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Tutti i guai fiscali di Trump, “The Anti-Tax President”

Trump

I procuratori di New York hanno reso pubblico un atto di accusa contro la Trump Organization e il suo “schema” per evadere le tasse

“La cerchia ristretta di Trump è accusata di evasione fiscale”, titola la Cnn. “La Trump Organization è accusata di aver aiutato i suoi dirigenti ad evadere le tasse sui compensi nascondendo benefit e bonus di lusso”, aggiunge il Nyt.

I procuratori di New York hanno reso pubblico il loro atto d’accusa giovedì scorso, puntando il dito contro la Trump Organization e il suo direttore finanziario. Questo atto rappresenta un passo importante dopo anni di indagini sull’ex presidente statunitense.

LO SCHEMA

La Trump Organization è l’azienda immobiliare che ha fatto la fortuna di Donald Trump spingendolo a diventare una celebrità sui giornali, poi in televisione e infine alla Casa Bianca. L’azienda sarebbe colpevole di aver architettato uno schema fiscale per 15 anni con l’intento di aiutare i suoi dirigenti ad evadere le tasse compensandoli con benefit che erano nascosti alle autorità.

L’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, che ha condotto l’indagine insieme al procuratore generale di New York, ha anche accusato un alto dirigente, Allen H. Weisselberg, di evadere le tasse su 1,7 milioni di dollari in benefit che avrebbero dovuto essere riportati come reddito. Weisselberg, il fidato direttore finanziario di Trump, è accusato di furto aggravato, frode fiscale e non solo.

“Per dirla senza mezzi termini, si è trattato di un vasto e audace schema di pagamenti illegali”, ha detto Carey Dunne, consigliere generale del procuratore distrettuale di Manhattan, durante un’udienza presso la Corte Suprema.

Dunne e l’atto d’accusa hanno descritto uno sforzo deliberato da parte degli alti dirigenti di sottovalutare il loro reddito, di concerto con la Trump Organization, accettando benefit segreti che non appaiono sui documenti fiscali.

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I PRECEDENTI

Le accuse di evasione fiscale sembrano tuttavia familiari per The Donald. Il suo ex presidente della campagna del 2016, Paul Manafort, è andato in prigione per aver nascosto redditi da Paesi stranieri e per aver contratto massicci prestiti per ridurre il suo conto fiscale. Trump ha poi dato la grazia a Manafort.

Anche il suo consigliere politico, Roger Stone, che è stato graziato da Trump dopo essere stato condannato per aver mentito al Congresso, affronta una causa civile per tasse non pagate.

Il suo ex avvocato, Michael Cohen, è andato in prigione per aver nascosto, tra le altre cose, pagamenti di “hush money” per comprare il silenzio di donne che dicevano di aver avuto relazioni con Trump.

La sua fondazione di beneficenza è stata costretta a sciogliersi e Trump ha pagato 2 milioni di dollari in parte a causa di un procedimento che afferma che ha abusato dello status di esenzione fiscale.

Ora, è la stessa attività immobiliare di Trump a finire sotto la lente di ingrandimento del fisco americano. I procuratori hanno presentato 15 capi d’accusa in relazione a un presunto schema fiscale che risale al 2005.

Weisselberg si è dichiarato non colpevole. Trump non ha mai nascosto il suo disprezzo per le tasse. Si è vantato della sua capacità di evitare di pagare le tasse e ha combattuto duramente per nascondere le sue dichiarazioni dei redditi dai procuratori e dal Congresso.

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