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Chi è Emma Tucker, prima direttrice del Wall Street Journal

Quotidiani Economici

I tre maggiori quotidiani economici e finanziari del mondo hanno una direzione femminile, è la prima volta nella storia

Wall Street Journal, Financial Times e Economist parlano al femminile. Agli ultimi due si è aggiunto anche il quotidiano americano, tutti e tre – cioè le maggiori testate economiche del mondo – hanno una donna al vertice.

I tre profili sono Emma Tucker, Zanny Minton Beddoes, Roula Khalaf. Minton Beddoes e Khalaf guidano rispettivamente il Ft e l’Economist da tre e otto anni.

L’ultima ad aggiungersi è Emma Tucker, come riportato tra l’altro dalla newsletter domenicale Charlie de Il Post.

CHI E’ EMMA TUCKER, NUOVA DIRETTRICE DEL WSJ

La scelta risaliva già al mese di novembre ed è diventata ufficiale dal primo febbraio. Tucker era alla guida del Sunday Times, edizione domenicale del quotidiano londinese Times (che loda Giorgia Meloni come leader più popolare in Europa nonostante gli spauracchi diffusi sulla sua ascesa dopo il voto del 25 settembre). E ha preso il posto di Matt Murray dopo quattro anni di direzione del Journal.

Il gruppo editoriale è lo stesso, d’altronde, è News Corp e rientra nell’universo di Rupert Murdoch.

Chi è Emma Tucker? Giornalista, classe 1966, ora prima direttrice donna del WSJ, si forma al Financial Times per poi lavorare tra l’altro come corrispondente da Bruxelles e poi da Berlino. Redattrice del Ft Weekend, entra al Times nel 2007. Adesso, inoltre, dirigerà anche Dow Jones Newswires.

QUANTO VALE LA DIREZIONE FEMMINILE DEI TRE QUOTIDIANI ECONOMICI

Commentando la notizia, l’ad di News Corp Robert Thomson ha detto che “Emma è un editrice  brillante e stimolante, con conoscenze digitali e i più alti standard di integrità. È stata una custode premurosa del Sunday Times e porterà verve e virtù a Dow Jones. La sua visione e la sua esperienza globale saranno particolarmente importanti in un momento di immense opportunità internazionali per il Wall Street Journal“.

Ma, più in generale, quanto vale questa nomina se unita alla presenza di altre due donne alla guida di Financial Times e Economist? Come ricorda The Conversation, anche Alessandra Galloni è redattrice capo di Reuters, Sally Buzbee è redattrice esecutiva del Washington Post, Deborah Turness è CEO di BBC News e Current Affairs, Julie Pace è redattrice esecutiva di Associated Press. Insomma, siamo in una fase storica di assoluto slancio per una direzione femminile delle testate internazionali.

Come rilevato dalla giornalista Heather McGregor, già al Sunday Times come Tucker, “tutto questo è un progresso fantastico, e più probabile che ispiri altre giornaliste a voler essere redattrici” ma può anche rivelarsi rischioso. “Un maggior numero di donne ai vertici aumenta la probabilità che le donne salgano di grado. In questo senso, queste nomine sono più importanti dell’aumento del numero di donne nei consigli di amministrazione? Penso di sì. Ho fatto parte del piccolo gruppo di donne che nel 2010, sotto la guida della finanziera Helena Morrissey, ha fondato il 30% Club, che si è battuto con successo per aumentare la percentuale di donne nei consigli di amministrazione”.

C’è solo del buono da prendere in questa situazione, allora, ma guai ad abbassare la guardia.

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