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Usa – Ue: una partita con i contro dazi

Nella guerra di dazi e contro dazi la Commissione vuole evitare di finire vittima del ricatto americano. Anche per questo la Presidente von der Leyen ha sventolato il fantasma dello strumento anticoercizione 

La Commissione Ue proverà, fino al 7 agosto, a evitare la “guerra commerciale” con gli Stati Uniti d’America. A partire dalla seconda settimana di agosto, infatti, entreranno in vigore le contromisure (i contro dazi) con le quali la Commissione Europea intende rispondere ai dazi unilaterali imposti dagli Usa.

FINANCIAL TIMES: SI VA VERSO DAZI AL 15%

Ieri pomeriggio si è tenuto un ennesimo faccia a faccia tra il commissario Maros Šefčovič e il segretario al Commercio Usa Howard Lutnick. Al termine dell’incontro il Financial Times ha fatto trapelare la notizia di un possibile accordo intorno alla cifra del 15%. L’intesa sarebbe sulla falsa riga di quella già raggiunta in settimana con il Giappone

“L’accordo con il Giappone ha chiarito i termini del ricatto,” ha dichiarato un diplomatico dell’UE al Finalcial Times. “La maggior parte degli Stati membri turandosi il naso potrebbe accettare questo accordo.”

NO A DAZI SU AEREI, ALCOLICI E DISPOSITIVI MEDICI

Secondo quanto riportato dal FT entrambe le parti rinuncerebbero ai dazi su alcuni prodotti, tra cui aerei, alcolici e dispositivi medici. “La Commissione europea, che gestisce la politica commerciale dell’Ue, ha informato oggi gli inviati degli Stati membri dopo i colloqui con le controparti statunitensi – spiega il quotidiano -. Da aprile, mentre i colloqui tra Washington e Bruxelles proseguono, gli esportatori dell’Unione europea stanno pagando una tassa aggiuntiva del 10 per cento sulle merci spedite negli Stati Uniti, che si aggiunge ai Dazi preesistenti, pari in media al 4,8 per cento”. Quindi, secondo le fonti contattate dal quotidiano finanziario l’accordo andrebbe in direzione di un consolidamento dello status quo.

I DAZI AL 15% FANNO SCENDERE LE IMPOSIZIONI SULL’AUTOMOTIVE

I dazi minimi del 15% andrebbero a sostituirsi a quelli già esistenti. Una buona notizia per il settore automotive, ora vessato da dazi al 27,5%. L’UE potrebbe comunque reagire nel caso Trump tentasse di spingersi oltre o mantenesse la minaccia di alzare i dazi reciproci al 30% dal 1° agosto.

I CONTRODAZI EUROPEI VALGONO 93 MILIARDI DI EURO

Tuttavia, l’Ue sta continuando a preparare un possibile pacchetto di controdazi da 93 miliardi di euro, con Dazi al 30 per cento, nel caso in cui non si riuscisse a raggiungere un accordo entro il primo agosto. Non a caso, la Commissione ha fatto sapere di avere “deciso di fondere la prima e la seconda lista delle contromisure” in “un’unica lista”, che non entrerà in vigore “prima del 7 agosto” e che verrà sottoposta agli Stati membri per essere approvata, come spiega il portavoce della Commissione Europea per il Commercio, Olof Gill. Unendo le due liste complessivamente queste contromisure ammonterebbero a 93 miliardi di euro.

L’OBIETTIVO È IL NEGOZIATO CON GLI USA

“L’obiettivo principale dell’Ue – afferma Gill – è raggiungere un risultato negoziato con gli Stati Uniti. Sono in corso intensi contatti a livello tecnico e politico”. La priorità dell’Unione europea sono i negoziati “continuiamo parallelamente a prepararci a tutti gli esiti, comprese eventuali contromisure aggiuntive. Per rendere le nostre contromisure più chiare, semplici e più efficaci, uniremo le liste 1 e 2 in un’unica lista (che non entrerà in vigore prima del 7 agosto) e la sottoporremo agli Stati membri per l’approvazione”, ha spiegato Olof Gill.

Il PIANO C: LO STRUMENTO ANTICOERCIZIONE

La Commissione europea non vuole farsi cogliere impreparata da eventuali nuove giravolte dell’amministrazione Trump. Un’altra freccia nella sua faretra è lo strumento anticoercizione. L’Ue e gli Usa ogni anno hanno scambi commerciali per 1.600 miliardi di euro. L’Ue ha un surplus commerciale sui beni per 150 miliardi e un deficit per 100 miliardi nei servizi, relativo al dominio delle big tech americane. Ostacolare l’accesso delle big tech al mercato europeo sarebbe un grave danno ai conti Usa. Secondo lo strumento anticoercizione le aziende americane potrebbero essere escluse dagli appalti Ue che valgono 2 mila miliardi l’anno, o limitazioni all’accesso ai mercati finanziari dell’Ue (ogni anno partono dall’Ue 400 miliardi di euro di risparmi che finanziano le imprese Usa) e alla tutela dei brevetti statunitensi.

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