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Tutti i numeri delle Forze di difesa israeliane (Idf)
Proseguono i bombardamenti sulla Striscia di Gaza ad opera dell’Idf, le Forze di difesa israeliane considerate tra le top 20 potenze militari al mondo. Ecco i numeri
Ottava notte di bombardamenti sulla Striscia di Gaza, ma anche al confine con il Libano e su Aleppo, in Siria, mentre prosegue con grande difficoltà la fuga dal nord dell’enclave. Soprattutto si attende l’annunciata operazione in larga scala da parte delle forze israeliane, con il supporto di centinaia di migliaia di riservisti, che sono pronte a estendere l’offensiva con una serie di piani operativi che prevedono, tra l’altro, un attacco “consistente” combinato e coordinato “dall’aria, dal mare e dalla terra”, ha detto il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari.
LE FORZE DI DIFESA ISRAELIANE
Fondate nel 1948, le Israel Defense Forces (Idf) sono considerate tra le top 20 potenze militari al mondo, una delle più addestrate alla battaglia, avendo dovuto difendere il paese in sei importanti guerre. Da sempre beneficiario di aiuti militari da parte degli Stati Uniti – come ricorda il Quotidiano nazionale – , Tel Aviv ha sviluppato un’industria bellica nazionale ed è diventato anche un importante fornitore globale, incassando 345 milioni di dollari nel 2020, secondo quanto riporta Al-Jazeera.
In base ai dati dell’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri), Israele ha speso 22 miliardi di dollari per le sue forze armate nel 2020: 2.508 dollari pro capite e il 12% della spesa pubblica. A questi si aggiungono, inoltre – ricorda Qn – gli aiuti militari statunitensi da un valore totale di 3,8 miliardi di dollari nello stesso anno, che fanno parte di un accordo decennale record da 38 miliardi di dollari tra i due Paesi.
I NUMERI DELLE TRE ARMI DELL’IDF
Le tre armi dell’IDF (esercito, aeronautica e marina) operano sotto un comando unificato, guidato dal Capo di Stato Maggiore, con il grado di Tenente Generale, che è responsabile verso il Ministro della Difesa. Il governo nomina il Capo di Stato Maggiore, su proposta del Primo Ministro e del Ministro della Difesa, per una durata di tre anni, di solito estesa per un ulteriore anno.
Sono circa 177mila i soldati attivi che rientrano nel personale di leva: gli uomini hanno un fermo obbligatorio di tre anni, le donne di due. La leva – sadir in ebraico – inizia a 18 anni. Il 30% circa degli effettivi sono donne. Oltre 300 mila sono inveve i riservisti richiamati, L’Idf possiede armi e sistemi informatici tra i più avanzati, alcuni dei quali sono di produzione americana, altri di sola acquisizione e soggetti a modifiche, come il fucile d’assalto M4.
Incrociando i dati di Global Firepower e dell’International Istitute for strategic studies, Military balance 2023, le forze di terra hanno circa 2.200 carri armati (di cui, secondo le stime, 1.760 sono pronti all’uso), che si concentrano sul collaudato carro armato da battaglia principale Merkava (MBT) per poi passare all’M113 APC e alI’M109 SPH, nonché numerosi altri veicoli corazzati, semoventi di artiglieria, artiglierie trainate e sistemi di lanciarazzi multipli (Mlrs).
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L’aeronautica israeliana (309 aerei) si affida molto alle soluzioni americane con una serie di caccia F-16 Fighting Falcon e F-15 Eagle e F-15E Strike Eagle. A questi si aggiungono gli aerei da trasporto tattico C-130 Hercules e gli elicotteri (142 in totale) guidati dall’AH-64 Apache, mentre i movimenti delle truppe sono facilitati dalla serie UH-60 Black Hawk e dal trasporto pesante CH-53.
Per quanto riguarda l’arsenale della marina militare, è costituita prevalentemente da corvette, battelli missilistici a risposta rapida, pattugliatori e mezzi d’assalto, che dimostra l’attenzione particolare dedicata anche alla difesa del litorale israeliano e delle rotte di navigazione.
LA MISSIONE DELL’IDF
Gli obiettivi dell’IDF legati alla sicurezza, sono di difendere l’esistenza, l’integrità territoriale e la sovranità dello Stato d’Israele; di scoraggiare tutti i nemici e frenare tutte le forme di terrorismo che minacciano la vita quotidiana.
Al fine di assicurare il suo successo – si legge sul sito dell’Ambasciata di Israele a Roma – “la dottrina delle Forze di Difesa d’Israele, a livello strategico, è difensiva, mentre le sue tattiche sono offensive. Data la mancanza di profondità territoriale del paese, l’Idf deve prendere l’iniziativa quando la cosa è ritenuta necessaria e, se attaccato, trasferire rapidamente il campo di battaglia sul territorio del nemico”. Ed è proprio quello a cui stiamo assistendo in queste ore,