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Una donna per l’OMC. Amina Mohamed papabile sostituta di Azevêdo

Amina Mohamed

A maggio il direttore generale dell’OMC, Roberto Azevêdo, ha annunciato che lascerà il suo incarico entro il prossimo agosto, con un anno di anticipo. Tra i nomi papabili per sostituirlo c’è quello dell’ex ministro degli esteri del Kenya Amina Mohamed

Amina Mohamed aveva già tentato nel 2013 la corsa per diventare direttore generale dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), ma ne era uscita sconfitta proprio dall’attuale direttore, Roberto Azevêdo.

CHI È AMINA MOHAMED

Amina Mohamed, nata in Kenya, a Kakamega, da una famiglia di etnia somala nell’ottobre 1961, prima di diventare nel 2013 ministro degli affari esteri, dell’istruzione e dello sport nel gabinetto del presidente Uhuru Kenyatta, ha avuto una lunga carriera come diplomatica. A seguito di una formazione giuridica all’Università di Kiev, nel 1985 è entrata nel governo keniota come funzionario legale. Tra il 2000 e il 2006 è stata Ambasciatrice e Rappresentante Permanente presso la Missione diplomatica del Kenya a Ginevra e ha presieduto il Gruppo Africano nella Commissione per i Diritti Umani dell’OMC. È stata tra l’altro la prima donna a presiedere il Consiglio generale dell’OMC nel 2005. Dopo un periodo nell’amministrazione del presidente Mwai Kibaki, al suo secondo mandato, Mohamed è stata nominata vicedirettore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) nel 2011.

UNO STRANO MOMENTO PER L’OMC

L’OMC attualmente si trova in una posizione precaria, con il presidente statunitense Donald Trump che è in piena guerra commerciale con la Cina e che dal 2017 ha ripetutamente minacciato di lasciare l’organizzazione accusandola di essere ingiusta nei confronti degli Stati Uniti. Trump ha poi bloccato la nomina di un giudice nell’organo d’appello dell’organizzazione poiché lo considerava “troppo morbido” nei confronti della Cina. La posizione degli Stati Uniti sull’OMC, unita alla pandemia, ha paralizzato l’organizzazione, mentre intanto si diffondono anche le pressioni protezionistiche. Molti osservatori ritengono che questo sia il momento giusto per un candidato africano alla guida dell’organizzazione.

IL MOMENTO GIUSTO PER MOHAMED

“L’OMC non è dogmi e fragilità. Può adattarsi ed essere flessibile, e noi possiamo trovare i compromessi necessari per fare progressi, affrontare le preoccupazioni ed essere all’altezza della situazione”, aveva detto Mohamed in un’intervista del 2013. L’apertura dell’OMC arriva nel momento in cui il continente africano si sta preparando per la più grande area di libero scambio del mondo dalla fondazione dell’organizzazione. Nonostante l’Africa rappresenti il 35% dei paesi in via di sviluppo membri dell’OMC, nessun africano ha mai guidato l’organizzazione.

GLI ALTRI CANDIDATI

Gli altri candidati per la successione di Azevêdo sono: Jesús Seade Kuri (Messico), Ngozi Okonjo-Iweala (Nigeria), Abdel-Hamid Mamdouh (Egitto), Tudor Ulianovschi (Moldavia), Yoo Myung-hee (Corea del Sud), Mohammad Maziad Al-Tuwaijri (Arabia Saudita), Liam Fox (Regno Unito). Il nuovo direttore sarà nominato il 31 agosto.

In conclusione, è da notare che la Cina, molto più attiva degli Stati Uniti in Africa, potrebbe essere l’alleato decisivo per portare Mohamed alla vittoria. Anche la Russia, entrata nell’OMC nel 2012, potrebbe appoggiare la candidatura più neutra ed equilibrata di una donna come Amina Mohamed.

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