀ PER GLI OPERATORI DI TELECOMUNICAZIONI

Per raggiungere il livello di investimenti nelle infrastrutture e nelle reti 5G necessario a soddisfare le esigenze di connettività, la nuova legislazione offre una maggiore prevedibilità degli investimenti e promuove la condivisione dei rischi e dei costi tra gli operatori di telecomunicazioni. (Qui lo Studio del PE – Il nuovo codice europeo delle comunicazioni elettroniche)

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