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Oltreconfine

Trump lascia il G7, Netanyahu minaccia Khamenei, Italia nel nucleare UE: notizie da Oltreconfine

Crisi in Medio Oriente, escalation tra Israele e Iran, l’Italia svolta sul nucleare. Oltreconfine, La rassegna stampa internazionale a cura di Marco Orioles

Mentre Donald Trump abbandona il G7 anticipatamente per far fronte alla crescente crisi tra Israele e Iran, il premier israeliano Netanyahu minaccia apertamente la vita della Guida Suprema Khamenei. L’Italia intanto compie una svolta strategica entrando ufficialmente nell’Alleanza Nucleare Europea.

TRUMP LASCIA IL G7 IN ANTICIPO

Il presidente Usa Donald Trump ha lasciato anticipatamente il vertice G7 in Canada per rientrare a Washington, spinto dall’intensificarsi del conflitto tra Israele e Iran.

Come riferisce CBS News, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha annunciato nel pomeriggio di ieri che Trump sarebbe partito dopo la cena con i leader, sottolineando che “molto è stato compiuto, ma a causa di quanto sta accadendo in Medio Oriente, il presidente deve rientrare”.

Lo stesso Trump ha confermato la notizia ai giornalisti presenti al G7: “Devo tornare il prima possibile per ovvie ragioni”. Come riporta CNN, il presidente Usa ha segnalato che la crisi tra Israele e Iran si sta aggravando rapidamente e ha lanciato un cupo avvertimento sulla sua piattaforma Truth Social: “Tutti devono evacuare immediatamente Teheran!”. Il messaggio sembra mirato a esercitare pressione sull’Iran per spingerlo a negoziare, con il presidente Usa che ha dichiarato che l’Iran “vorrebbe parlare, ma avrebbe dovuto farlo prima”.

La Casa Bianca ha confermato che Trump ha convocato il Consiglio di Sicurezza Nazionale nella Situation Room, senza specificare se l’incontro avverrà immediatamente dopo il suo arrivo a Washington. Sempre secondo la CNN, Trump ha incaricato il suo team di sicurezza nazionale di organizzare un incontro con funzionari iraniani al più presto, mantenendo aperte le linee di comunicazione con Teheran attraverso intermediari.

Al G7 di Kanananaskis, Trump si è anche rifiutato di firmare la dichiarazione congiunta dei sette leader – ma il New York Times stamattina riferiva che alla fine il presidente ha cambiato idea sottoscrivendo il documento – che chiedeva la de-escalation del conflitto, con l’inevitabile effetto di innalzare le tensioni con gli alleati.

Tra questi, il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz hanno espresso preoccupazione per il rischio di un’escalation in Medio Oriente, spingendo per una soluzione diplomatica. Tuttavia, secondo Reuters, il presidente francese Macron ha dichiarato che Trump avrebbe proposto un’offerta di cessate il fuoco, e ha anche avvertito che un cambio di regime in Iran sarebbe un “errore strategico”.

Come rileva il New York Times, la partenza anticipata di Trump ha interrotto le discussioni su temi cruciali come il commercio, su cui c’erano molte aspettative da parte dei leader. Essa ha avuto inoltre conseguenze diplomatiche significative, ben evidenziate dal mancato incontro con il presidente ucraino Zelensky, inizialmente previsto per oggi.Come osserva il Guardian, il mancato incontro con il presidente ucraino, oltre ad alimentare i timori di un ulteriore disimpegno degli Usa, lascia Zelensky il in una posizione di incertezza, che solo un chiarimento diretto con il suo collega americano avrebbe potuto sciogliere.

Come nota BBC, l’assenza di Trump ha finito per accentuare le divisioni nel G7 proprio sul tema della crisi ucraina, di fatto svuotando il senso stesso del meeting che per molti dei capi di Stato e di governo convenuti in Canada doveva rappresentare la cornice ideale per un chiarimento su un tema ancora molto caldo.

ISRAELE VUOLE ASSASSINARE KHAMENEI?

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha indicato che Israele potrebbe assassinare il leader supremo iraniano Ali Khamenei per fermare il conflitto con l’Iran. In un’intervista con il giornalista di ABC News Jonathan Karl, Netanyahu ha dichiarato che l’eventuale morte della Guida per mano delle forze armate israeliane “non escalerà il conflitto, lo terminerà”. Il premier ha anche accusato l’Iran di “mezzo secolo di conflitti” e di portare il mondo “al confine di una guerra nucleare”.

“Facciamo ciò che dobbiamo fare”, ha detto Netanyahu, paragonando gli scienziati nucleari iraniani al “team nucleare di Hitler”. Ha quindi aggiunto: “Abbiamo avuto mezzo secolo di conflitti fomentati da questo regime che terrorizza tutti in Medio Oriente; bombarda i campi petroliferi Aramco in Arabia Saudita; diffonde terrorismo, sovversione e sabotaggio ovunque. La ‘guerra eterna’ è ciò che vuole l’Iran”.

Come riferisce il Jerusalem Post, Netanyahu ha ribadito che colpire Khamenei potrebbe essere decisivo per “porre fine a questa aggressione”, sottolineando che “stiamo agendo contro le forze del male”. Lo stesso premier ha respinto le voci di un Iran incline alla de-escalation, definendole “false trattative” il cui unico fine è potenziare l’arsenale nucleare e missilistico. “Abbiamo informazioni solide su questo”, ha detto, accusando Teheran di ingannare la comunità internazionale.

Netanyahu ha poi insistito sull’importanza globale della missione israeliana: “Oggi è Tel Aviv, domani è New York. Capisco ‘America First’, ma non ‘America morta’”. Ha lodato il supporto difensivo fornito dagli Usa, ma ha aggiunto: “Questa è una minaccia per il mondo intero. Cantano ‘Morte all’America’. È come dire ‘Non sono affari vostri’? È cecità totale”.

Per enfatizzare questo punto, Netanyahu durante l’intervista ha risposto agli isolazionisti americani, come il noto giornalista Tucker Carlson, che chiedono agli Usa di non intervenire nel conflitto e di lasciare Israele a combattere da solo: “non combattiamo solo il nostro nemico – ha detto il premier – ma anche il vostro”.

Come riporta BBC, Trump avrebbe tuttavia opposto un veto al piano israeliano di uccidere Khamenei: tre funzionari USA hanno confermato alla testata britannica che il capo della Casa Bianca ha detto a Netanyahu che assassinare il leader iraniano “non è una buona idea”, temendo un’escalation.

Un funzionario israeliano citato dalla stessa BBC ha chiarito che Tel Aviv si concentra su obiettivi nucleari e militari, ma ha anche aggiunto che “nessuno coinvolto in questi programmi dovrebbe vivere tranquillo”.

L’ITALIA ENTRA NELL’ALLEANZA NUCLEARE EUROPEA: ECCO COS’È

Come annunciato ieri dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante il Consiglio Energia dell’Unione Europea tenutosi in Lussemburgo, l’Italia ha ufficialmente aderito all’Alleanza Nucleare Europea.

Pichetto Fratin, riferisce Agenzia Nova, ha dichiarato che Roma “ha formalmente aderito all’Alleanza Nucleare Europea, un impegno con molti altri Paesi per perseguire tutte le azioni che possano condurci anche tecnologicamente alla produzione di energia nucleare in Europa e integrare la produzione di energia rinnovabile”.

Il ministro ha aggiunto che si tratta di “una scelta che deve garantire produzione, ma soprattutto sicurezza per l’Unione Europea e i nostri Paesi. Questa è la sfida per avere energia decarbonizzata e accessibile a tutti”. Come ricorda il Corriere della Sera, l’Alleanza è stata fondata nel febbraio 2023 su iniziativa della Francia e conta oggi 14 membri: Belgio, Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Italia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Ungheria, con l’Estonia come osservatore.

Nata nel contesto della crisi energetica determinata dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla conseguente impennata dei prezzi del gas, l’Alleanza promuove il nucleare come pilastro strategico per la transizione energetica accanto alle rinnovabili, puntando su tecnologie innovative come i piccoli reattori modulari (SMR) e quelli avanzati (AMR). L’obiettivo è favorire l’accesso a finanziamenti pubblici e privati per progetti nucleari, con la Commissione Europea che stima investimenti per 241 miliardi di euro entro il 2050 per nuovi reattori e l’estensione della vita di quelli esistenti.

Pichetto Fratin ha sottolineato che la mossa di ieri è pienamente in sintonia con gli attuali orientamenti del governo italiano in materia di politica energetica. “Questa – ha dichiarato, con parole riportate da Agenzia Nova – è una decisione in linea con le scelte di politica energetica del governo italiano, che promuove con determinazione il principio di neutralità tecnologica, per seguire una transizione energetica sostenibile, che garantisca sicurezza e resilienza del sistema energetico e favorisca imprese e famiglie”.

Il ministro ha poi aggiunto che l’Italia è lieta “di collaborare e lavorare attivamente da oggi con tutti i Paesi dell’Alleanza Nucleare, per promuovere congiuntamente la definizione di un quadro europeo favorevole allo sviluppo dell’intera filiera dell’energia nucleare”.

Le conseguenze per il nostro Paese potrebbero essere significative: il nucleare potrebbe coprire l’11-22% del fabbisogno energetico italiano entro il 2050, riducendo i costi di decarbonizzazione di 17 miliardi di euro. L’adesione all’Alleanza rafforza la cooperazione con i partner europei, favorendo lo sviluppo di SMR e AMR, ma richiede di superare resistenze interne e soprattutto di definire un quadro normativo entro il 2027. Si richiede dunque una pianificazione di lungo periodo e soprattutto un dialogo con un’opinione pubblica ancora scettica.

 

 

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