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Unifil, com’è composta la Task force italiana presa di mira da Hezbollah
Nuovo attacco subito dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano: quattro militari feriti, non gravi. L’indignazione del governo
Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti feriti dopo che la base nel sud del Libano dove si trovavano è stata colpita. I quattro, come confermato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, “non sarebbero in pericolo” di vita, precisando come “nessuno abbia ferite gravi, si tratta solo di escoriazioni e un luogotenente pare abbia ferite leggere”. Sono in corso le indagini per stabilire la dinamica di quanto accaduto. Indignazione è stata espressa dalla premier Giorgia Meloni.
TAJANI: “CONTRO UNIFIL PARE SIANO DUE MISSILI DI HEZBOLLAH”
Secondo quanto riferito dallo stesso Tajani, quelli che hanno colpito la base Unifil “dovrebbero essere due missili, da quello che si vede, lanciati da Hezbollah. Ancora una volta è inaccettabile quello che sta accadendo e così come abbiamo detto a Israele di prestare la massima attenzione”, così “diciamo con altrettanta fermezza a Hezbollah che i militari italiani non si possono toccare. Se pensano di continuare a fare danni alle basi italiane hanno sbagliato”.
CROSETTO: “EVITARE L’UTILIZZO DELLE BASI UNIFIL COME SCUDO”
“È intollerabile – ammonisce il ministro della Difesa Guido Crosetto – che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita. Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano, cosa che è stata impossibile dal suo insediamento ad oggi, per chiedergli di evitare l’utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile”.
IL CONTINGENTE ITALIANO IMPEGNATO NELLA MISSIONE UNIFIL
Quello odierno è un nuovo attacco subito dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano. Attualmente il contingente nazionale impiegato nella missione è di circa 1000/1200 militari, 374 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei. In ambito nazionale l’operazione è denominata “Leonte“.
Il Generale di Brigata dell’Esercito Stefano Messina, dal 2 agosto 2024 è al comando del Settore Ovest di UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) e della Joint Task Force italiana in Libano (JTF L-SW), principalmente composta da militari della Brigata “Sassari”.
COME E’ STRUTTURATA LA TASK FORCE ITALIANA
Nel dettaglio, come si legge sul sito della Difesa, nella Task Force sono presenti i seguenti assetti nazionali:
- il Comando del Settore Ovest (SW) di UNIFIL (HQ) stanziato nella base “Millevoi” in Shama;
- il Centro Amministrativo d’Intendenza(C.A.I.) di stanza nella base di Shama, il cui direttore, il Colonnello Bernardino Gamboni, dirige e coordina le attività logistico – amministrative del complesso di unità organiche alle quali il Centro Amministrativo d’Intendenza è di supporto;
- un’Unità di supporto alle attività operative(HQ Support Unit dislocata presso la base di Shama) al comando Tenente Colonnello David De Petris, che garantisce il supporto diretto al Settore Ovest attraverso assetti specialistici forniti dall’ 11° Reggimento Trasmissioni di Civitavecchia, nuclei cinofili del Centro Militare Veterinario di Grosseto e personale armeno;
- una Task force di manovra Italbatt, dislocata presso la base di Al Mansouri e siti operativi avanzati, al comando del Colonnello Alessio Argese, su base 151° Reggimento fanteria “Sassari”, che contribuisce con i Battle Groups delle altre nazioni al controllo della “Blue Line” e del territorio del Sud del Libano in assistenza alle forze armate libanesi. Alle dipendenze di ITALBATT opera un battaglione del 151° Reggimento,un Gruppo Squadroni del Reggimento “Cavalleggeri Guide” (19°) e un Battaglione Logisticosu base Reggimento Logistico “Sassari” che garantisce il sostegno logistico al Settore Ovest attraverso le proprie componenti trasporti, rifornimenti, mantenimento, nuclei di disinfezione più un assetto sanitario Level 1 (presso Shama). A queste unità, si uniscono assetti del 5° Reggimento Genio Guastatori e unita’ a livello plotone del 1° Reggimento bersaglieri, del Reggimento “Cavalleggeri di Lodi” (15°) e dell’esercito serbo;
- un elemento di supporto nazionale(IT NSE dislocato presso la base di Shama), su base Reggimento Logistico “Sassari”al comando del Colonnello Eugenio Fortunato. Il National Support Element è dedicato al supporto delle forze italiane impiegate in Libano, e raggruppa tutti gli assetti necessari alla gestione delle attività nazionali da e verso la Patria, impiegando diverse unità tra le quali la Joint Multimodal Operation Unit (JMOU), il Centro di Gestione dell’Infrastruttura (IMC), un plotone del 7° Reggimento Difesa CBRN “Cremona”, un team IEDD del 5° Reggimento Genio Guastatori e una squadra del 33° Reggimento EW di Treviso.
- Inoltre, sul posto fa parte del contingente nazionale anche una componente di Polizia Militare dell’Arma dei Carabinieri (dislocata presso la base di Shama).