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Verso la fine della pandemia? Cosa dice l’OMS

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Mentre la Cina si appresta ad avviare Olimpiadi blindate, il Vecchio continente intravede forse la fine della pandemia. Ma qual è la situazione reale?

Stiamo per entrare nel terzo anno pandemico e più volte, in questi mesi, tra un lockdown e l’altro, qualcuno ha vaticinato la luce in fondo al tunnel. Negli ultimi giorni hanno fatto rumore le dichiarazioni di Hans Kluge, direttore dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità in Europa, che forse un po’ troppo incautamente ha parlato di una possibile uscita del Vecchio continente dalla crisi sanitaria dopo l’ondata di Omicron. La pandemia è davvero arrivata a fine corsa?

TEDROS: «OMICRON NON SAR’ ULTIMA VARIANTE»

Con ogni probabilità, la questione è un po’ più complessa. «Si possono tracciare diversi scenari sull’evoluzione della pandemia ma è pericoloso presumere che Omicron sarà l’ultima variante o che siamo alla fine. Al contrario, a livello globale le condizioni sono ideali per l’emergere di più varianti. Per cambiare il corso della pandemia, dobbiamo cambiare le condizioni attuali». A dirlo, il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus in apertura dell’Executive Board dell’Oms.

«Ogni Paese – ha detto – deve tracciare la propria via d’uscita dalla fase acuta della pandemia con un approccio attento e graduale. Non ci sono risposte facili, ma l’Oms continua a lavorare per fornire le prove, le strategie, gli strumenti e il supporto tecnico e operativo. Se i Paesi utilizzano tutte queste strategie e strumenti in modo completo, possiamo porre fine alla fase acuta della pandemia: possiamo porre fine al Covid-19 come emergenza sanitaria globale e possiamo farlo quest’anno».

«FINE PANDEMIA COL 70% DEI VACCINATI»

«Questo significa – ha spiegato Tedros – vaccinare il 70% della popolazione di ogni Paese, con un focus sui gruppi più a rischio; significa ridurre i decessi con una forte gestione clinica, a cominciare dall’assistenza sanitaria di base, e un accesso equo a diagnosi, ossigeno e antivirali; significa aumentare test e sequenziamento; significa saper calibrare l’uso delle misure sanitarie e sociali; significa ripristinare i servizi sanitari essenziali; significa definire nuove soluzioni senza aspettare la fine della pandemia. I vaccini da soli non sono il “biglietto d’oro” per uscire dalla pandemia, ma non c’è via d’uscita se non vacciniamo il 70% della popolazione di ogni paese entro la metà di quest’anno». Sotto Natale l’alto funzionario dell’OMS aveva invece ammonito: «Nessun Paese potrà uscire dalla pandemia a colpi di dosi di richiamo (del vaccino ndr), e i booster non vanno visti come un lasciapassare per i festeggiamenti in programma».

 

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