Telefonata, Trump-Zelensky: non solo armi, parte la caccia al nuovo ambasciatore ucraino negli USA. lI GOP chiede da tempo le dimissioni di Oksana Markarova. Tutti i possibili sostituti
Secondo quanto riporta Bloomberg, durante la telefonata di venerdì Trump e Zelensky avrebbero discusso, oltre che dell’invio di armi, anche della possibilità di rimpiazzare l’ambasciatrice ucraina a Washington Oksana Markarova.
Gli entourage dei due capi di governo starebbero lavorando a stretto contatto per individuare un sostituto più gradito all’amministrazione americana, e al partito repubblicano nello specifico.
Kiev spera così di aprire un nuovo canale con la Casa Bianca e archiviare le incertezze nel rapporto tra i due Paesi, messo a dura prova dalle intemerate del tycoon. Il quale solo pochi giorni fa aveva annunciato lo stop alle forniture di missili antiaerei – salvo poi tornare sui suoi passi -, fondamentali per contrastare gli incessanti raid russi.
CHI È OKSANA MARKAROVA
A marzo fece il giro del web il video che la ritraeva in preda alla disperazione, a capo chino e con il volto coperto da una mano, mentre il tycoon umiliava in mondovisione il suo presidente nella Stanza Ovale.
Ukrainian Ambassador understands that Zelensky is a complete and total disaster… pic.twitter.com/2a6u7gNqfI
— Dan Scavino (@Scavino47) February 28, 2025
Ex ministra delle finanze, Oksana Markarova è la prima donna ambasciatrice nella storia dell’Ucraina. Fu designata nel febbraio 2021 per consolidare le relazioni con l’amministrazione Biden dopo l’invasione russa ed è rimasta al suo posto nonostante il suo mandato sia ufficialmente terminato.
IL GOP SPINGE PER LE SUE DIMISSIONI
Il GOP e il cerchio magico di Trump non hanno mai digerito il legame di Markarova con il precedente inquilino della Casa Bianca. A settembre del 2024 era stato lo speaker della Camera degli Stati Uniti Mike Johnson a rendere manifesta l’insofferenza, in una lettera, pubblicata anche su Xin cui si chiedevano esplicitamente le dimissioni dell’ambasciatrice. Rea, a suo dire, di aver organizzato la visita di Zelensky a una fabbrica di munizioni a Scranton, in Pennsylvania, Stato chiave in vista delle elezioni presidenziali. Un tour che i politici repubblicani hanno bollato come una grave ingerenza politica.
After organizing a partisan campaign event in a battleground state this week, Ukrainian Ambassador Oksana Markarova demonstrated she cannot be trusted to fairly and effectively serve as a diplomat in this country.
President Zelenskyy must immediately remove her. pic.twitter.com/7GmN1NECBs
— Speaker Mike Johnson (@SpeakerJohnson) September 25, 2024
I QUATTRO PAPABILI
In corsa per il ruolo ci sarebbero almeno quattro profili di assoluto peso, a partire dal primo ministro Denys Shmyhal, in carica dal marzo 2020, che ha già negoziato con successo pacchetti di aiuti militari e finanziari con il Congresso USA.
La lista di papabili comprende anche Olha Stefanishyna, esperta di diritto europeo, coordinatrice dell’avvicinamento di Kiev all’UE e alla NATO e ben vista da entrambe le sponde dell’Oceano.
C’è poi Rustem Umerov, ex deputato e leader della “Crimea Platform”, ha maturato contatti di alto livello con il Dipartimento di Stato e con think tank americani grazie al suo impegno per la formazione di giovani leader ucraini negli USA e al suo ruolo nei negoziati indiretti con Mosca.
Infine, German Galushchenko, che ha guidato la difesa delle infrastrutture energetiche ucraine durante i bombardamenti e ha negoziato la cooperazione con il Dipartimento dell’Energia statunitense.