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Afghanistan, quanto ci è costato e cosa abbiamo fatto?
Quasi 20 anni di conflitto, 723 feriti e 53 vittime italiane cadute sul campo dell’Afghanistan che ora è tornato nelle mani dei Talebani
Il 30 giugno scorso si è conclusa la missione italiana in Afghanistan e adesso le uniche immagini che circolano sono quelle di persone in fuga dopo che i Talebani hanno preso il controllo del palazzo presidenziale a Kabul, segnando il loro ritorno dopo vent’anni. Ma cosa è stato fatto concretamente per la popolazione durante questo lungo conflitto?
I PROGETTI IN AFGHANISTAN
La cooperazione civile e militare iniziata nel 2005 ha portato alla realizzazione di 2.290 progetti e secondo uno studio dell’Osservatorio sulle spese militari Milex riportato dal Riformista, l’Italia in 20 anni ha raggiunto costi per 8,7 miliardi di euro di cui 840 milioni in contributi diretti alle Forze Armate afghane.
Gli investimenti, come ricorda Il Sole24Ore hanno interessato l’istruzione (27%), la salute (11%) le strade, le infrastrutture idriche, le forze di sicurezza, l’agricoltura e l’allevamento.
Sono state costruite o ricostruite un centinaio di scuole, oltre 40 ospedali, più di 800 pozzi, oltre trenta edifici di sicurezza tra caserme. E con le operazioni di rientro concluse sono stati evacuati 228 afghani, collaboratori del nostro contingente, che dopo essersi sottoposti alla quarantena sono stati inseriti nel sistema di accoglienza e integrazione.
COSA SUCCEDE ORA
Prima che i Talebani entrassero a Kabul, il presidente afghano Ashraf Ghani aveva già lasciato il Paese. Ora, secondo quanto riportato da Reuters, dovrebbe trovarsi in Uzbekistan. I Talebani, intanto, ripreso il controllo della capitale, hanno annunciato l’imminente nascita dell’Emirato islamico dell’Afghanistan.
Secondo quanto dichiarato da un portavoce talebano all’Associated Press sarebbero in corso colloqui per formare un “governo islamico aperto e inclusivo”. L’ex presidente Hamid Karzai ha spiegato di essere al lavoro per un passaggio pacifico dei poteri insieme ad Abdullah Abdullah, presidente della delegazione afghana ai colloqui di pace e Gulbuddin Hekmatyar, leader di un gruppo paramilitare.
Il principale negoziatore tra i talebani, fa sapere il New York Times, è Mullah Abdul Ghani Baradar. È previsto per oggi un Consiglio di sicurezza dell’Onu.