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Tutte le elezioni del 2022

Referendum

In Italia lunedì inizia la chiamata dei grandi elettori per designare un nuovo Capo dello Stato, quindi in primavera si terranno le amministrative. Nell’Ue si voterà in Francia, Portogallo e in Ungheria. A fine anno si rinnova il Congresso USA: tutte le elezioni 2022

Sarà un anno con tante chiamate al voto importanti, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Gli appassionati della politica segnino sul calendario anzitutto la data del 24 gennaio, quando il Parlamento si inizierà a riunire per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. In primavera si vota per i nuovi sindaci di importanti città, come Genova e Palermo, e altri ventuno capoluoghi di provincia.

ELEZIONI 2022, I CAPOLUOGHI DI PROVINCIA AL VOTO

I capoluoghi di provincia chiamati a votare per il rinnovo dei consigli comunali nel 2022 sono:

Alessandria
Asti
Belluno
Catanzaro
Como
Cuneo
Frosinone
Genova
Gorizia
L’Aquila
La Spezia
Lodi
Lucca
Monza
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Piacenza
Pistoia
Rieti
Taranto
Verona

PORTOGALLO, COSTA PROVA IL BIS DOPO LA CADUTA

Verso fine mese, in Portogallo si terranno le politiche, anticipate dopo che il Parlamento è stato sciolto nel novembre scorso per la crisi di governo che ha interrotto prematuramente la legislatura, la cui fine naturale sarebbe dovuta essere il prossimo anno. L’attuale esecutivo era infatti di minoranza. La crisi si è aperta quando i due partiti di Sinistra radicale (Il Blocco di Sinistra e il Partito Comunista portoghese) che avevano fornito un appoggio esterno al Partito Socialista, hanno annunciato che non avrebbero votato il Bilancio. Si vota il 30 gennaio. I favoriti restano comunque i socialisti guidati dal primo ministro uscente Antonio Costa.

UNGHERIA, ORBAN RESTERA’ AL POTERE?

Una data cruciale per l’Unione europea è senz’altro quella del 5 aprile, quando si terrà la tornata elettorale ungherese cui parteciperà ancora una volta Viktor Orban, al potere ormai da dodici anni. Lo sfiiderà Péter Márki-Zay, candidato dell’opposizione conservatore e cattolico. Márki-Zay è uscito vincitore dal secondo turno delle primarie dell’opposizione unita, superando Klára Dobrev, data per favorita. Tra i leader europei più invisi e divisivi, Orban ha recentemente ricevuto l’endorsement dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Lo ha annunciato in un tweet il portavoce del primo ministro magiaro, Zoltan Kovacs. I due politici di destra, in una recente conversazione telefonica, hanno discusso delle “relazioni politiche tra Ungheria e Stati Uniti e di immigrazione”, concludendo che “per proteggere le nostre nazioni, l’immigrazione illegale deve essere fermata”. Trump, ha fatto sapere sempre Zoltan, “si è congratulato” con Orban per i “recenti risultati economici dell’Ungheria e ha espresso il suo sostegno al primo ministro in vista delle prossime elezioni”.

FRANCIA, UNA DESTRA DIVISA FAVORIRA’ MACRON?

Altra data cruciale tra le elezioni 2022, soprattutto per il futuro dell’Ue, è il 24 aprile, quando si voterà per il nuovo capo di stato della Francia. Emanuel Macron, dovrà risalire nelle preferenze dopo le battaglie dei Gilet gialli e contro i No Vax, ma al momento è dato tra i favoriti. Seguono, molto staccate, le candidate della destra dei Républicains, Valérie Pécresse, e quella del Rassemblement National, Marine Le Pen, entrambe con il 16%. Il polemista Eric Zemmour, anche lui di estrema destra, avrebbe il 13% dei voti. Chiudono Jean-Luc Mélenchon (sinistra radicale de La France Insoumise) con il 9%, l’ecologista Yannick Jadot (7%) e la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo (Partito socialista) con il 6%.

ELEZIONI 2022, IL FUTURO DEL BRASILE IN BILICO

A ottobre gli occhi del mondo saranno puntati sul Brasile, dove si scontrano l’attuale presidente Jair Bolsonaro e Luiz Lula da Silva, già presidente dal 2003 al 2011. La gestione della pandemia potrebbe esser fatale per il discusso Bolsonaro.

USA, CHIUDONO L’ANNO LE ELEZIONI DI MIDTERM

A novembre 2022 negli Usa ci sono le elezioni di Midterm. Si vota per rinnovare parte del Congresso. Finora le elezioni dopo le presidenziali non hanno arriso a Joe Biden e il rischio ‘anatra zoppa’ è più forte che mai.

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