skip to Main Content

Vaccini, perché il Brasile singhiozza di nuovo?

Vaccini Brasile

Secondo il presidente, il Brasile è il Paese col maggior numero di somministrazioni di vaccini anticoronavirus al mondo, ma la realtà a quanto pare è ben diversa

Non passa giorno senza che il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, tramite social snoccioli numeri sulla mirabolante campagna vaccinale in atto nel Paese. Numeri sempre più grandi, che talvolta si contraddicono tra loro e con quelli rilasciati dal ministero della Salute. Ma poco importa, perché nella realtà si è invece praticamente dimezzato il ritmo della somministrazione dei vaccini contro il Coronavirus in Brasile.

 

È difficile, vista la confusione sui numeri, fornire una stima esatta delle reali somministrazioni effettuate finora. Secondo le fonti ministeriali, sarebbero state somministrate circa 58 milioni di dosi (per la precisione, 57,9 milioni). Il ministro della Salute, Marcelo Queiroga, aveva indicato come obiettivo da raggiungere il milione di persone al giorno, ma a oggi non solo tale traguardo è stato raggiunto poche volte ma il trend indica anche un recente brusco calo. In base ai dati dello stesso dicastero, mentre nella seconda settimana di aprile erano state immunizzate in media 659 mila persone al giorno, nella seconda settimana di maggio il numero è sceso sotto la soglia psicologica delle 300mila, sulle 280 mila.

A monte ci sarebbero problemi nelle forniture. Più del 70% della popolazione vaccinata ha ricevuto il vaccino cinese CoronaVac, la cui produzione la scorsa settimana è stata interrotta a tempo indeterminato presso l’Istituto Butantan di San Paolo a causa della mancanza di rifornimenti da Pechino. Anche l’Istituto Fiocruz di Rio de Janeiro ha nel frattempo annunciato che questa settimana interromperà la produzione del vaccino britannico AstraZeneca, poiché la materia prima necessaria è in via di esaurimento e non c’è ancora una data precisa per l’arrivo della prossima spedizione.

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top