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Bere Prosecco? Fa bene al PIL. Ecco quanto vale

Prosecco

Gli Stati Uniti sono diventati il primo acquirente in valore di bottiglie di Prosecco. L’appeal delle bollicine Made in Italy resiste anche alla Brexit dove le vendite aumentano del 5%, con la prospettiva di incrementare ulteriormente visto che il Governo ha annunciato il taglio delle tasse sul Prosecco e sui vini spumanti 

Quasi una bottiglia di vino italiano su sei stappate oggi all’estero è di Prosecco, con un incremento delle vendite oltre confine del 32% nel 2021. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno. Un vero e proprio patrimonio del Made in Italy che alla fine dell’anno raggiungerà un valore al consumo di 2,5 miliardi di euro dei quali la maggior parte realizzati sui mercati esteri con la leadership a livello mondiale in termini di volumi esportati davanti a Champagne e Cava.

CHI BEVE PROSECCO NEL MONDO

Gli Stati Uniti sono diventati il primo acquirente in valore di bottiglie di Prosecco con un aumento del 49% ma l’incremento maggiore delle vendite – sottolinea la Coldiretti – si è verificato in Russia dove gli acquisti sono praticamente raddoppiati (+91%) mentre in Germania guadagna il 28%, seguita dalla Francia (+15%), il Paese dello Champagne in cui le bollicine italiane mettono a segno una significativa vittoria fuori casa, nei primi sette mesi del 2021. L’appeal delle bollicine Made in Italy resiste anche alla Brexit dove le vendite aumentano del 5%, con la prospettiva di incrementare ulteriormente visto che il Governo ha annunciato il taglio delle tasse sul Prosecco e sui vini spumanti con un calo di circa 1,3 euro a bottiglia che si rifletterà sui prezzi di vendita e renderà più accessibile l’acquisto del vino italiano. E ora anche i cinesi hanno scoperto la bontà del bere italiano, con le spedizioni di Prosecco che sono addirittura più che triplicate nel 2021 (+238%).

A trainare il record sui mercati esteri un sistema che abbraccia due regioni (Veneto e Friuli Venezia Giulia), nove province e tre denominazioni d’origine (Prosecco Doc, Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg e Asolo Prosecco Docg) per una produzione complessiva che ha raggiunto – ricorda la Coldiretti – 700 milioni di bottiglie dopo aver incassato nel 2019 il riconoscimento Unesco per le Colline del Prosecco.

DAL PROSEK AL CONSECCO:  I NEMICI DELLE BOLLICINE ITALIANE

Un successo che ha scatenato una fiorente produzione di imitazioni che rischiano di ingannare o confondere i consumatori di cui il Prosek è solo l’ultimo esempio, ma negli scaffali dei supermercati di tutto il mondo la Coldiretti ha smascherato anche il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco tedeschi ma in commercio sono arrivati anche il Whitesecco austriaco, il Prosecco russo e il Crisecco della Moldova mentre in Brasile nella zona del Rio Grande diversi produttori rivendicano il diritto di continuare a usare la denominazione prosecco nell’ambito dell’accordo tra Unione Europea e Paesi del Mercosur.

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