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Ucraina: i punti principali dei negoziati di pace a Gedda

Kiev accetta la proposta di una tregua di Washington, si attendono adesso le reazioni da Mosca. I punti cardine della proposta di pace elaborata a Gedda

Il passo avanti, concreto e significativo, c’è stato. Dopo il vertice di Gedda, si può dire che Ucraina e Stati Uniti hanno superato la frattura che si era creata tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky nel loro ultimo incontro.

Al termine di una lunga maratona negoziale, durata circa nove ore, è stato diffuso un comunicato congiunto da parte delle due delegazioni che sancisce una possibile svolta nel conflitto in corso da oltre tre anni: Kiev ha accettato la proposta americana di una tregua di 30 giorni, mentre Washington ha garantito la ripresa immediata degli aiuti militari e della condivisione di intelligence.

La composizione delle delegazioni dimostrava l’importanza dell’evento: per gli Stati Uniti erano presenti il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e il segretario di Stato Marco Rubio, mentre per l’Ucraina hanno partecipato il capo dell’ufficio presidenziale Andriy Yermak e i ministri degli Esteri e della Difesa, Andriy Sybiga e Rustem Umerov.

I TEMI SUL TAVOLO, TREGUA E RISORSE MINERARIE

Prima del vertice, l’Ucraina aveva proposto un cessate il fuoco limitato, circoscritto allo spazio aereo e marittimo, come primo passo verso un accordo più ampio con la Russia. Gli Stati Uniti, invece, avevano avanzato la richiesta di concessioni territoriali a Mosca e della firma di un accordo sulle risorse minerarie con Washington. Durante i negoziati, questi temi sono stati al centro della discussione, con una prima sessione durata tre ore.

I PUNTI DEL NEGOZIATO DI PACE DI GEDDA

Ecco, nello specifico, i dettagli del negoziato di pace.

1 . Cessate il fuoco e tregua di 30 giorni
L’Ucraina ha accettato la proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco immediato di 30 giorni e di adottare misure per una pace duratura.
Dovrebbe scattare subito dopo il sì di Mosca. I negoziati sull’accordo di pace partiranno dopo e riguarderanno anche cessioni di territori. Dalle prime dichiarazioni è probabile un contatto telefonico nelle prossime ore tra Donald Trump e Vladimir Putin.

2. Risorse minerarie e ricostruzione
I due Parsi hanno concordato di concludere il prima possibile un accordo globale per lo sfruttamento da parte degli Stati Uniti delle risorse minerarie.
L’intesa sui minerali strategici da sfruttare in Ucraina servirà a creare le risorse finanziarie per ricostruire il Paese devastato da tre anni di guerra ad alta intensità.

3. Scambio di prigionieri
Il cessate il fuoco dovrebbe permettere uno scambio di prigionieri e anche il ritorno di civili costretti a spostarsi in Russia durante le prime fasi del conflitto.
Nel frattempo c’è stato il dietrofront degli Stati Uniti sugli aiuti militati in Ucraina, che riprenderanno subito, con l’aggiunta della condivisione delle informazioni di intelligence con l’alleato.

LE DICHIARAZIONI DI TRUMP E ZELENSKY

“Spero che Putin accetti il piano”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, annunciando che parlerà con il leader russo nei prossimi giorni con l’auspicio di raggiungere un cessate il fuoco definitivo. Anche Zelensky ha espresso soddisfazione per l’intesa raggiunta: “Adesso gli Usa capiscono le nostre argomentazioni”, ha affermato, lasciando intendere di aver recuperato terreno nei rapporti con Washington.

LA CAUTELA DI MOSCA SULLA PROPOSTA DI PACE DI GEDDA

C’è cautela a Mosca rispetto alla proposta di una tregua di 30 giorni. Una fonte russa di alto livello, come riferisce l’Ansa, ha dichiarato che Putin avrebbe difficoltà ad accettare l’idea del cessate il fuoco senza discutere i termini e ottenere qualche tipo di garanzia. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, all’indomani dei negoziati ha dichiarato che “la formazione della posizione” di Mosca “non avviene all’estero” ma “all’interno della Federazione Russa”.

Nelle prossime ore si capirà se l’intesa raggiunta a Gedda sarà il primo passo verso la fine del conflitto o solo una tregua temporanea in attesa di nuovi sviluppi.

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