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USA, le peggiori stragi dal ’66 a Chesapeake

Stragi Usa Armi

Sparatoria in un Walmart a Chesapeake, in Virginia con almeno dieci morti. Difficile contare le stragi per armi da fuoco che avvengono negli Stati Uniti. Secondo i dati del Gun violence archive, dall’inizio del 2022 al massacro della scuola elementare di Uvalda del 25 maggio scorso ci sarebbero stati 213 episodi analoghi in un arco temporale di 144 giorni, dunque più di uno al dì

Nuova sparatoria negli Stati Uniti. Anche questa volta lo scenario della strage è un centro commerciale, un Walmart di Chesapeake, in Virginia: ci sono diverse vittime e feriti, l’attentatore è morto. La notizia, diffusa con un tweet dell’amministrazione della città di Chesapeake, è stata confermata dalla polizia che ha parlato di una strage dal numero ancora imprecisato di vittime avvenuta intorno alle 22:15 ora locale.

 

QUANTE SPARATORIE CI SONO STATE NEGLI USA NEL 2022?

Secondo i dati del Gun violence archive, organizzazione no-profit indipendente che si occupa di monitorare gli episodi di violenza raccogliendo informazioni dalle principali testate giornalistiche, dall’inizio del 2022 alla strage di Uvalda negli Stati Uniti ci sarebbero state 213 sparatorie in un arco temporale di 144 giorni, dunque più di una al giorno. Allargando lo zoom, dal 2014 a oggi, il numero delle sparatorie di massa negli Stati Uniti è più che raddoppiato: nel 2014 sono state 272 (meno di una al giorno), nel 2015 336, nel 2016 382, nel 2017 348, nel 2018 336, nel 2019 417, nel 2020 610 e nel 2021 sono state 692 (quasi due al giorno).

LE PEGGIORI STRAGE DAL ’66 A OGGI

Ripercorrendo all’indietro le stragi più eclatanti negli USA, non si può non ricordare quella dello scorso anno, del 16 marzo, ad Atlanta, causata dal 21enne Robert Aaron Long, che ha ucciso otto persone di un centro massaggi sostenendo di aver agito per non cedere alle tentazioni sessuali che lo ossessionavano.  A fine febbraio 2020, poco prima dello scoppio della pandemia di Covid, a Milwaukee un dipendente licenziato aveva ucciso quattro persone nel campus di Molson Coors, il colosso della birra, prima di togliersi la vita.

Nell’agosto del ’19, a Dayton, in Ohio, il 24enne Connor Betts aveva ucciso in un bar 9 persone ferendone altre 17, prima di essere abbattuto dalla polizia. Era sotto l’effetto di cocaina, alcol e antidepressivi. Solo ventiquattr’ore prima, a El Paso, Patrick Crusius, 21 anni, era entrato in un affollato supermercato della catena Walmart e aveva ammazzato 23 persone ferendone altrettante. Una strage indagata come crimine d’odio contro la comunità ispanica.

Nel giorno di San Valentino del 208, a Parkland, Nikolas Cruz, 19 anni, suprematista bianco militante, uccide 17 tra studenti e docenti della scuola che aveva appena finito di frequentare, ferendo decine di persone. Nell’ottobre del 2017 a Las Vegas un uomo di 64 anni, Stephen Paddock, aveva aperto il fuoco durante il Route 91 Harvest MusicFestival causando 50 morti e 400 feriti.

Il 29enne Omar Seddique Mateen il 12 giugno del 2016 aveva fatto irruzione all’interno del Pulse, un locale gay di Orlando, uccidendo 49persone ferendone altre 50. Adam Lanza, undici giorni prima del Natale del 2012, entrò indisturbato nella scuola elementare di Sandy Hook a Newtown, in Connecticut, uccidendo 27 persone, fra i cui 20 bambini. La prima mondiale del film di Batman, ‘The Dark Knight Rises’, a Denver, Colorado, nel luglio 2012, si trasformò in un bagno di sangue a causa dell’agire di un uomo di 24 anni che, entrato in un cinema mascherato da Joker, uccise 12 persone ferendone 70.

All’inizio del novembre 2009, a Fort Hood, in Texas, uno psichiatra di 39 anni, uccise 13 persone e causò 42 feriti. Un uomo di 42 anni di origini vietnamite nell’aprile del 2009 sparò in un centro di accoglienza per gli immigrati a Binghamton, a 200 chilometri da New York, provocando 13 morti. Dieci anni prima due studenti della Columbine High School di Denver (Colorado) – Eric Harris, 18 anni, e DylanKlebold, 17 – avevano aperto il fuoco su 12 loro compagni e sulla propria insegnante, uccidendoli tutti prima di togliersi la vita.

A metà ottobre 1991 il 35enne George Hennard prima si era schiantato a bordo del suo pick-up contro la caffetteria Luby’s a Killeen, inTexas, quindi uscito dall’auto imbracciando mitragliatori aveva fatto fuoco ammazzando 23 persone È passata alla storia la strage del 20 agosto 1986, in Oklahoma, perpetrata dal dipendente part-time delle poste Usa, Patrick Henry Sherrill, che prima uccise14 persone in 10 minuti e poi si tolse la vita. Due anni prima, a San Ysidro, a San Diego, in California, il 41enne James Hubert aveva crivellato 21 persone in un McDonald’s per poi essere ucciso dalla polizia. La triste rassegna di stragi si conclude con quella emblematica del 1966 compiuta dall’ex marine Charles Joseph Whitman che, salito sulla torre dell’Università del Texas, inizia a cecchinare sui passanti, uccidendo 16 persone e ferendone 30.

LA PASSIONE PER LE ARMI DA FUOCO

Come ha scritto il Nyt, la passione per le armi da fuoco nel Paese è aumentata durante la pandemia, con un numero sempre maggiore di americani che si reca ad acquistarne di nuove.

Le vendite di armi sono state in aumento per decenni – spesso con picchi negli anni delle elezioni e dopo crimini di alto profilo – ma nell’ultimo periodo gli americani hanno avuto un’insolita e prolungata ondata di acquisti, alimentata dalla pandemia, dalle proteste della scorsa estate per la morte di George Floyd e dalle paure che entrambe hanno alimentato.

Nel marzo dell’anno scorso gli acquisti hanno superato il milione in una settimana per la prima volta da quando il governo ha iniziato a tracciarli nel 1998. E l’acquisto è continuato, attraverso le proteste in estate e le elezioni in autunno, fino a quando durante questa primavera è stato battuto il record di 1,2 milioni.

I NUMERI DELLE ARMI

I dati di Northeastern e Harvard provengono da un sondaggio condotto su 19.000 persone. I ricercatori hanno scoperto che circa il 6,5% degli adulti americani ha comprato armi nel 2020, circa 17 milioni di persone.

Dato in aumento rispetto al 5,3% del 2019, ha detto Matthew Miller, professore di epidemiologia al Northeastern, che ha condotto lo studio con Deborah Azrael, una ricercatrice di Harvard. Per circa un quinto degli acquirenti di armi dell’anno scorso era la prima volta.

Per quanto riguarda i proprietari di armi in generale nel 2021, ha aggiunto, il 63% sono maschi, il 73% bianchi, il 10% neri e il 12% di origini ispaniche.

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